La gestione degli attaccanti per creare sinergie e non rivalità nel Torino

Far convivere in armonia e sintonia Belotti, Falque, Ljajic e Zaza può portare il Torino in Europa, sempre che lo spagnolo e/o il serbo non vengano ceduti.
22.08.2018 11:58 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
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Walter Mazzarri

Mazzarri ha un compito difficile e delicato: gestire gli attaccanti. Chiunque conosca un po’ il calcio si rende conto che se si hanno in rosa Belotti, Falque, Ljajic e Zaza si ha un potenziale offensivo di buon livello, ma allo stesso tempo che è molto difficile poterli vedere in campo contemporaneamente. Non è impossibile, ma per mantenere gli equilibri della squadra bisognerebbe avere un centrocampo e una difesa capace di mantenere i reparti compatti, giocare in velocità e fare da barriera impedendo agli avversari di arrivare pericolosamente dalle parti di Sirigu. Sicuramente con il 3-5-2 è impossibile far giocare Belotti, Falque, Ljajic e Zaza a meno che non li si faccia ruotare due nel primo tempo e altri due nella ripresa, ma così due dei tre cambi sarebbero esauriti e ne rimarrebbe solo uno da spendersi fra tutti gli altri giocatori.

Dato per quasi certo che i quattro non scendano in campo contemporaneamente Mazzarri deve saper parlare chiaro con loro e non far sentire nessuno una seconda scelta. Belotti da quando Ventura lo ha ritenuto pronto, verso la metà della stagione 2015-2016, ha sempre avuto il posto assicurato e solo gli infortuni dello scorso anno lo hanno tenuto fuori dal campo. Zaza non è certo approdato al Torino per fare panchina, gli capiterà di farla magari in queste primissime giornate fino a quando non avrà recepito gli schemi e i movimenti che vuole il mister, poi, però si aspetta di giocare e se lo augura anche Mancini per la Nazionale. Falque con il suo rendimento costante, i gol, gli assist sfoderati e il comportamento sempre irreprensibile in due stagioni merita di avere spazio in campo. Ljajic ha qualità indiscusse e se si applica e non fa le bizze è difficile rinunciare a lui. Chi ha la speranza che il Torino lotti fino all’ultimo per un posto in Europa League vorrebbe che nessuno di questi quattro giocatori andasse via, il rischio c’è per Ljajic e Falque fino al trentuno agosto poiché sono aperti i mercati in Spagna, Francia, Germania e Russia.

Puntare quindi solo al 3-5-2 rischia di non essere lungimirante e, infatti, Mazzarri ha come alternative anche il 3-4-3 con le varianti di due trequartisti dietro alla punta o di un fantasista alle spalle di due attaccanti. Rimane il fatto che con questi ultimi tre tipi di schieramenti uno tra Belotti, Falque, Ljajic e Zaza rimane comunque fuori, ma può sempre essere utilizzato a partita in corso e “bruciare” così solo un cambio. Non sarebbe giusto e corretto sperare che Mazzarri rinunci al 3-5-2, ma anche lui deve sfruttare tutto il potenziale che i quattro possono offrire. Riuscire a far accettare a Belotti, Falque, Ljajic e Zaza di essere tutti sullo stesso piano, salvo cali di forma, infortuni o auto-esclusioni per capricci da prime donne, è la sfida che attende Mazzarri e se la vincerà il Torino, i giocatori e l’allenatore ne trarranno benefici, in caso contrario perderanno un po’ tutti.