Ljajic deve essere recuperato perché anche lui serve alla squadra

Il talento di Ljajic non si discute, ma da lui ci si aspetta che sfrutti con continuità le sue qualità mettendole a disposizione del Torino.
12.01.2018 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ljajic deve essere recuperato perché anche lui serve alla squadra
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Dopo l’infortunio e l’esonero di Mihajlovic, suo mentore pur se fra loro ci sono stati diverbi, Ljajic è tornato a disposizione già per la partita con il Bologna, anche se è rimasto in panchina. Adem è un giocatore importante per il Torino, ma lo è se è il Ljajic che è capace di fare la differenza sfruttando le sue qualità indiscusse, non lo è se è il giocatore discontinuo come accaduto troppe volte nella sua carriera. Il Torino ha bisogno di lui, e ovviamente non solo di lui, per lottare con le concorrenti e arrivare a disputare l’Europa League.

Ljajic ha un bel caratterino e non è facile gestirlo, ma Mazzarri può riuscire ad instaurare con lui un rapporto fruttuoso avendo già avuto a che fare con calciatori talentuosi e bizzosi, basta pensare che nella Sampdoria aveva Antonio Cassano. Adem rende al meglio se si sente al centro del progetto e se lo si colloca nel cuore del gioco lasciandogli facoltà di agire non imbrigliato in schemi e scaricato, almeno in parte, dal dover ripiegare in fase difensiva. Quindi messo alle spalle della prima punta dà il meglio di sé, ma può agire, se si convince fino in fondo a farlo, che può essere decisivo anche da esterno d’attacco e magari perché no in coppia con un altro attaccante a patto che i due non finiscano per pestarsi i piedi andando a ostacolarsi a vicenda.

Mazzarri ha il compito non semplice di dare al Torino il giusto equilibrio in campo e trarre da tutti i suoi giocatori il massimo. Con Ljajic, ma non solo con lui, deve riuscire a entrare in sintonia per il bene del Torino, suo e dello stesso giocatore che rappresenta un patrimonio da non svalutare per la società. Dal canto suo Ljajic deve avere voglia di continuare a sposare la causa granata e accettare le idee di Mazzarri mantenendo un comportamento anche fuori dal campo consono a un atleta.
Ci vuole una sorta di patto fra i due che valga e regga almeno fino alla fine del campionato, poi, tutto potrà accadere, ma serve adesso una comunione d’intenti per il bene comune.