L’obiettivo di Juric è quello sportivo e allora che si riparta da questo anche per la squadra

03.02.2023 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric
© foto di Federico De Luca 2023

Ivan Juric si riferiva al prolungamento del suo contratto quando ha detto alla vigilia della gara di campionato con la Fiorentina: “Rinnovo? Non è quello il discorso, può esserci oppure no, ma non è una priorità nel senso di fare un contratto lungo che permette di guadagnare più soldi, ma è l'obiettivo che deve essere principalmente sportivo”. E allora chi scrive si permette di riprendere il concetto dell’obiettivo sportivo per traslarlo alla squadra, reduce dall’eliminazione ai quarti di Coppa Italia dopo una partita che poteva essere giocata con una maggiore ferocia agonistica e un mercato che, come ha dichiarato lo stesso Juric, gli ha consegnato una squadra indebolita dalla cessione di Lukic e non sufficientemente rinforzata dall’arrivo di Ilic, più giovane e quindi meno esperto, e dalle operazioni di corollario che hanno visto giungere in granata Gravillon, per sopperire agli infortuni di Djidji e Zima, e Vieira, nell’operazione che ha portato alla Sampdoria il giovanissimo Ilkhan. Ma che non ha visto arrivare l’altro rinforzo chiesto dall’allenatore, il mister non lo ha mai detto esplicitamente ma si aspettava un centravanti o comunque un attaccante che segnasse con una certa continuità, di certo superiore a quella di Sanabria che finora ha realizzato 4 gol e in modo anche da far fronte alle assenze di Pellegri, che purtroppo più volte in questa stagione ha dovuto fare i conti, come già in passato, con problemi fisici.

Allora quale può essere l’obiettivo sportivo per il Torino? Bisogna partire dal dato oggettivo ossia che la squadra è all’8° posto a 2 lunghezze dall’Udinese, che sarà affrontata domenica pomeriggio, e che mancano 18 partite al termine del campionato. Il minimo sindacale consiste nel mantenere l’ottavo posto, che significherebbe non dover disputare nella prossima stagione i primi turni di Coppa Italia. Ci sarà un mancato introito per la società dalla vendita dei biglietti di quelle partite, ma pazienza perché comunque si risparmierà sui costi dell’apertura dello stadio per quelle gare. Un obiettivo un po’ più ambizioso sarebbe cercare di arrivare settimi, posizione che potrebbe portare a disputare i preliminari di Conference League se la Coppa Italia fosse vinta da una squadra che alla fine del campionato si piazzasse fra le prime sei. Altri traguardi obiettivamente sembrano molto difficili da raggiungere, a meno che le inchieste giudiziaria non coinvolgano altre società oltre alla Juventus e che tutti i gradi di giudizio portino a una sentenza definitiva che cambi ulteriormente la classifica finale rispetto all’attuale con la Juventus penalizzata di 15 punti. E poi potrebbe esserci anche l’intervento della Uefa che potrebbe escluder qualche squadra italiana dalle coppe europee come avvenne al Milan quando nel 2019 escluse i rossoneri dall’Europa League e a disputare i preliminari ci andò proprio il Torino arrivato 7°in campionato. I puristi granata storcerebbero un po’ il naso sull’andare a disputare le coppe internazionali per l’esclusione di altri, ma se l’esclusione avvenisse per illeciti sportivi il discorso assumerebbe connotazioni un po’ differenti.

Sotto quindi con l’Udinese, all’andata il Torino vinse per 2 a 1 alla Dacia Arena, grazie ai gol di Aina (14’) e Pellegri (69’) che riportò di nuovo in vantaggio i suoi dopo il momentaneo pareggio di Deulofeu (26’). Battere di nuovo i friulani è possibile e servirebbe a riportare un po’ di serenità in tutto l’ambiente e soprattutto darebbe l’impulso necessario a concentrarsi sull’obiettivo sportivo.