Mihajlovic sta mandando alla società chiari segnali per il mercato estivo
Di Mihajlovic si apprezza prima di tutto la schiettezza e il parlare senza giri di frase che possono creare ambiguità. Non è la prima volta che il mister granata dice garbatamente, ma con fermezza e in modo diretto quali sono le linee guida che dovrebbero essere utilizzate dalla società in sede di campagna acquisti. Venerdì scorso durante la conferenza stampa di presentazione della partita con il Crotone Mihajlovic, sollecitato da una domanda, ha ribadito il concetto sul mercato: “Il prossimo anno non dovremo ricominciare da capo, ma aggiungere quello che ci manca e migliorare la nostra base. E’ quello che stiamo facendo adesso e che dovremo fare l’anno prossimo in campagna acquisti. E’ sempre positivo quando una società si muove in anticipo, come ha fatto il Torino con Milinkovic-Savic e Lyanco. L’importante è avere una politica chiara, si prendono i giovani bravi e di prospettiva e, poi come dico sempre io, ci vuole un giusto mix di giocatori giovani e di giocatori esperti. Il nostro obiettivo è sempre quello di migliorarci … vediamo. Cerchiamo di chiudere queste sette partite nel miglior modo possibile (con il Crotone non è stato fatto perché è arrivato solo un pareggio) e fare quello che ci siamo messi in testa dal punto di vista degli obiettivi e poi dopo avremo tutto il tempo di pensare, vedere e valutare certe cose e di prepararci al meglio. Come avete ben visto la società ha cominciato a lavorare in funzione dell’anno prossimo ed è molto importante”.
La frase chiave è: “L’importante è avere una politica chiara, si prendono i giovani bravi e di prospettiva e, poi come dico sempre io, ci vuole un giusto mix di giocatori giovani e di giocatori esperti”. Mihajlovic non ha nessun problema a lanciare giovani bravi e di prospettiva, l’ho ha fatto in passato e continua a farlo, così come concorda con la società sul prendere giovani di prospettiva, ma ricorda sempre che serve il giusto mix tra questi ragazzi e giocatori più esperti. E’ su questo secondo punto che la società dovrà impegnarsi nel trovare quelli adeguati al gioco di Mihajlovic e nello spendere perché chi ha esperienza costa e non solo per il cartellino anche per lo stipendio. Una società che vuole veramente puntare all’Europa non può pensare solo di puntare su giovani promettenti, farlo è doveroso, però, sia ben chiaro non basta. La recente storia del Torino insegna che ai giovani bisogna dare tempo e ce ne sono alcuni che di tempo ne hanno bisogno un po’ di più. Belotti quando è arrivato al Torino ci ha messo un girone prima di esplodere e adesso ha raggiunto una continuità che ne fa un giocatore di primo livello. Altri, invece, hanno bisogno di più tempo, come accaduto a Zappacosta, Benassi e Baselli che hanno alternato periodi buoni ad altri con un rendimento un po’ inferiore e non sono ancora continui come lo è Belotti, a prescindere dal ruolo in campo che ricoprono.
Le basi ci sono, l’ha detto chiaramente anche Mihajlovic, ma serve di più: “Il prossimo anno non dovremo ricominciare da capo, ma aggiungere quello che ci manca e migliorare la nostra base”. Già ci sono le incognite su Hart, quasi certo che non rimarrà, e su Belotti, figuriamoci poi se si dovesse puntare solo su giovani di prospettiva. In rosa ci sono già Barreca, Lukic, Gustafson, Boyé e si sono aggiunti Milinkovic-Savic e Lyanco ai quali potrebbero aggiungersi Bonifazi e altri andati a farsi le ossa altrove. Chi ha già disputato la stagione con Mihajlovic è stato visionato e il mister e il suo staff sanno se possono fare parte del progetto, Milinkovic-Savic e Lyanco hanno quasi due mesi per adattarsi e fare vedere di che pasta sono fatti, altri saranno aggregati in ritiro e valutati. Non ci sono dubbi che alla voce giovani il Torino sia già ben rifornito e aggiungerne altri sarebbe un azzardo. Per migliorare la rosa e puntare all’Europa mancano i giocatori esperti oltre alla conferma di chi già si è messo in mostra, in quest’ultimo caso ci fossero degli addii è d’obbligo che chi partirà sia rimpiazzato con giocatori di pari valore, in caso contrario il progetto si arenerebbe e l’Europa League rimarrebbe una chimera.