LIVE Baroni:"Maripán sarà dei nostri. Per domani devo valutare ancora alcuni giocatori. A centrocampo un vertice alto e uno basso in funzione dell'avversario"

LIVE Baroni:"Maripán sarà dei nostri. Per domani devo valutare ancora alcuni giocatori. A centrocampo un vertice alto e uno basso in funzione dell'avversario"
Oggi alle 12:25Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin

Il Torino debutta in campionato con l’Inter. Sulla panchina granata il nuovo allenatore, Baroni, e ci sono anche nuovi giocatori: Istrael, Ismajli, che però è infortunato, Anjorin, Ngonge, Aboukhlal e il Cholito Simeone, in attesa del tesseramento di Asllani. Non ci sono più Milinkovic-Savic, Antonio Donnarumma, Walukiewicz, Ricci, Linetty, Karamoh, Salama, Elmas e Sanabria. La curiosità di vedere la squadra granata è rimasta tanta dopo la gara di Coppa Italia col Modena vinta per uno a zero.
L’allenatore del Torino, Marco Baroni, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con l’ Inter in programma domani alle ore 20,45 allo stadio Giuseppe Meazza.

Dove posiziona il Torino nella griglia della stagione  e quali sono gli obiettivi raggiungibili da questa squadra?
“Non amo molto le griglie, però ho già detto nella prima conferenza che ho fatto che gli obiettivi sono migliorare rispetto allo scorso anno e costruire una squadra che abbia prospettiva e guardi avanti con grande fiducia. Poi nel corso della stagione vedremo se l’asticella si potrà alzare”.

Maripán ha smaltito i carichi di lavoro?
“Maripán sta bene e per me è un giocatore titolarissimo. Mi piace guardare la squadra con 22-23 titolari. Masina e Coco hanno fatto una buona partita in Coppa Italia col Modena. Maripán è dei nostri e sarà sicuramente della partita".

Per affrontare una squadra come l'Inter, vice campione d'Italia, é più indicato un centrocampo a due o a tre? E nel caso Ilkhan giocherà da play davanti alla difesa?
“Vediamo, c'è ancora una seduta importante. Devo ancora valutare alcuni giocatori. Sicuramente una condizione è che nella struttura della squadra il doppio esterno e la difesa a quattro non cambiano all’interno del campo. A centrocampo un vertice alto e uno basso in funzione dell'avversario".

Zapata ha detto che un bravo attaccante deve andare almeno in doppia cifra, dai suoi attaccanti quanti gol si aspetta?
“Eh (sorride, ndr). Solitamente i miei attaccanti hanno fatto sempre delle stagioni ottime, guardando il passato. E’ chiaro che quando avremo la possibilità di avere uno stato di forma psicofisica da parte di tutti io gli attaccanti li voglio sempre in campo. Poi dovremo lavorare duro per metterli nelle condizioni, perché non è che il peso vada dato solo agli attaccanti, ma il peso di attaccare è di tutta la squadra che si deve adoperare per fare in modo che questi giocatori trovino il gol”.

Asllani non sarà con voi poiché devono essere completate le pratiche del trasferimento?
“Sì, esatto”.

L’Inter è squadra di livello, che risposte vuole dai suoi ragazzi? C’è una cosa che vorrà vedere domani dalla sua squadra?
“La prestazione. Sappiamo che giochiamo contro i più bravi, proprio nel percorso che ha fatto questa squadra e non solo guardando lo scorso anno ma anche gli anni indietro e i calciatori che oramai hanno un gioco consolidato e giocano insieme da tanto tempo ad altissimi livelli sia nel campionato italiano sia in Europa. Questo non deve essere per noi un timore, ma ancora una leva in più per misurarci. Sappiamo che ci saranno delle difficoltà. Dobbiamo affrontare le squadre con equilibrio e compattezza. Quello che voglio vedere è la prestazione sotto tutti gli aspetti, sia mentale sia fisica. E voglio vedere il coraggio di affrontare queste gare, di vederle come un'opportunità e non come un problema. Una grande opportunità”.

Come vede Ilic in questo momento e che ruolo ha nei suoi piani questo giocatore?
“Ilic è per me un tuttocampista, un giocatore bravo, di qualità, che deve stare dentro la partita con la testa, con le idee e con la presenza, sia fisica sia mentale. Questo però è un giocatore bravo”.

Domani Simeone potrebbe giocare titolare o è più facile pensare a una conferma di Adams o a un ballottaggio o a un’aggiunta di Zapata?
“Sicuramente domani vale il 60-30: uno parte e uno subentra. Questa è una di quelle valutazioni che devo fare, però so che posso contare su due giocatori che stanno, piano piano, trovando anche la condizione ottimale”.

Ha il timore che Adams possa essere ceduto oppure se lei è sicuro che resti?
“Io, da quello che so, insieme alla società puntiamo molto su questo giocatore. Poi è chiaro che se dovessero arrivare le offerte o ci fossero sirene che non si possono ignorare allora faremmo delle valutazioni. Ma in questo momento non ci sono queste situazioni e quindi il calciatore sta con noi perché è un giocatore importante e che l'anno scorso ha fatto gol. Quest'anno, come ho detto prima, dobbiamo essere bravi a mettere nella condizione gli attaccanti a trovare ancora più gol, che è quello che lui sa fare”.

Gineitis l'anno scorso, man mano che andava avanti la stagione, è diventato un giocatore sempre più presente, così presente che veniva utilizzato anche in più ruoli e in posizioni diverse. Anche lo vede così oppure pensa di dargli un inquadramento un po' più preciso”
“No, lui intanto in questa pre-season è stato bravissimo perché, anche parlando con lui, mi ha dato grande disponibilità. L'ho messo un pochettino nei ruoli che ancora non erano stati colmati, quindi spesso ha lavorato sull'esterno e adesso è venuto dentro il campo, che è quello che lui sa fare bene. E’ un giocatore che mi piace perché ha grande mobilità e corsa. Anche lui deve, lo stesso discorso vale per Casadei, centrare la sua prestazione anche proprio dal punto di vista mentale, dell'attenzione, del posizionamento, perché il centro del campo è la zona più importante. Quindi stiamo lavorando e lui sta lavorando e sono convinto che sarà sicuramente un giocatore importante”.

Che cosa ha percepito dalla tifoseria granata?
“L'ho detto nella conferenza di presentazione, per me il tifoso è l'aspetto più importante. Si gioca per i tifosi perché il calcio è per loro. Non ho quindi bisogno di avere prove del calore che il tifoso sa dare alla squadra. Dobbiamo essere noi a muovere un passo importante per accrescere ancora di più l'emotività, quelle emozioni che a me piacciono e che voglio che la mia squadra trasferisca. Indipendentemente dal risultato, è fondamentale la prestazione, l'attività mentale, di attenzione, di dedizione, il dedicarsi e il dare. Queste sono cose che il tifoso percepisce ed è quello che tutti vogliono”.

Ci può fare un punto sugli assenti, su chi mancherà domani?
“Domani mancherà ancora Ismajli. Martedì farà nuoci accertamenti, però sta già lavorando quindi è molto probabile che rientrerà dopo la sosta del campionato. A oggi non ci sono altri giocatori assenti”.

Njie?
“Ieri si è allenato per cui lo portiamo con noi sicuramente e se ci sarà bisogno è a posto per fare 10-15 minuti di partita, quindi è insieme a noi”.

Lei conosce bene Ngonge e ha saputo farlo rendere a Verona, quali sono le chiavi da trovare per farlo rendere al meglio e se pensa di poterlo fare anche qui al Torino?
“E’ lui che ha la grande opportunità. E’ stato in una grande squadra dove ha lavorato insieme a campioni, ha vinto uno scudetto e in questo momento ha la possibilità di giocare che non aveva prima. Quindi io mi aspetto molto da lui perché ha voluto e ha cercato fortemente questa opportunità, così come Asllani, e quindi quando un giocatore vuole prendersi una squadra, vuole entrare dentro e mette come aspetto primario l'opportunità di giocare si può solo  beneficiarne, sia noi sia la squadra e anche lui. Deve essere molto intelligente da questo punto di vista”.

Il Torino ha fatto tanto in sede di mercato, però si ha la sensazione che il suo progetto sia ancora in evoluzione. In questi ultimi giorni arriveranno altre rinforzi oltre al terzino sinistro che Cairo ha già promesso? Manca ancora qualcuno per completare la rosa, magari in difesa?
“No, secondo me è stato un mercato di grande coerenza e anche sintonia perché se andiamo a vedere nei cambi è uscito Milinkovic-Savic ed è entrato Israel, è andato Walukiewicz ed è arrivato Ismajli, al posto di Linetty c’è Anjorin,  Aboukhlal ha sostituito Elmas, Sìmeone è arrivato per Sanabria e in questo momento è uscito Sosa e manca un terzino. Lo scorso anno dopo che è uscito Vojvoda Lazaro si è alzato a fare l’esterno e adesso l’abbiamo riportato nel suo ruolo (di terzino, ndr) perché credo che lui possa dare un grande mano lì ed è arrivato Ngonge come esterno. E sull’uscita di Ricci abbiamo pensato di prendere un centrocampista con le caratteristiche di Asllani. che si avvicinano molto. Da questo punto di vista abbiamo immesso giocatori che hanno grandi motivazioni, come ho detto prima. Per me Asllani è un giocatore fortissimo che adesso avrà la possibilità di dimostrare, di giocare perché ai calciatori serve il campo e anche lui ha creduto in questo progetto. Adesso vedremo, manca ancora qualche giorno alla chiusura del mercato. Abbiamo agito con sintonia e coerenza insieme al direttore e alla società”.

Che a lei risulti, c'è qualche calciatore che ha chiesto alla società di essere ceduto in questi ultimi giorni di mercato?
"No, non mi risulta".

Aveva affrontato Chivu l’anno scorso quando era andato ad allenate il Parma, che tipo di allenatore è e adesso che ha giocatori diversi che cosa si aspetta da lui?
“Sicuramente Chivus ha fatto molto bene lo scorso anno subentrando in una situazione e ha portato il Parma alla salvezza. Quest'anno ha preso una squadra che sta facendo molto bene e ho già visto che adesso la squadra è molto più aggressiva e fa un calcio un po' più in verticale. Quindi di certo farà benissimo, ma domani cercherò di andare a complicargli la vita. L’Inter è una squadra che è fortissima, questo lo sappiamo, ma, come ho detto prima, all'interno delle difficoltà della partita c'è la grande opportunità per noi”.