La sfida del Torino è rendere innocuo il reparto offensivo della Lazio e vincere
La Lazio in casa in questa stagione non ha mai perso e ha nel reparto offensivo il suo punto di forza, il Torino quindi avrà il doppio compito di arginare i biancocelesti e di provare a espugnare l’Olimpico di Roma. Difficilmente Ventura potrà disporre di Gazzi che ancora ieri ha lavorato in palestra e di Avelar e Obi che continuano a seguire un programma personalizzato, ovviamente sempre out i lungodegenti Maksimovic, Jansson e Farnerud. Peres è arruolabile poiché l’infortunio è superato, starà a Ventura decidere se utilizzarlo a tempo parziale oppure totale già domenica. Sul fronte infermeria anche la Lazio ha defezioni importanti, infatti, con il Torino Pioli non potrà contare su De Vrij, Parolo e Keita, mentre ci sono buone chance per Djordjevic e Biglia, che sono tornati ad allenarsi con il gruppo questa mattina e hanno anche partecipato alla partitella, minori per Kishna che oggi ha lavorato con la squadra, ma il suo fastidio ai tendini del ginocchio sarà valutato domani e, infatti, non ha preso parte alla partitella. Squalificato invece Cataldi. Indubbiamente la vittoria di ieri in Europa League con il Rosenborg ha rimesso in carreggiata la Lazio che era reduce dalla sconfitta con il Sassuolo in campionato e posto buone basi per la sfida con il Torino.
L’attacco della Lazio è il punto di forza della squadra, ma se si guardano i numeri si vede che in assoluto non è quello più temibile della serie A, infatti, le reti segnate dai biancocelesti nelle prime otto gare di campionato sono state undici e collocano la compagine di Pioli in questa particolare classifica al sesto posto alla pari con Sassuolo e Atalanta, mentre quella di Ventura si trova al quarto con tredici come il Chievo e la Sampdoria. Di conseguenza il Torino non deve temere più di tanto la forza d’urto della Lazio, ma sicuramente deve stare attento a non farsi sorprendere tanto più che dal punto di vista difensivo i biancocelesti qualche lacuna ce l’hanno e le tredici reti subite li collocano al sedicesimo posto in coabitazione con il Bologna a fronte dell’ottavo dei granata che di gol ne hanno incassati nove come il Genoa. Però non va sottovalutato che in campionato in quattro gare casalinghe la Lazio ha subito un solo gol nella prima partita con il Bologna quando andò a segno Mancosu, per il resto la porta è rimasta inviolata con Udinese, Genoa e Frosinone. Ben differente lo score in trasferta dove a parte il Verona, unica vittoria per due a uno, e i due gol subiti dal Sassuolo a fronte di uno solo realizzato, con Chievo e Napoli il passivo è stato pesantissimo: quattro reti dai clivensi e cinque dai partenopei, senza riuscire a segnare neppure un golletto. Per completezza di analisi è curioso che in campionato i biancocelesti abbiano in casa sempre realizzato due reti.
Il Torino può affrontare la Lazio senza particolari timori e scendendo in campo con la ferrea volontà d’imporre il proprio gioco e provare a vincere. Un atteggiamento prudente, troppo prudente, come aveva avuto con il Milan e non solo, dovrà essere abbandonato altrimenti il rischio di scivolare in classifica finendo nel gruppo di chi vede allontanarsi i primi cinque posti c’è. Il punto debole della squadra di Ventura, oltre al peso specifico che hanno gli infortuni, è non saper osare un po’ di più. Nella crescita di una squadra c’è anche il sapersi prendere dei rischi calcolati per ottenere la vittoria, finora i meriti propri sono andati di pari passo ai demeriti altrui. Riuscire a contare solo sulle proprie forze senza ottenere una posizione in classifica grazie anche alla minor resa di qualche avversario coinciderebbe con il famoso e tanto atteso salto di qualità. Il Torino deve crederci.