Il Torino rischia di rimanere incompleto senza la cessione di nessun big e quindi resterà a galleggiare a metà classifica

11.08.2023 12:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
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Urbano Cairo
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La doccia se non proprio bollente da ustione grave, ma comunque decisamente calda è arrivata ieri sera nella notte di San Lorenzo, quella delle stelle cadenti alle quali gli inguaribili romantici consegnano i propri desideri nella speranza che vengano esauditi. E la maggior parte dei tifosi del Toro è così innamorata della propria squadra che spera sempre che venga allestita una rosa competitiva che possa finalmente lottare per qualche traguardo: non lo scudetto, non la Champions League e forse neppure l’Europa League, ma almeno la Conference Legue sì e non rimanere quindi a galleggiare a metà classifica, posizione più posizione meno. E appunto la doccia decisa mente molto calda, quindi non l’ideale in estate, è arrivata dal presidente del Torino Urbano Cairo che al Memorial mamma e papà Cairo ha praticamente chiuso il mercato in entrata del Torino confermando la volontà di trattenere i migliori, Ricci e Schuurs, e dicendo che Malinovskyj non è mai stato trattato.

A conclusione del ritiro di Pinzolo mister Juric aveva affermato: “Rispetto a quelli che hanno dato un contributo l’anno scorso abbiamo perso cinque giocatori e ne abbiamo messi dentro due (Bellanova e Tameze, ndr) e per tornare sui livelli dell’anno scorso ne mancano altri tre di buonissimo livello perché nella mi testa  Vlasic, Miranchuk e Lazaro erano di alto livello. E’ chiaro che non siamo ancora completi, ma ci vuole pazienza poiché non siamo ancora ad agosto. Non è facile, sicuramente ci completeremo: non ho dubbi". Da allora è arrivato, o meglio ritornato, Vlasic quindi per l’allenatore del Torino mancano ancora due giocatori che abbiano doti calcistiche ben precise: un trequartista che sia un artista - evidentemente non è Verdi, rientrato dal prestito al Verona, visto che a Pinzolo c’era e di lui il mister  ha puntualizzato: “Per adesso si allena con noi, poi vedremo” - e l’esterno sinistro, che deve essere per caratteristiche tecniche un Ansaldi giovane, “ambidestro che riesce a fare la fase difensiva ma soprattutto che dia tanta qualità in avanti”, in modo da fare concorrenza a Vojvoda.
Per il presidente Cairo, come riportato da La Gazzetta dello Sport, il rafforzamento con gli arrivi di Bellanova e Tameze e il ritorno di Vlasic si sta compiendo poco alla volta, passo dopo passo: “Il nostro obiettivo è rafforzare la squadra: lo stiamo facendo, cercheremo di farlo ancora di più. Aspettative? Preferisco non fare voli pindarici, meglio tenerci bassi. Restiamo coi piedi per terra senza mettere pressioni inutili: sicuramente il miglioramento della squadra è positivo. Se riusciamo, faremo ancora qualcosa. Abbiamo cercato di fare le cose concordate con mister Juric: lui ci teneva molto a Tameze, già avuto a Verona, una pedina importante nello spogliatoio, oltre ad essere un buonissimo giocatore. Ci teneva moltissimo a Vlasic, per lui era il giocatore più importante e io ho cercato in tutti i modi di accontentarlo. Bellanova è un giovane di grande prospettiva: ha fatto vedere buonissime cose. Quando l’ho visto giocare così bene all’Europeo Under 21 mi sono preoccupato, perché pensavo: per ogni cross che fai così bene, mi costerai un milione in più. Era entrato molto bene anche nella finale di Champions: ha una gamba pazzesca, una velocità incredibile, la mette in maniera splendida. E ha una forza importante”.

Fare attenzione ai conti, com’è giusto, e sottolineare le spese è sempre prioritario per il presidente del Torino: “Da quando è arrivato mister Juric, ridendo e scherzando, abbiamo investito 80 milioni. Oggi siamo sulla via di un completamento: stiamo facendo un passo alla vota. Stiamo aggiungendo i tasselli mancanti. Vlasic c’era lo scorso anno , ma da quest’anno è un nostro giocatore di proprietà: abbiamo fatto un investimento importante, è un completamento forte sulla trequarti. Così come sulla destra c’è Singo, e avere anche Bellanova vuol dire un arricchimento notevolissimo. Tameze ha già completato un centrocampo già forte”. E alcune parole che ha pronunciato Cairo sanno tantissimo di indizi su come si muoverà ancora il Torino di qui alla chiusura del calciomercato il 1 settembre alle 20. Vlasic è un completamento forte sulla trequarti e aggiunto a quanto detto su Malinovskyj: “Stiamo pensando a una serie di altee cose, non lo abbiamo mai trattato” fa pensare che per il presidente non ci sia bisogno di ulteriori giocatori nel ruolo, tanto più che ci sono anche Radonjic, Karamoh, Verdi e il giovane Seck. Per la fascia sinistra il discorso sembra identico tanto più che Bellanova come ha detto lui stesso può giocare anche a sinistra anche se non è ambidestro ed è di piede destro: "Mi è già capitato in passato sia a Cagliari sia all'Inter di giocare a sinistra. A Pinzolo il mister mi ha provato in qualche allenamento anche in quella parte, ma prevalentemente preferisco giocare a destra perché emergono meglio le mie qualità nel dribblare e nel crossare. Comunque non mi dispiace anche giocare a sinistra e se ci sarà bisogno a parte il portiere posso fare tutto". Rassicurazioni da parte di Cairo sono arrivate sul tenere i giocatori più forti, come aveva già detto il direttore tecnico Vagnati soprattutto riguardo a Ricci: “Mai stato sul mercato. Non abbiamo mai avuto l’intenzione di venderlo”. E in modo, però meno perentorio su Schuurs: “Il mio desiderio è tenere tutti i nostri migliori giocatori. Vogliamo puntellare una squadra che ha fatto vedere delle buone cose lo scorso anno”.
Juric, sempre a Pinzolo, aveva parlato anche della situazione centravanti rispondendo alla domanda se ne sarebbe servito uno oltre a Sanabria e a Pellegri e aveva detto: "Sono valutazioni veramente pesanti. L’anno scorso Pellegri c’è stato poco e ci sono state anche tante partite dove non c’era neanche  Sanabria e abbiamo dovuto giocare senza attaccante. Abbiamo pagato il fatto di non avere un attaccante in certe partite. Dobbiamo valutare bene. Indubbiamente Pellegri è un attaccante di prospettiva, ma bisogna vedere se riuscirà a trovare continuità, pace e tutto il resto. E’ una scelta non facile da fare perché se si prendesse un terzo attaccante si chiuderebbero gli spazi, però garantirebbe di avere una punta sempre". Per l’allenatore del Torino quindi l’arrivo di un’altra punta non è una priorità, ma sarebbe auspicabile. Per il presidente interrogato su Sanabria ha affermato: “Il suo girone di ritorno è stato eccellente, mi aspetto che non si senta appagato”. Difficile quindi pensare che la dirigenza prenda in considerazione l’arrivo di un altro attaccante.

Non è una forzatura, partendo dalle parole di Juric, quindi affermare che per avere un Torino più forte e competitivo di quello dello scorso anno manchino ancora almeno due giocatori: un trequartista e un esterno sinistro. E l’ideale sarebbe avere anche un altro centravanti. La squadra nel campionato passato ha lottato fino all’ultima giornata per l’8° posto (in conseguenza della penalizzazione in campionato e dell’esclusione da parte dell’Uefa della Juventus è bastato alla Fiorentina per accedere agli spareggi per la fase e gironi della Conference League) però non è riuscita ad arrivarvi concludendo al decimo con la quinta difesa della Serie A, ma con il quattordicesimo attacco.
Con la politica dei piccoli passi quanto tempo occorrerà al Torino per avere una rosa competitiva?. Finora dall’arrivo di Cairo sono passati 18 anni, per l’esattezza lo saranno il 2 settembre, e a parte due settimi posti (2014 e 2019) con la relativa partecipazione per la non ammissione di Parma e Milan all’Europa League non è mai andato oltre e in Coppa Italia per quattro volte è arrivato ai quarti (2009, 2018. 2020 e 2023). Attualmente per accedere alla Conference League occorre arrivare sesti in campionato oppure vincere la Coppa Italia per partecipare all’Europa League, ma se il Torino resta incompleto come potrà arrivarci per quanto Juric e la squadra si sforzino e riescano a dare il massimo?