LIVE Vagnati: "Seguivamo Saba da tempo. Nessuna ratio o forzatura a Buongiorno. La concorrenza in attacco aiuta a migliorare"
Alla conferenza stampa di presentazione di Saba Sazonov è presente anche il direttore tecnico del Torino Davide Vagnati. Fra pochi minuti il dirigente granata prenderà la parola.
"Buonasera a tutti e grazie di essere presente anche oggi che chiudiamo le presentazioni dei nuovi acquisti. Anche quando Sazonov è venuto a firmare il contratto aveva questo tipo di abbigliamento "Italian Style”. E' un ragazzo molto intelligente e già quando era in Nazionale ha iniziato a fare video call con la nostra professoressa per imparare l'italiano. Già mesi fa, verso aprile-maggio, il papà era venuto a Torino a vedere le nostre strutture. Era già da tempo che parlavamo con lui e la famiglia e ho avuto modo di conoscere anche Saba in video call questa premessa per dire che conosciamo bene il calciatore, che lo abbiamo visto più volte. Ha fatto un bellissimo Europeo con al Georgia ed è stato preso alla fine del mercato per una serie di motivi, ma comunque era un ragazzo che seguivamo già da tempo".
Vagnati ha lasciato la parola a Sazonov e poi risponderà alle domande dei giornalisti presenti.
Premesso che quello del Torino è stato un mercato importante con la ciliegina sulla torta di Zapata. Lei a Pinzolo aveva detto che il Torino non aveva bisogno di cedere giocatori per prenderne altri, ma allora perché a campionato già iniziato accettare la trattativa per Buongiorno, uno dei giocatori più forti e simbolo dell’essere granata e al quale avevate rinnovato il contratto a metà luglio, tenuto conto che Djidji sarebbe stato di nuovo operato, che Zima ha ancora problemi al ginocchio operato durante lo scorso campionato e che, se Buongiorno non avesse detto resto al Toro, sarebbe stato in parte smantellato il reparto difensivo che per due campionati era risultato il 5° migliore della Serie A? Un’altra domanda gliela faccio dopo la risposta, grazie.
"Non c'è stata una questione di ratio, non c’è un modo per cui si affronta una trattativa. C’è stata una richiesta di un club (l’Atalanta, ndr), più volte ci hanno chiesto quest’opportunità e noi semplicemente abbiamo chiesto ad Alessandro cosa voleva fare. Glielo abbiamo chiesto in maniera molto semplice Alessandro ha detto che ci voleva pensare una notte e ha deciso di non andare e non è andato. Non è stata una cosa molto particolare, anzi penso che sia una cosa molto bella perché sia la società sia il presidente non ha fatto nessun tipo di forzatura, né da una parte né dall’altra: il ragazzo ha ragionato, era giusto che fosse a conoscenza della proposta che ci era stata fatta, e basta".
Con l’arrivo di Zapata per Sanabria, che l’anno scorso aveva raggiunto il suo record personale di gol in campionato, e Pellegri la concorrenza aumenta visto poi che Juric non pensa di giocare con due punte. I due giocatori come hanno preso questo e per caso qualcuno di loro, se non cambiasse la situazione, vorrebbe magari essere ceduto a gennaio?
"Negli ultimi giorni di mercato abbiamo avuto più richieste per Pellegri e Sanabria. Ma penso che un calciatore quando gioca in un club dove c’è concorrenza importante deve saperci stare perché se uno vuole migliorarsi e crescere deve imparare anche a condividere la concorrenza con giocatori più importanti, com’è evidentemente Zapata. Non c'è stata nessun tipo di lamentela perché non sarebbe stato sportivamente corretto. Avevamo voglia di migliorarci e speriamo di averlo fatto con Zapata".
Per Buongiorno c'era una proposta economica importante e avete rinunciato a incassare soldi.
"E’ passata quasi inosservata la proposta e ribadisco il fatto che abbiamo la fortuna di avere un presidente che non ha fatto nessun tipo di cambio di strategia, ma abbiamo proseguito nelle nostre idee e su ciò che volevamo fare e l’abbiamo fatto. Erano cifre importanti, ma in maniera molto chiara ho spiegato cos'è successo: né il club né il presidente ha fatto nessuna richiesta particolare a nessuno. Alessandro, per nostra fortuna, ha deciso di restare e siamo contenti".
La rosa è più forte rispetto all'anno scorso?
"Il valore di una rosa si vede alla fine, forse anche qualche anno dopo. I valori non si fanno con le figurine, ma con il sudore ogni giorno in allenamento e poi in partita cercando di vincere il più possibile. Quindi alla domanda è difficile rispondere, ma sicuramente siamo soddisfatti del mercato che abbiamo fatto".
Avete adesso quasi tutti giocatori di proprietà, è un valore aggiunto? L'anno scorso vi è mancata la malizia, per questo motivo avete alzato un po' l'età media della squadra?
"Indicativamente penso che sia corretto quello che ha detto ieri Lazaro: essere in prestito ti toglie qualcosa. Inconsciamente non deve essere così perché sono professionisti pagati e devono dare sempre tutto fino alla fine, però probabilmente questa cosa alla lunga può influire in determinati momenti e situazioni. Secondo me, più si hanno giocatori di proprietà del club e più è importante nei momenti di difficoltà e nelle dinamiche. Abbiamo un allenatore molto bravo in campo e questo è un valore aggiunto.
Siamo comunque una squadra abbastanza giovane e se ci sono dei giocatori per cui pensiamo sia gusto prenderli la carta d’identità è importante, ma se pensiamo che possa darci una mano cerchiamo di prenderlo".
Ma per voi Buongiorno era cedibile, pur essendo un giocatore che ha un peso specifico diverso da altri?
"Molto sinceramente, queste valutazioni vengono fatte in due: c’era un’idea comune di tutti. Il ragazzo è veramente granata dentro, è cresciuto con noi, in questo vivaio e sente particolarmente forse anche una responsabilità di essere un giocatore del Torino. Nella maniera più semplice e chiara possibile, che è quella che vale sempre, bisogna mettere tutti al corrente delle situazioni e tutti insieme scegliere la strada da percorrere. Evidentemente la strada giusta per Alessandro era restare al Torino ed è rimasto. Non c'è stato nessun tipo di attrito da parte di nessuno. Quando c'è chiarezza in tutto le cose vanno avanti per il meglio. Anche oggi Buongiorno era contento e non si è creato nessun attrito. Abbiamo fatto in maniera molto lineare e corretta tutti i passaggi che dovevamo fare e adesso siamo tutti felici".
Il Torino adesso è più completo? Siete convinti di aver dato all'allenatore una squadra che possa andare oltre il galleggiare?
"Purtroppo nel calcio ogni giorno ne succede una: infortuni, squalifiche e rigori non dati, l’anno scorso abbiamo avuto qualche episodio sfortunato di troppo. Pensiamo di aver allestito una buona squadra che ogni giorno deve migliorare e aumentare ogni giorno di un centimetro o un millimetro per cercare di migliorare e lo stanno facendo al Filadelfia cercando di fare un qualcosina in più per arrivare a essere un po’ più bravi singolarmente e come squadra. Per me, questa è la cosa più importante. Se saremo bravi ad essere sempre concentrati e se seguiremo le idee e le indicazioni del mister, potremmo fare una buona stagione. Cosa succederà poi dipenderà da tante cose".
Avete scelto di non prendere un trequartista, ma un attaccante, come mai?
"Crediamo tutti molto in Seck. A livello numerico è una domanda corretta, ma abbiamo parlato più volte tra di noi di questo e crediamo molto nelle qualità di Seck, che è stato un acquisto importante e che l’anno scorso aveva fatto bene nonostante Miranchuk e Vlasic. Siamo molto coperti sulla trequarti perché abbiamo comprato un giocatore importante come Vlasic. E poi con Zapata volevamo aumentare quello che poteva essere il nostro potenziale con un giocatore di un certo livello, era inutile prenderne uno tanto per farlo. Speriamo che Zapata faccia ciò che sa fare".
Miranchuk è stato vicino a tornare?
"No. Non abbiamo valutato il suo ritorno".
Non sono andati via Schuurs e Ricci e forse i 17 milioni di Buongiorno potevano fare comodo. A priori il Torino avrebbe però potuto decidere che Alessandro era incedibile poiché ha una storia personale molto particolare. Perché non è stato dichiarato incedibile, visto che il giocatore non aveva detto di voler andare a Bergamo e in quel caso sarebbe stato diverso?
“Ho detto semplicemente che siamo felici e contenti che Alessandro sia rimasto. Più di dirlo chiaramente …”.
Juric è in scadenza, come gestirete questa situazione che può essere un problema?
"Molto onestamente dico che ne abbiamo parlato col mister prima dell'inizio della stagione e in maniera molto chiara e diretta ci siamo detti che non era il momento di parlarne all’inizio della stagione sportiva 23/24. Siamo allineati a Juric per cercare di fare il meglio possibile in questi mesi e poi vediamo nei prossimi mesi cosa sarà meglio per il mister e per il Torino. Siamo tutti a conoscenza e ci siamo già parlati in tal senso".
La situazione di Buongiorno è accaduta nel finale di mercato e se lui avesse deciso di andare via cosa sarebbe successo? Come vi sareste mossi per rimediare alla perdita a mercato in chiusura?
"E' un problema che purtroppo abbiamo noi che facciamo questo lavoro, io come responsabile dell’area tecnica e tutti gli allenatori e calciatori. Il mercato è troppo lungo. Giocare con il mercato aperto con la possibilità che negli ultimi giorni possono esserci trattative o comunque richieste per giocatori importanti è difficile. Negli ultimi giorni si muovono squadre importanti ed è un tema molto delicato che mette in difficoltà un po’ tutte le società e gli allenatori. Non è semplice allenare giocatori che vanno in campo quasi con il telefono in mano e che aspettano novità sul loro futuro dai procuratori o dei direttori sportivi di altre squadre. E’ una cosa molto delicata e difficile. Sul sostituto, onestamente il nostro lavoro è di avere il più possibile giocatori prendibili, è una questione generale, e quindi per forza dobbiamo essere sempre pronti e preparati alle eventualità. Ma ripeto, è andata bene così con Buongiorno che è rimasto".
Juric ha tre punte forti, ma ne gioca una sola: non sono troppi? Non era meglio allora prendere un trequartista come voleva Juric?
"Quando si può migliorare la squadra bisogna farlo. Zapata è un giocatore importante, siamo stati fortunati ad avere la possibilità di prenderlo. Il presidente ha voluto fare questo ulteriore investimento e non è una problematica. Abbiamo preso un giocatore in più e che ci auguriamo tutti che faccia bene per il Torino: è un valore aggiunto, non una problematica. Sulla trequarti non siamo sguarniti, Seck ha un anno in più e ci sta dimostrando ciò che pensavamo e speravamo. Il ragazzo aveva richieste, ma con il mister abbiamo deciso di tenerlo perché siamo convinti che possa darci ciò che sta dimostrando anche in allenamento. Sulla trequarti è stato fatto l'investimento per Vlasic, che per me è un giocatore importante, quindi non vedo problematiche".
Come giocherà il Toro tra due-tre mesi? Con il 3-4-2-1 oppure il 3-5-2?
"Si vedrà con il tempo, con gli infortuni e quando il mister vedrà quando tutti e tre gli attaccanti e i trequartisti saranno in condizioni fisiche ottimali. Più ci sono giocatori bravi meglio è per l’intensità degli allenamenti e anche per i cambi, ormai quasi il 50% dei calciatori sono sostituibili, quindi i cambi sono diventati determinanti. Da un punto di vista numerico la squadra è più completa: è un valore aggiunto e non una problematica. Quest’anno dobbiamo cercare di andare tutti insieme nella stessa direzione per cercare di migliorarci e fare meglio del risultato ottenuto l’anno scorso".
Oggi è venuto il ct Spalletti al Filadelfia, c'è la possibilità che prenda in considerazione qualche giocatore del Torino?
"Abbiamo visto insieme l'allenamento e c’è stata una bellissima chiacchierata e per questo lo ringrazio. Abbiamo ovviamente parlato dei quattro ragazzi eventualmente convocabili (Bellanova, Buongiorno, Pellegri e Ricci, ndr), lui ha detto che li sta seguendo e li seguirà nel corso dei prossimi mesi direttamente venendo a vederli allo stadio o mandando i suoi collaboratori. Non esclude che in futuro possano essere convocati".
Tornando su Juric, lui ha detto che la sua permanenza è legata ai risultati. Siete d'accordo che il suo rinnovo sia legato a risultati e obiettivi raggiunti?
"Ora siamo agli inizi della stagione e ciò che accadrà non lo possiamo sapere perché ci sono tante variabili. Siamo tutti giudicati, io per primo, in base ai risultati sportivi e allo sviluppo dei giocatori. Il presidente valuterà il lavoro di tutti e poi si vedrà cosa succederà in futuro. In maniera molto onesta ha parlato Juric e poi dovete chiedere a lui cosa voleva dire. Speriamo tutti insieme di fare un passettino in avanti e questo sarà determinato dall’allenamento di domani, dalla partita di domenica e da tante variabili. Vediamo cosa riuscirà a fare".