Il Torino punta tutto sul difendersi e con l’Atalanta finisce 0 a 0

Ben poco spettacolo e orobici che non sfruttano le occasioni. Un punto a testa non fa male a nessuno, ma neppure soddisfa. Esordio di Djidji, Parigini titolare e Zaza in campo solo nei minuti finali.
27.09.2018 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Baselli
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Belotti e Baselli
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Quando non si fanno tiri nello secchio della porta avversaria è impossibile vincere e, infatti, il Torino è tornato dalla trasferta di Bergamo con l’Atalanta con un punto in tasca, ma nulla di più. Rispetto alla gara con il Napoli un passo avanti la squadra di Mazzarri l’ha fatto, ci voleva poco, però, l’eccessiva prudenza che ha portato i granata a difendersi con ordine ha determinato che la fase offensiva sia stata quasi nulla. L’Atalanta ha pressato, ma si è scontata contro il muro eretto dal Torino e non è riuscita a sfruttare qualche occasione che ha avuto.
Mazzarri ha fatto esordire Djidji che ha preso il posto di Moretti e ha messo a supporto di Belotti Baselli e Parigini, alla prima da titolare nel Torino in serie A. Soriano è rimasto in panchina e Zaza è stato fatto entrare solo nei minuti finali. De Silvestri ha ripreso il suo posto da esterno destro di centrocampo poiché aveva superato il problema alla coscia, ma ha poi dovuto uscire nella ripresa (77’) dopo uno scatto a causa di un problema muscolare alla parte posteriore della coscia destra.
Gasperini ha optato per Berisha in porta e si è affidato a centrocampo a Heteboer preferito a Castagne e in attacco a Rigoni, Zapata e al Papu Gomez.

L’Atalanta ha da subito pressato alto facendo girare bene la palla, ma trovando un Torino che si difendeva con ordine e che ricorreva a falli, non cattivi, che però permettevano d’interrompere la manovra offensiva degli orobici. Belotti, Baselli e Parigini hanno cercato di far alzare la squadra, ma i loro tentativi sono stati di fatto quasi del tutto vani perché i compagni non li seguivano a dovere. L’assenza di Falque si fa sentire e manca tanto anche un uomo come Ljajic. I granata hanno scalato bene e non hanno patito il gioco sulle fasce dell’Atalanta.
Se il risultato di una partita dipendesse anche dalle occasioni create allora l’Atalanta avrebbe vinto perché è andata vicino al gol cinque-sei volte mentre il Torino solo due-tre. De Silvestri sbaglia il passaggio all'indietro e Gomez fa sua la palla e la porta fino al limite facendo partire un tiro a giro con il pallone che esce di pochissimo (5’). Grande diagonale di Rigoni dopo una giocata di Zapata con la palla che termina di poco fuori (9’). Baselli serve Belotti che prova a sorprendere il portiere avversario con il pallone che finisce ancora una volta di poco fuori (14’). Berisha respinge una rimessa laterale ma lo fa debolmente e dà palla a Parigini che non riesce a metterla in porta mandandola fuori (38’). Sirigu anticipa Hateboer ben imbeccato da Gomez (40’). Bel cross di Rigoni che serve Zapata che colpisce di testa debolmente e Sirigu blocca (50’). Gran colpo di testa di Toloi con palla di poco sul fondo (83’). Meïté prova la conclusione però non trova lo specchio della porta (87’). Grande parata di Sirigu che salva la sua porta su tiro di Gomez mandando la palla oltre la linea di fondo (92’).

Djidji ha disputato una buona partita senza commettere errori rilevanti solo qualche piccola sbavatura che ci sta per uno che ha giocato per la prima volta in serie A. Belotti, Parigini e Baselli non sono stati incisivi. Il “Gallo” è stato lasciato troppo solo a sgomitare con i difensori avversari ed è stato ben controllato, ma da uno come lui ci si aspetta di più. Parigini si è almeno distinto per corsa e generosità. Baselli oltre a servire una bella palla a Belotti si fa fatica a ricordare altre sue giocate degne di nota. Nell’Atalanta Freuler, Gosens, Rigoni, Gomez e Zapata hanno le capacità di fare di più e meglio. Bene Palomino che sa giocare in velocità ed è attento a non farsi sorprendere dagli avversati.
Sei punti in sei partite sono un po’ pochi sia per il Torino, pur con tutte le attenuanti dovute agli errori arbitrali, agli infortuni e a un calendario non facilissimo, sia per l’Atalanta, che ha iniziato la stagione molto presto per i preliminari di Europa League e che ha subito un contraccolpo per essere uscita dalla competizione internazionale. La squadra di Gasperini deve essere un po’ più cinica sottoporta e più incisiva quando si trova ad affrontare un avversario che si chiude a riccio per difendersi. Quella di Mazzarri deve trovare un equilibrio tra fase difensiva e quella offensiva e soprattutto creare più occasioni da gol e realizzarle. Con l’Atalanta ha fatto veramente troppo poco e pensando quasi esclusivamente a difendersi si è preclusa da sola la possibilità di provare a vincere: deve osare molto di più.