Meglio la difesa a tre o a quattro per subire meno gol?

Trovare l’equilibrio fra la fase offensiva e quella difensiva permetterà ai granata d’incassare meno gol e di posizionarsi nella zona centrale della classifica aumentando il divario di tre punti dalla terz’ultima posizione.
07.11.2013 13:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Meglio la difesa a tre o a quattro per subire meno gol?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Premesso che non è un esercizio di dissertazione cercare di capire se per il Torino è meglio avere tre difensori o quattro e non è neppure un lanciare numeri a caso, perché l’aver incassato diciannove gol in undici partite non bilancia il fatto di averne segnati diciassette. Il mantenere questo ritmo fino alla fine del campionato con una così risicata differenza reti, seppur in positivo, non garantisce altro che la mera salvezza. Da domenica con il Cagliari inizia per il Torino un periodo nel quale la squadra di Ventura dovrà confrontarsi con avversari del suo livello, quindi diventa fondamentale conquistare punti incrementando il numero di vittorie e per riuscirci è imprescindibile incassare meno gol.

 

Il Torino, a prescindere che giochi in casa o in trasferta, viene trafitto praticamente in egual misura: nove gol subiti all’Olimpico e dieci lontano dalle mura amiche. Quindi non è una questione di fattore campo. La struttura di una squadra è un alchimia molto complessa e delicata e sicuramente gli infortuni hanno contribuito a rendere tutto più difficile, perché il reparto difensivo è stato molto condizionato dalle defezioni forzate. Anche certe decisioni arbitrali palesemente sfavorevoli hanno fatto sì che il numero dei gol subiti crescesse, però è innegabile che rispetto allo scorso campionato, pur tenendo conto che i paragoni fra una stagione e l’altra sono sempre relativi, il numero dei gol incassati è superiore. La differenza rispetto al passato è che la squadra giocava con la difesa schierata a quattro, mentre quest’anno il più delle volte contava su tre uomini. Sarà un caso, al momento non ci sono dati sufficienti per riscontri oggettivi, però contro la Roma dei record il Torino è riuscito a impedire ai giallorossi di ottenere l’undicesima vittoria consecutiva andando in campo con la difesa a quattro: Darmian ha giocato nel suo ruolo naturale di terzino destro, Glik in mezzo aveva al fianco un compagno di lunga esperienza e dal rendimento costante qual è Moretti e D’Ambrosio ha completato la linea arretrata coprendo l’altro posto da terzino a sinistra, ma Danilo è un giocatore particolarmente duttile, e senza accusare particolari problemi o differenze di rendimento, può giocare da terzino o da esterno a destra come a sinistra. Il risultato è stato un solo gol incassato, se si pensa che la media accumulata nelle precedenti dieci giornate era di 1,8 il Torino è riuscito quasi a dimezzare il passivo delle reti incassate a partita.

 

La difesa schierata a quattro comporta un assetto completamente differente della squadra e permette anche di posizionare in mezzo al campo Gazzi, magari coadiuvato da Vives o da Basha, che eccelle nel recupero dei palloni interrompendo l’azione offensiva avversaria, questo forse toglie un po’ di capacità nel sorprendere chi si ha di fronte con un’impostazione della manovra veloce e senza tanti punti di riferimento, però disponendo di giocatori come Cerci, Brighi, El Kaddouri, Bellomo, Barreto e Immobile senza dimenticare D’Ambrosio e Meggiorini e anche Farnerud e Larrondo, questi ultimi due  quando saranno guariti, si può delegare a loro il compito di far male agli avversari in quanto hanno le caratteristiche, più degli altri compagni, per riuscirci.
Ventura deve trovare il giusto equilibrio fra la fase offensiva e quella difensiva perché ormai il campionato è entrato nel vivo e il calendario offre l’opportunità al Torino di affrontare squadre con le quali può battersi più o meno alla pari (quali Cagliari, Catania, Genoa, Lazio, Udinese,  Chievo e Parma prima di chiudere il girone d’andata con la Fiorentina) e non c’è occasione migliore per accumulare punti che permettano di mantenere la squadra ancorata alla zona del centro classifica e di aumentare il divario con la terz’ultima posizione che oggi dista solo tre lunghezze, nonostante un avvio di stagione più che discreto del Torino.