LIVE Juric: "Con l'Udinese non ci sarà Linetty e a centrocampo torna Ricci. Pensiamo a Soppy per la fascia destra. Serve concentrazione e non dobbiamo prendere schiaffi"
Il Torino vuole dare continuità ai risultati positivi dell’ultimo periodo e alla vittoria sull’Empoli che lo ha portato al 9° posto in zona dove si lotta per un posto in Europa.
L’allenatore del Torino, Ivan Juric fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con l’Udinese che si disputerà domani alle ore 15 allo stadio Grande Torino Olimpico.
Ha raggiunto le 100 panchine con il Torino: sarà la partita di domani quella più importante?
"Domani ci aspetta una grande battaglia contro una squadra estremamente fisica, veloce, tosta e che ha anche qualità. E' strana la loro posizione in classifica perché ha elementi nuovi molto forti. Dobbiamo essere al massimo e cercare di fare una grande partita".
Domani lo stadio sarà quasi tutto pieno e il clima sarà inusuale con vento e temperature alte. Quanto conterà questa gara per voi?
"E' importante che ci sia tanto pubblico, sostegno e sentire un bell'ambiente. Speriamo di continuare a fare bene per prolungare la nostra striscia positiva: è importantissimo".
Qual è la situazione degli indisponibili?
"Non ci sarà Linetty che ha un problema al polpaccio, spero torni per la prossima. E poi mancano N'Guessan e Schuurs. Gli altri giocatori sono a posto".
Bellanova è squalificato, chi giocherà a destra?
"Stiamo pensando, l'opzione è di vedere Soppy all'opera".
Quanto è soddisfatto dell’integrazione della coppia d’attacco Sanabria-Zapata?
"Devono continuare a giocare come stanno facendo, si stanno completando molto bene, parlano la stessa lingua anche a livello calcistico. Li vedo sempre bene: Zapata fa una parte di lavoro e Sabanria un’altra e spero che continuino così: a giocare bene e a fare gol".
Ha raggiunto le 100 presenze: cosa rappresenta questo traguardo? Che probabilità ci sono che rinnovi con il Torino?
"E' una grande cosa fare 100 presenze di questi tempi visto che gli allenatori rimangono poco. SE’ una bella cosa e ne sono soddisfatto, contento e orgoglioso che siamo riusciti a durare così a lungo. Delle altre cose si vedrà più avanti".
Visto che non c’è Linetty tornerà Ricci a centrocampo oppure giocherà Tameze?
"Tameze rimane in difesa e torna Ricci".
Quanto è importante domani proseguire la strada intrapresa? La partita può essere una trappola poiché l’Udinese non merita la classifica che ha?
"L'Udinese ha giocatori forti, hanno cambiato allenatore e cercano nuovi equilibri, ma vedendo le partite hanno tante soluzioni e grande forza fisica e anche domani si vedranno le accelerazioni che hanno. Sarà una gara difficilissima perché sono pericolosi sui piazzati e nel contropiede e hanno la qualità di Samardzic negli spazi ristretti. Partita durissima. Per noi sarà un grande esame sulla mentalità. Fare bene non vuole dire vincere la gara, ma sicuramente voglio vedere il mio Toro concentrato, sul pezzo e che giochi bene, che non concede agli avversari e che cerca di crescere: questo è l’obiettivo. Il risultato poi a volte dipende da tante situazioni, però non dobbiamo sicuramente sbagliare la prestazione".
Come commenta la sentenza della Corte europea sulla Superlega?
"E' buono che non ci sia più il monopolio di Fifa e Uefa perché sui calendari che fanno e sulle cose che decidono non sono molto d'accordo. Abbiamo anche il grosso problema che ci sono tanti giocatori infortunati nelle grandi squadre e diciamo che è un modo per avere più concorrenza. Ma non sono assolutamente d'accordo sulla Superlega, un campionato che esclude il merito. Ma è giusto scuotere un po’ l'ambiente per cercare altre soluzioni per migliorare questo sport".
Non ha la sensazione che il calcio si stia affossando?
"No. Mi sembra che stia diventando sempre più bello e scientifico, ci sono più figure che riescono a determinare e a migliorare l prestazioni e i giocatori. Le grandi squadre giocano troppo, abbiamo tanti infortunati e dopo il primo infortunio diventa spesso una cosa continua e questo non va bene anche per le competizioni che hanno le Nazionali. Ma il calcio è affascinante, è sempre più potente e bello".
Come sta Zapata?
"La sua condizione è top, di lui posso parlare solo bene. A livello di giocatore mi piace tanto e ci sta dato tanto e a livello umano è una bellezza, avere gente con questo spirito, voglia e intensità negli allenamenti. E' un professionista veramente esemplare".
Com'è andata la settimana, i giocatori sono carichi e concentrati?
"La squadra ormai la vedo bene e domani sarà una prova. Non ho più sensazioni negative di prima, si stanno facendo allenamenti giusti con molta intensità e concentrazione: da questo punto di vista va bene. Domani sarà una partita molto importante per noi, abbiamo preso un cammino buono e giusto e dobbiamo continuare così, senza prendere schiaffi per ripartire, questo è sicuro".
Fra poco riapre il mercato, il Torino ha bisogno di rinforzi? Si aspetta qualcosa?
"Non ne abbiamo ancora parlato e bisogna vedere un po’. Siamo tutti concentrati su domani e su Firenze e poi si vedrà se ci sarà qualche giocatore che non è soddisfatto e cercare cambi, però non abbiamo ancora affrontato l’argomento".
Le statistiche dicono che in media necessitate di 41 passaggi per fare un tiro: è lei a chiedere di palleggiare così tanto?
"Ci sono due fasi sulle quali lavoriamo molto: in quella del rubare palla e cercare di andare subito al tiro, come in occasione del tiro di Zapata contro il Frosinone con il passaggi di Seck e Karamoh e in quattro passaggi è stata creata un’occasione da gol. Cercando di sviluppare velocemente e con la palla alta cerchiamo di andare subito in avanti sfruttando appunto il nostro pressing alto e la parità numerica che abbiamo in quel momento. L’altra fase è quando costruiamo da dietro, dobbiamo avere pazienza e andare più piano senza buttare la palla in avanti, ma cercando la superiorità numerica. Abbiamo queste due fasi ed evidentemente la seconda fase sta andando meglio della prima. Secondo me, in questi due anni e mezzo potevamo farla meglio. Ci sono miglioramenti quando verticalizziamo, ma si può fare meglio".