La solidità del Torino e il gioco legittimano il secondo posto

Dieci punti dopo quattro partite rendono il Torino padrone del proprio destino. La conferma dei progressi con Chievo, Palermo e Carpi determinerà l’andamento della stagione dei granata.
22.09.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
La solidità del Torino e il gioco legittimano il secondo posto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

~~Il Torino ha convinto e vinto contro la Sampdoria, non c’è quasi tempo per soffermarsi su questa prestazione perché già incombe la prossima partita, mercoledì sera a Verona con il Chievo. È doveroso però soffermarsi sulla gara di domenica del Torino: prima partita non in rimonta e senza subire gol dall’inizio di questa stagione. Dopo i primi quindici minuti, con prevalenza del solito giro palla per provare a stanare i blucerchiati arroccati nella propria metà campo, i granata si sono fatti sotto sfruttando bene le fasce laterali, senza dubbio l’atteggiamento attendista della Sampdoria ha facilitato il compito al Torino, ma non si può non tenere conto e attribuire il merito alla squadra di Ventura di aver proposto il suo gioco per andare a prendersi la vittoria. Sicuramente il Torino avrebbe potuto blindare il risultato poiché ha creato almeno altre quattro occasioni per segnare senza sfruttarle a dovere, come ha sottolineato il presidente Cairo a fine partita e anche mister Ventura. Una cosa per volta e magari anche questa pecca sarà superata.
Nel turno infrasettimanale ci sarà modo di effettuare il primo test per vedere se il Torino ha assimilato completamente quanto ha applicato sul piano del gioco domenica. Bovo e Moretti due “registi” arretrati, uno a destra e l’altro a sinistra, che iniziano l’azione come vuole Ventura. Baselli in mezzo al campo che, soprattutto nel secondo tempo, ha orchestrato la manovra offensiva. Acquah che si avvale della sua fisicità per rendere solido e aggressivo il centrocampo. Peres e poi Zappacosta e Molinaro che sulle fasce hanno surclassato l’avversario. Quagliarella che tira in porta o serve il compagno di turno meglio piazzato. In fase difensiva tutta la squadra è stata attenta a non lasciare particolari spazi alla Sampdoria e a non farsi cogliere impreparata nelle incursioni altrui, se non all’inizio della ripresa quando con Muriel i blucerchiati sono andati molto vicini a riaprire la partita. Un Torino piacevole da vedersi che ha fatto della qualità e della concretezza le sue armi.
Chievo, Palermo e Carpi sono i prossimi tre avversari e se il Torino proseguirà sulla strada intrapresa, avendo la meglio sulle squadre alla portata e su quelle che hanno un valore più assimilabile al suo, sarà consolidata la capacità di non lasciare punti per strada che alla fine inevitabilmente diventano rammarico per ciò che si poteva fare e non si è fatto, come avvenuto anche nel recente passato. Marciare fin dall’inizio con un passo sostenuto permetterà sicuramente al Torino di raggiungere quel famoso quinto posto che, per quello che si è visto finora, è un traguardo ragionevole che non eccede in ambizioni che potrebbero oggi essere non ancora alla portata. L’attuale secondo posto in solitario, mancava dal 1993 ben 22 anni fa, è meritato, ma affermare che possa essere conservato potrebbe creare false illusioni e lo stesso vale per il terzo e tanto più per il primo. Sognare non costa nulla, ma illudersi è facile, meglio restare con i piedi per terra e ambire a tornare a disputare l’Europa League, magari dalla fase a gironi.