Il valzer dei portieri sull'asse Torino-Milano-Napoli-Udine: Sirigu al centro
Al netto di ciò che gli sviluppi della pandemia in corso riserveranno per il prossimo futuro del pallone, mercato incluso, i contatti tra vertici dei club e procuratori - rigorosamente online - proseguono senza sosta. Più che in tempi di calcio giocato, paradossalmente. Dinamica in corso, tra le altre, quella legata a un possibile, e proverbiale, valzer dei portieri, per parte della Serie A. Al centro, tra i cavalieri più ambiti dalle società-dame, l'estremo difensore granata, Salvatore Sirigu, pronto a una nuova avventura, più ricca di ambizione e capacità generale di puntare a obiettivi di primo piano, dopo tre anni al Toro.
Principale candidato ad aggiudicarsene l'ingaggio, il Milan. Che giunga la conferma per Pioli, o che un ennesimo nuovo corso, con Rangnick o Marcelino al timone, Sirigu sembra aver già persuaso Gazidis, a oggi unico vero punto fermo della "stanza dei bottoni" rossonera, quanto meno come una delle alternative più convincenti al probabile partente Donnarumma. Anche perché, con Sirigu al posto del suo principale rivale azzurro, il risparmio in termini di ingaggio annuo (come riportato a più riprese sulle nostre pagine, Valterino guadagna al momento 1 milione e 700mila euro annui, e, in vista di un approdo al Milan, potrebbe tranquillamente "accontentarsi" di un aumento a due milioni), risulterebbe notevole.
La questione, tuttavia, dall'asse Milano-Torino, si dirama in due ulteriori direzioni del Belpaese: Napoli e Udine. Le due principali alternative a Sirigu, prese in questi giorni al vaglio in casa Milan, sono Alex Meret, classe '97 che, in un anno e mezzo abbondante da portiere degli azzurri partenopei, si è attestato, in termini di rendimento, un po' al di sotto delle aspettative (restando intrappolato nel dualismo col più esperto collega David Ospina), e Juan Musso, esploso, nello stesso lasso di tempo, proprio dai pali di quell'Udinese che con Meret aveva messo a segno l'ennesima cessione a peso d'oro in direzione Napoli (dopo Zielinski, Allan, Inler, Quagliarella, in ordine cronologico inverso). E non è da escludere che, se mai fosse Meret a partire verso Milano, per Sirigu potrebbero riaprirsi le porte della big campana, che lo ha sondato a più dal suo arrivo a Torino in avanti.
Ma i destini dei pali di Toro e Udinese si intersecano ulteriormente sulla scia del futuro di Musso, succitato argentino che ha stimolato le fantasie di altri due top club, Chelsea e Inter. Se, come appare probabile, i friulani si arrendessero alla necessità di separarsi dall'ex-estremo del Racing, come sempre a front di una ricca plusvalenza, per la porta bianconera potrebbe tornare in voga il nome di Simone Scuffet. Semplice indiscrezione, finora non seguita da effettivi contatti con l'entourage del portiere classe '96, marchiato come "futuro Buffon" all'epoca del suo precoce debutto nella prima squadra delle Zebrette, Scuffet non era poi riuscito a soddisfare le aspettative. Fino all'approdo tra le file dell'ambizioso Spezia, risalente alla scorsa estate, alla difesa della cui porta si è affermato come uno dei migliori giocatori cadetti nel ruolo (insieme, tra gli altri, a Paleari del Cittadella e Di Gregorio del Pordenone, altri due nomi, come noto, presenti sul taccuino di mercato granata). I liguri detengono un diritto di riscatto sul prestito di Scuffet dall'Udinese, ma, qualora il sogno della storica promozione in A non divenisse realtà, il portiere stesso potrebbe manovrare in direzione di un ritorno in Friuli, seconda chance di imporsi inclusa. Oppure, viceversa, di una cessione a un altro club di A (al netto di eventuali inserimenti da oltre confine), con la prospettiva di una titolarità solida. A quel punto, il Toro potrebbe entrare in ballo, trovando in lui, auspicabilmente, un degno successore di Sirigu.