Juric fra bastone e carota mette sotto i giocatori
La missione di Ivan Juric è ridare un’identità al Torino plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza. E così nel ritiro di Santa Cristina in Val Gardena si è messo subito all’opera. Bastone e carota con i giocatori infatti ieri mattina, durante il primo allenamento ha messo le cose in chiaro: “Si lavora, niente sorrisi!”, ma poi nella sessione pomeridiana ha detto ai suoi: "La muoviamo bene" riferendosi alla palla. Già perché nessuna distrazione è ammessa in campo per cui mentre si fatica non c’è spazio per sorrisi o battutine però se si eseguono bene le sue direttive arrivano anche gli elogi.
Che non ci sia tempo da perdere è scontato. Dal mercato a parte Berisha e Warming non sono arrivati per il momento nuovi giocatori e c’è ne sono parecchi da valutare e non solo fra i giovani. Servirà soprattutto individuare se ci sono due che possono agire dietro la punta, che nel caso di addio di Belotti sarà Sanabria. Verdi deve dimostrare se può essere un candidato valido, così come Lukic. Nel caso non dessero abbastanza garanzie chiederà a Cairo e Vagnati di provvedere.
Anche la difesa dovrà essere all’altezza. Milinkovic-Savic, come ha detto Juric, sarà il portiere titolare, ma alle sue spalle c’è Berisha che può insidiarlo. Izzo, Bremer e Buongiorno, e poi c'è anche Lyanco, hanno i numeri per essere una buona diga, ma le imbarcate di gol, in alcune partite e complessivamente, viste nelle ultime due stagioni non dovranno più esserci. Equilibrio e farsi difensiva e offensiva efficaci sono alla base del gioco che non dovrà essere né lento né prevedibile e sempre supportato da una buona forma atletica. Tutto questo dovrà essere raggiunto dalla squadra. Si spiegano così il bastone e la carota utilizzati da Juric che vuole sempre da tutti il cento per cento. La Coppa Italia che si disputerà a ridosso di Ferragosto e il campionato la settimana successiva con la prima partita con l’Atalanta sono gare più vicine di quanto si possa immaginare e si sa che chi ben comincia è a metà dell’opera. E di certo Juric non vuole iniziare con partite non all’altezza.