LIVE Baroni: "Bel primo tempo, ma la squadra non mi è piacuta dopo l'espulsione di Cuadrado. Abbiamo creato tanto anche occasioni fantasma per frenesia ed egoismo"

LIVE Baroni: "Bel primo tempo, ma la squadra non mi è piacuta dopo l'espulsione di Cuadrado. Abbiamo creato tanto anche occasioni fantasma per frenesia ed egoismo"TUTTOmercatoWEB.com
Marco Baroni
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Ieri alle 23:25Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin

Il commento, in conferenza stampa, dell’allenatore del Torino, Marco Baroni, sulla vittoria nei sedicesimi di Coppa Italia con il Pisa.

Complimenti per il passaggio del turno, era questo il tipo di risposta che si aspettava dalla sua squadra? Avete creato tante occasioni, ma avete avuto difficoltà a segnare, come mai?
"Mi aspettavo l’atteggiamento del primo tempo, ma non quello dopo l’espulsione  (di Cuadrado, ndr) perché dovevamo fare una migliore gestione. Abbiamo creato molto e abbiamo fatto anche delle occasioni fantasma. Cosa vuole dire? Un po' per un eccesso di frenesia e un po’ forse anche per egoismo siamo mancati in alcune rifiniture e in alcune possibilità di mandare il compagno, che era in posizione migliore, a tirare in porta e questa è una cosa che non deve capitare: domani ci lavoreremo. Lo farò vedere ai ragazzi perché si deve pensare di squadra come abbiamo fatto nel primo tempo che è stato un bel segnale".

Adams sembrava un po' seccato al momento della sostituzione, cosa ci può dire?
"Se un giocatore esce seccato, ci può anche stare per me. La cosa importante è che quando vanno in campo diano tutto. Si diventa squadra tutti insieme e questa cosa l’ho già detta ai giocatori. Se si pensa per sé non si diventa squadra, bisogna pensare all’insieme. Si va in campo e si dà tutto e chi subentra deve andare ancora più forte perché ha mezzora, mentre gli altri hanno fatto 60 minuti e quindi deve andare più forte. L’ho detto tante volte, i risultati cambiano alla fine basta vedere oggi: un palla buttata, pensi che sia finita e rischi di prendere gol. Quella alla fine mi sembra che sia stata l'unica parata che ha fatto Paleari. L’atteggiamento da squadra è quello che volevo nel primo tempo. Questa squadra deve correre in avanti e non deve fare partite passive, non le accetto e non le voglio".

Come ha visto i giocatori che erano stati impiegati meno?
 “Sono contento. Ripeto, volevo questo tipo di risposta: Dembélé ha giocato molto bene, è un ragazzo che ha energie e deve lavorare e migliorare. Molto bene Njie, ma deve darci di più, deve crescere e avere più coraggio ed energia perché è un giocatore che ha qualità. Bene anche Tameze, lo conoscete però era uscito un po' fuori dai radar e mi ha fatto piacere la prestazione che ha fatto. Casadei sta crescendo e deve capire di giocare veloce attaccando la profondità perché è un giocatore di spazio. Molto bene Pedersen. Mi è piaciuto l'atteggiamento di andare a portare pressione, di andare ad aggredire, a togliere all’avversario. Non mi piacciono le partite d'attesa quindi dobbiamo lavorare su questo: c'è tanta strada da fare, lo so però con questo tipo d’atteggiamento, secondo me, è la strada giusta".

Come si spiega il finale dove in 10 contro 11 sono stati lasciati spazi all’avversario? E’ stata una paura inconscia di non riuscire a portare a casa il risultato o forse è stata la stanchezza?
"No, ho cercato di mettere un vertice inserendo un centrocampista (Asllani, ndr) perché loro erano in inferiorità numerica e si poteva palleggiare per cui era inutile tenere tre difensori visto che loro avevano un giocatore in mezzo che si alzava e quindi ci siamo messi 4-3-3. E’ in queste cose che si vede la maturità di una squadra perché può quasi togliere il pallone all'avversario, invece abbiamo continuato a giocare con frenesia e con egoismo andando alla ricerca del gol individuale. E questo ti porta ad attaccare senza equilibrio con i giocatori che partivano per cercare di fare gol e quando arrivavano lì c’era il compagno meglio posizionato e andavano comunque al tiro. Però, ripeto, sono cose su cui lavoreremo, sono passaggi che dobbiamo fare e domani le analizziamo insieme e le risolviamo".

Come sta Pedersen?
"E' uscito per una botta, ma dovrebbe essere a posto per recuperarlo. Gli altri per adesso bene. C’era Njie che aveva una contusione e nel secondo tempo gli ho chiesto di rimanere ancora 10-15 minuti in campo e credo che anche per lui sia una cosa assolutamente risolvibile. Domani avremo un'amichevole e ci sarà la possibilità di far giocare chi ha fatto una parte di gara".

Tanti moduli diversi, qual è il punto d’equilibrio? Dove il suo Torino troverà l'identità?
"Ho fatto un ritiro dove si giocava con Cacciamani, Gineitis, Sanabria e posso andare avanti con i nomi. La squadra, l’ho già detto, ma lo dico per puntualizzare: sono 100 giorni che sono qui, ma stiamo lavorando da non molto con questa squadra. La prima cosa importante è trovare la solidità di squadra, trovare le distanze. La soluzione a tre non vedo che possa avere una continuità anche per l'assenza di giocatori, ma la sto utilizzando per trovare alcune situazioni, ad esempio oggi ho voluto proteggere un po’ di più Njie, che secondo me ha fatto una partita come piace a me d’energia, di rigore e anche di qualità. Possiamo giocare con i quattro, so di avere molte mezzali e un centrocampo a tre può essere una soluzione. Ci lavoriamo, credetemi. Se guardate la mia storia non sono uno che cambia molto, ma quando ci sono esigenze di squadra sono disposto a fare valutazioni diverse".

Come ha visto il Pisa e che campionato può fare?
"Ho parlato un attimo con Gilardino e gli ho fatto i complimenti e gli ho detto che per me il Pisa è sulla strada giusta perché ho visto le loro partite e la squadra ha fatto molto bene, ha fisicità e compattezza. Credo che farà un buon campionato".

Ha detto che domani farete un'amichevole, ma con chi?
"Dovrebbe venire una squadra di Eccellenza, credo. E' una partita che avevo messo in calendario perché volevo che alcuni giocatori, tipo Zapata, potessero fare minutaggio non sempre contro i compagni".