La pazza idea di rimandare all’estate quando si fanno i veri affari
Il Torino ha ventinove punti è settimo ed è a tre lunghezze da Inter e Verona che occupano quinto e sesto posto. L’obiettivo primario per questa stagione della società granata è a un passo, ai fatidici quaranta punti salvezza ne mancano undici e si devono ancora giocare diciotto partite. Anche l’obiettivo secondario di stabilirsi nella parte sinistra della classifica oggi è stato centrato e ci sono le premesse perché lo sia anche a fine campionato, quindi il buon senso suggerisce di lasciare tutto com’è e semmai iniziare subito a programmare la prossima stagione.
E’ vero che in rosa manca un vice Darmian, se si esclude D’Ambrosio a un passo dall’accasarsi all’Inter che prima di tutto deve risolvere la questione Guarin-Vucinic, che con il Torino non ha nulla a che fare, ma che in queste ore tiene impegnata e non poco la dirigenza nerazzurra. Ed è altrettanto vero che manca anche un vice El Kaddouri, anche se, ultimamente e non solo, il Torino ha dimostrato che può benissimo giocare e vincere anche senza schierarsi con il trequartista, in fin dei conti quest’estate la squadra era stata allestita avendo come modulo 3-5-2. Che poi il Torino con il 3-4-1-2 abbia un atteggiamento più votato all’attacco e esalti di più le caratteristiche dei vari Immobile, Cerci, Farnerud, lo stesso El Kaddouri, e forse anche di qualche altro giocatore, è un discorso differente perché nel calcio ha sempre ragione chi ottiene i risultati e il Torino i risultati li sta ottenendo.
Ecco quindi che non sarebbe una scandalo se prendesse corpo la pazza idea di non cambiare nulla, è arrivato Tachtsidis e va benissimo e per il resto tutto potrebbe anche rimanere così com’è. Magari uno o due giocatori potrebbero essere ceduti: se il Tnas desse ragione a Gillet e riducesse la squalifica permettendo al portiere di tornare a disposizione di Ventura allora a Gomis dovrebbe essere data l’opportunità di mettersi in mostra e ci sono più squadre di serie B, ad esempio la Reggina, disposte a prenderlo in considerazione e a permettergli di giocarsi un posto da titolare in questa seconda parte della stagione. Altro giovane che finora per scelta tecnica ha trovato ben poco spazio e probabilmente ne troverebbe poco anche nel resto del campionato è Bellomo e pure per lui si potrebbe pensare a un prestito o in qualche squadra di serie A, Chievo (che ne detiene la metà del cartellino) o Catania, oppure in serie B, Spezia o Pescara.
Lasciando tutto immutato o quasi, il discorso si sposterebbe al mercato estivo quando alla luce del piazzamento finale della squadra si dovranno prendere importantissime decisioni su Cerci e Immobile: blindare il primo con un contratto che economicamente lo soddisfi in modo che non sia tentato da offerte molto più allettanti e acquistare l’intero cartellino del secondo oppure ricavare il massimo possibile dalla cessione di uno di loro o di entrambi. Altra decisione che inevitabilmente dovrà essere presa è a quali traguardi si vorrà puntare in futuro e di conseguenza poi si dovrà allestire la squadra in estate, avendo però già prima della fine di questo campionato individuato i giocatori sui quali puntare. Quindi rinnovando i contratti o adeguandoli dal punto di vista economico in modo da trattenere i migliori e intavolando pre-trattative con le società che hanno calciatori che sono stati individuati come idonei al nuovo progetto tecnico, in modo da accaparrarsi le prime scelte a un prezzo equo.
In sede di calciomercato i veri affari si fanno in estate e non in inverno quando il più delle volte si finisce per ottenere giocatori scommessa che spesso si rivelano non così utili e in seguito sono difficili da piazzare altrove o vengono annoverati nel calderone delle meteore. Il Torino è nella felicissima condizione di non dover trovare a tutti i costi dei rinforzi quindi perché accontentarsi di qualche giocatore che non convince del tutto? Meglio allora non fare nulla, sempre pronti però a cogliere al volo la possibilità di un vero buon affare.