L’effetto domino deciderà le mosse del mercato del Torino
A parte gli arrivi dei giovani Lyanco e Milinkovic-Savic, che si erano concretati già nella seconda parte dello scorso campionato, il mercato del Torino non è ancora decollato, anche perché aprirà i battenti a luglio. Per essere precisi un po’ il club granata si è già mosso per sistemate la questione portieri poiché Hart è tornato al Manchester City, Padelli si è accasato all’Inter e Milinkovic-Savic non è stato ritenuto già pronto per la serie A da Mihajlovic, quindi, è stato intavolato un discorso con Sirgu. Come si sa con il portiere di origini sarde l’accordo è stato trovato: tre anni più un altro d’opzione a 1,5 milioni di euro più bonus. Ora il Torino deve accordarsi anche con il Paris Saint Germain che detiene il cartellino di Sirigu e che ha cambiato da pochi giorni il direttore sportivo e di conseguenza tratterà l’uscita del portiere a breve, anche se trapela ottimismo in quanto il club francese sembra intenzionato a lasciare partire il giocatore senza chiedere nulla in cambio accontentandosi di risparmiare sull’ingaggio, che si aggira sui 2,5 milioni più bonus, di conseguenza quasi tre.
Il nodo centrale del mercato del Torino gira intorno a Belotti e alla famosa clausola da cento milioni, anche se il club granata non è vincolato a incassare quella somma per prendere nuovi giocatori poiché ha già un tesoretto di 34 milioni derivante da quanto deve ancora incassare per le cessioni di Maksimovic, Peres, Jansson e Martinez e tenuto conto che a quella cifra è già stato sottratto il costo di Lyanco e Milinkovic-Savic. E’ evidente però che un conto è costruire il nuovo Torino con Belotti, un altro senza. La squadra inizierà la preparazione estiva ai primi di luglio e partirà per la prima parte del ritiro a Bormio il quattordici allora si sarà, quasi con certezza, se il “Gallo” resterà o se sarà andato via. Nel frattempo si assisterà alle mosse dei grandi club stranieri e italiani che avranno un effetto domino sulle mosse di mercato di tutte le altre società. Si può solo sperare che il Torino agisca prima, ma non è molto probabile un po’ perché anche in passato difficilmente l’ha fatto e un po’ perché anche altre società attendono che gli eventi si sviluppino e poi di conseguenza agiranno.
Oltre a rifare completamente il reparto portieri, il Torino deve assolutamente rinforzare la difesa con almeno un centrale di qualità ed esperienza. Acerbi, Astori, Ferrari e Tonelli sono i nomi che in questo momento vanno per la maggiore tenendo conto che Castan è tonato alla base e che Carlão e Ajeti non hanno convinto e, di fatto, non rientrano più nei piani di Mihajlovic. Anche a centrocampo ci saranno cambiamenti e a fonte delle possibili partenze di Obi, Valdifiori, Lukic e Gustafson dovrebbero esserci ingressi di un titolare di spessore e di un paio di riserve valide, magari poi arriverà anche qualche giovane da testare per il futuro. In questo momento non è da escludere l’eventuale cessione di Benassi, anche se la sensazione è che o sarà fatta al Torino per lui un offerta di quelle che si definiscono irrinunciabili, quindi, non meno di 12-15 milioni oppure rimarrà. Nel caso sarà indispensabile che arrivi un altro centrocampista di qualità. Ragusa, Castro, Kucka, Bertolacci, Badelj, Luljc, Cataldi sono nomi che circolano, però, è da capire su chi di loro vorrebbe veramente puntare Mihajlovic. In attacco salutato Iturbe e con il punto interrogativo su Belotti ci sarà l’addio di Maxi Lopez e la probabile cessione in prestito di Boyè di conseguenza anche in questo reparto servono rinforzi. Niang, Falcinelli, Zapata, Lapadula, Inglese, Defrel, Muriel, Caprari, Simeone, su quest’ultimo potrebbe incidere tanto il fatto che il mister granata è molto amico del padre, rappresentano oggi il gruppo dei papabili.
Se il vero obiettivo è l’Europa League, il Torino non può commettere errori in sede di mercato e prima darà a Mihajlovic i giocatori che gli servono meglio, ovviamente sarà.