Mihajlovic: "Nel calcio vince quasi sempre il più forte. Ci aggrappiamo a quel quasi"
Sinisa Mihajlovic ha presentato Inter-Torino ai media presso lo stadio Olimpico Grande Torino. Ecco come ha risposto alle domande: “Lyanco giocherà? Andrà in panchina perché ha fatto solo due allenamento dopo un’assenza di un mese e mezzo. Non vorrei rischiarlo, dopo l’Inter c’è la sosta e possiamo recuperarlo con calma, ma se dovesse servirci a gara in corso è disponibile. Fortunatamente abbiamo recuperato quasi tutti, a parte Kevin (Bonifazi n.d.r.). posso dire di poter contare non solo su 11 giocatori, ma su tutta la rosa, lo ha dimostrato Obi entrando e segnando il gol decisivo col Cagliari. Il modulo? Vediamo domani, non ho ancora deciso, ma abbiamo provato diverse cose. Potremmo tornare all’antico, confermare il 4-3-3 oppure qualche cosa di nuovo. Mi aspettavo di più a questo punto del campionato? Si direi almeno 3-4 punti in più. E sarebbero stati meritati. A 20 punti oggi sarebbe la classifica giusta, ma un po’ per errori nostri e un po’ per qualche errore arbitrale siamo indietro. Il campionato però è lungo, siamo insieme a Fiorentina e Milan e ce la giochiamo. I conti si fanno sempre alla fine.
La gara di domani è difficile, con mille difficoltà. Loro sono in forma e avranno 70 mila tifosi a spingerli. Non partiamo battuti però, l’unico modo per essere sconfitti in partenza è avere paura. Noi andremo lì con una squadra attenta, seria, ambiziosa: non saremo sbruffoni, ma andremo l cercando di giocare come sempre, per provare a vincere. Nel calcio vince quasi sempre la squadra più forte, ma noi ci aggrapperemo a quel “quasi”. Con lo spirito Toro, quella cattiveria agonistica che vorrei sempre in campo dai miei, non partiamo certo sconfitti. La squadra si è allenata bene, come sempre. Il gruppo è unito e la vittoria ha restituito fiducia.
Spalletti ha parlato ancora di Anna Frank? Non so perché lo abbia fatto e non mi interessa, certo quello che dice Mihajlovic ormai diventa sempre dibattito nazionale. Io preferisco dividere che passare sotto silenzio. Comunque io ho la coscienza pulita, vado sempre con il petto in fuori in giro. Spalletti allenatore? Non lo scopro certo io. Se sta volando in classifica con la sua squadra è merito dei giocatori, ma anche e soprattutto suo. Una volta gli ho fatto un dispetto, facendogli tre gol su punizione. Dopo lo hanno esonerato, se non lo ricorda glielo farò ricordare domani (ride n.d.r.). Belotti? Sta meglio della scorsa settimana, ha avuto tempo e modo di allenarsi. Lo ha fatto bene e la convocazione in nazionale gli darà un ulteriore imput per fare bene. Icardi? E’ un giocatore straordinario, con carattere che lavora e si sacrifica per la squadra. Vede tanto la porta ed è ormai un giocatore completo. Dobbiamo stare concentrati su di lui, ma non solo. L’Inter ha tanti altri ottimi giocatori. Il punto debole dell’Inter? Non ha punti deboli, ha un difettuccio, ma non posso dirlo. È una squadra molto forte, se hanno vinto 10 gare e pareggiate 2 non può essere solo fortuna. Può essere la partita del rilancio di Niang? Lui è a disposizione, può giocare dall’inizio o subentrare, l’importante è che dia il massimo, lui come tutti gli altri. I subentrati sanno che si giocano nei minuti a disposizione anche la gara successiva, devono entrare e fare del loro meglio per convincermi a schierarli titolari la domenica successiva. Le pressioni nel mio lavoro? Sono abituati alle pressioni, avendo fatto calcio ad alti livelli per 20 anni. Non ho problemi da quel punto di vista, ma bisogna credere nel proprio lavoro per farlo. Forse essere anche un po’ pazzi. Alla fine sai però che il lavoro paga, bisogna avere pazienza e trasmetterla alla propria squadra. Io sono sicuro che restando sereni e tranquilli usciremo fuori. Un allenatore non si deve mai sentire preoccupato e nel mio caso cerco di essere sempre sereno e non farmi vedere dai miei giocatori preoccupato”.