LIVE Juric: "Il Monza è una squadra che domina, ha giocatori completi. Schuurs può tornare per la prossima. Non conosco Popa"
Il Torino è alla ricerca della vittoria in casa che manca dalla gara con il Bologna del 6 marzo. Il successo con la Sampdoria di mercoledì scorso mantiene i granata in pena lotta per l’8° posto a sei giornate dalla fine del campionato. L’allenatore del Torino, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con il Monza, che si disputerà domani alle 15 allo stadio Grande Torino Olimpico.
L’infortunio di Schuurs e la squalifica di Singo, quanto le complicano i piani per domani contro il Monza che ha nelle ripartenze uno dei suoi punti forti?
"Il Monza gioca bene a calcio e più delle ripartenze domina perché ha giocatori estremamente tecnici, hanno idea del gioco e sono completi. Singo e Schuurs salteranno questa partita e toneranno la prossima partita Singo e Schuurs potrebbe anche"
Schuurs può già rientrare? E gli altri infortunati?
"Sì, mi auguro di sì: è una roba da poco la sua, magari sarà al limite, ma la tempistica è più o meno questa. Zima torna da dove sta facendo il recupero oggi, Lazaro sta bene, Aina rientrerà la prossima settimana e per Radonjic ci vuole ancora un po’"
Superga è stata una grande emozione?
"E' sempre una grande emozione vedere così tanta gente e penso che sia stato tanto emozionante anche per il nostro Buongiorno. E’ sempre una grandissima emozione, questo sì"
Si aspettava un fine campionato così avvincente e con una grande lotta per l'8° posto?
"Saranno cinque partite molto impegnative: due scontri diretti, due contro chi lotta per non retrocedere e l’ultima con l’Inter. Saranno cinque battaglie. Sono estremamente soddisfatto del cammino che stanno facendo i ragazzi. Adesso è importante che mantengano questa intensità anche mentale, che ci credano e facciano il massimo possibile, ma se si perde questo allora si vedono tutti i difetti. Dobbiamo credere molto nel gioco, in quello che stiamo facendo cercando di migliorare e mettere sempre quella determinazione come ci ha messo Buongiorno quando ha fatto il gol: la sua è stata proprio determinazione a segnare. E’ fondamentale che manteniamo questa voglia di vincere le gare”
Potete mettere la ciliegina?
“Penso che tutto sommato siamo andati oltre ogni mia previsione per come eravamo partiti tra mille domande. Vedo una crescita importante specialmente da quando è arrivato Ilic a sinistra per certe giocate e sviluppi. Sarebbe un peccato non sfruttare questo momento, anche se ci sono partite difficili, ma lo sappiamo. Dobbiamo dare il massimo e poi se non riusciamo va bene, però dobbiamo dare il massimo"
Come mai tanti risultati altalenanti? Come ha visto la squadra in questi giorni, anche dopo le emozioni di Superga?
“La tua affermazione non è vera in assoluto perché se non avessimo avuto risultati altalenanti saremmo stati da Champions, ma non lo siamo. La squadra ha sbagliato, ma pochissime partite e ha dato sempre il massimo”
Ma i risultati non sono sempre venuti.
“Perché non siamo una grande squadra altrimenti saremmo là con il Milan, la Juventus e le altre"
Miranchuk spesso fa la differenza. Quanto può essere importante domani?
"Per me è sempre importante, sta facendo veramente un’ottima stagione sia per numero di gol sia per quello degli assist e per le sue caratteristiche come il tiro da fuori. Ha fatto tante belle cose, ha altre cinque partite e io lo vedo felice, sorridente e questo è un segnale che sta bene e spero che sia determinante in queste cinque partite”
Domani pensa di riproporlo?
“Ci sono giocatori che hanno un passato magari difficile a causa degli infortuni e bisogna stare attenti a dosarli, senza andare oltre. Che Mirachuk faccia una partita e poi nella successiva 30 minuti, va bene. Con la Sampdoria mi è piaciuto molto Seck per come ha giocato, ha fatto superiorità numerica e belle cose"
L'attacco è al completo con Sanabria e Pellegri, ma come li gestirà?
"Sanabria è il nostro attaccante di riferimento e con la Samp poteva fare due gol, ma come al solito si è mosso bene. Pellegri deve ancora ritrovare la condizione migliore"
L'anno prossimo che tipo di gioco potrebbe fare?
"Non ci penso, sono concentratissimo sul presente. Non posso rispondere perché sono concentrato su questa stagione e su queste partite"
Ci presenta il nuovo giovane portiere Popa?
"Non lo conosco"
Si fida quindi degli osservatori?
"Ognuno fa il suo"
In trasferta siete da Champions, ma in casa no: come mai?
"Non ricordo l'anno scorso, ma forse avevamo fatto meglio in casa. Noi puntiamo a giocare sempre nello stesso modo, non ho mai preparato una gara diversamente perché giocavamo in casa o fuori: sempre stessi concetti, stessa voglia e stessa idea. Evidentemente quest'anno ci va meglio fuori casa, ma non credo ci siano problemi in casa però non abbiamo ottenuto risultati così buoni come fuori"
Ci racconta qualche aneddoto sul suo amico Palladino?
"L’amicizia è lunga perché abbiamo giocato insieme e poi l'ho portato a Crotone verso novembre e ha fatto una decina di partite di livello assoluto tanto che siamo andati in A. C'è grande amicizia e grande stima, condividiamo le idee di calcio. E’ un ragazzo molto intelligente e sta facendo benissimo”
Può arrivare in alto?
“Assolutamente. Tutti noi di Gasperini arriveremo in alto. Anzi, siamo già in alto: è uno stile di gioco che evidentemente dà i suoi frutti"
Come mai faticate a recuperare quando andate in svantaggio? Non vi manca una bella rimonta?
"Io voglio vincere, se recupero o no, se lo faccio subito non mi ossessiona"
Avete avuto tanti infortuni muscolari: come se lo spiega?
"Ci sono momenti come quello di Lazaro. E' una tematica che mi ossessiona e mi piace analizzare l'andamento di un infortunio per capire come arriva. La prima cosa è il cambio di metodo di lavoro, un po' come Praet per l'anno scorso e in questi casi il 90% delle volte si stira il giocatore. Se prendi giocatori che hanno avuto problemi in passato come le operazioni al ginocchio ci sono possibilità che si stirino. Cerchiamo di controllare e possiamo crescere per vedere il recupero di un giocatore, ma nonostante tutto ci sono annate più fortunato in cui lavori il triplo e non succede niente e poi altre come in questa che lavori di meno e hai più infortuni. Questo ci fa pensare molto e lavoriamo tanto su questi concetti. Una cosa importante è il motore del giocatore: se ha la fisicità giusta per giocare ad alta intensità e ha alti livelli può sempre andare oltre e mantenere le sue prestazioni. Dobbiamo fare meglio quando prendiamo i giocatori perché ci sono i test per vedere chi stiamo prendendo e che capacità ha per giocare ad alta intensità. E' una parte fondamentale dello sport il capire esattamente queste cose, ma c'è anche la componente del caso: a volte succede e non puoi fare niente di più anche se controlli tutta la vita privata del giocatore. Veramente, non è semplice. Spesso si parla di allenamenti intensi, io penso che questi concetti abbiano distrutto sportivamente migliaia di ragazzi in Italia nel calcio perché non hanno permettendo loro di crescere fino in fondo: li hanno sempre bloccati. In altri sport invece si lavora il triplo e si curano i particolari. Nel calcio si tende a dire che si lavora troppo, ma non è vero: per me solo il minimo indispensabile rispetto alle altre discipline e agli altri sport come il basket. Dobbiamo perfezionarci e diventare più scientifici per capire meglio certe situazioni. Per il futuro queste tematiche sono belle da sviluppare"
Ha la tentazione di fare lavorare di più i giocatori?
"Sia a Crotone sia soprattutto a Verona, dove giocavano sempre gli stessi undici, li ammazzavo. Il volume di lavoro era 50% di più di quest'anno e non abbiamo mai avuto mai problemi, a parte Kumbulla che aveva fastidi alla schiena e in certi momenti si affaticava, ma poi questo a gennaio lo abbiamo risolto. Vedendo gli altri campionati, qui siamo a livelli bassi di scienza e nel capire i giocatori e i recuperi. Siamo abbastanza indietro, specialmente i giovani li stiamo buttando via. Dovrebbero lavorare il triplo e dobbiamo farlo in modo più individualizzato. Ad esempio, Rodriguez è un giocatore che passa tre ore al giorno dal fisioterapista: per me questo è un allenamento. Per mantenere la sua condizione fisica, come ha avuto in questi ultimi due anni a questi livelli, deve fare così. Io gli tolgo sempre 10-15 minuti di allenamento, ma fa sempre un lavoro individuale di tre ore al giorno, con un preparatore che abbiamo dall’anno scorso, per mantenere la sua forma. E noi dobbiamo andare verso l'individualizzazione del lavoro e invece siamo ancora a fare gli allenamenti in 20 tutti uguali. Bisogna migliorare su questo".