Il Torino ha sempre gli stessi problemi: giocatori sopravvalutati e un mercato tardivo che confeziona una coperta corta
Il pareggio fortunoso di ieri con l’Udinese, Ilic per sua stessa ammissione voleva crossare e ha finito per segnare poiché Silvestri era fuori dai pali, è il classico risultato che fa dire due punti persi perché i friulani sono in lotta per non retrocedere e hanno una difesa che subisce molti gol, con quello di ieri sono già 28, e uno degli attacchi tra i più asfittici della Serie A, condivide questo non lusinghiero dato proprio con il Torino e il Verona, visto che in 17 partite ha segnato solo 15 reti eppure era andata in vantaggio con Zarraga per un errore di Milinkovic-Savic condiviso con Tameze, che continua a giocare fuori ruolo da braccetto destro: Ferreira ha crossato molto bene verso il primo palo e Zarraga, in anticipo su Tameze, con una girata ha infilato la palla in rete con Vanja che non è stato reattivo per evitarlo (81’). E poi appunto Ilic ha segnato il gol che ha scongiurato la sconfitta (88’). Per il resto come ha detto mister Juric al termine della partita: “La squadra ha dominato e giocato come doveva con grandissima attenzione a non subire il contropiede e sappiamo che l’Udinese ha giocatori velocissimi e forti fisicamente e bisognava stare moto attenti. Man mano siamo andati sempre meglio e sarebbe stata una grande beffa perdere, ma ci è andata bene alla fine perché è stato più un cross che un tiro. La squadra ha fatto un’ottima gara, ma ci è mancato l'ultimo passaggio e il tiro in porta, poi dobbiamo battere e sfruttare meglio i calci d’angolo e questo è un po’ un dispiacere”.
Il Torino era chiamato alla cosiddetta prova di maturità e l’ha fallita, come già in tante altre occasioni negli ultimi anni. Infatti doveva vincere contro l’Udinese per approfittare di una classifica compatta seppur affollata e di scontri diretti di altre squadre concorrenti, Bologna-Atalanta e Roma-Napoli, e sapendo che negli anticipi la Fiorentina aveva battuto il Monza e la Lazio l’Empoli così magari da portarsi avanti verso le posizioni che portano in Europa e invece non ci è riuscito e ha persino rischiato di perdere. Certo alla fine si ritrova sempre al 9° posto che condivide con la Lazio, che al termine del turno precedente però gli era alle spalle. Occasione quindi persa. Juric alla vigilia aveva detto: “Domani sarà una partita molto importante per noi, abbiamo preso un cammino buono e giusto e dobbiamo continuare così, senza prendere schiaffi per ripartire, questo è sicuro". Peccato che lo schiaffo sia però arrivato.
Viene quindi da chiedersi: perché si ripete sempre la stessa triste storia? E l’unica oggettiva risposta sta nel fatto che la squadra è inadeguata. Bisogna essere realisti e dire le cose esattamente come stanno i migliori giocatori vengono venduti per fare cassa e quasi mai rifiutano di essere ceduti come ha fatto Buongiorno alla fine del mercato estivo senza che quasi mai siano rimpiazzati da giocatori altrettanto validi e soprattutto il mercato è sempre tardivo e produce una coperta corta. E questo in generale accade perché la rete di osservatori non è abbastanza capillare e forse non ve ne sono in numero sufficiente in esclusiva e adeguatamente remunerati affinché segnalino per tempo giocatori magari non così noti o giovani, ma che sono veramente validi.
La società spende anche soldi, ma finisce per prendere giocatori sopravvalutati, anche se si sa che altrove non hanno fatto bene, oppure con pregressi acciacchi fisici o verso fine carriera quando ormai seppur ancora discreti non sono più all’apice e non sempre adeguati al gioco dell’allenatore di turno. Spesso questi calciatori hanno anche personalità fragili o caratteri bizzosi. Per carità in qualche partita fanno bene e l’allenatore in certi periodi riesce a far girare abbastanza bene la squadra però poi al momento buono basta poco, magari una squalifica, un infortunio o uno o due calciatori che calano di forma, e tutto s’inceppa così il tecnico è quasi costretto a utilizzare giocatori fuori ruolo perché le alternative non garantiscono adeguati sostituti.
Senza dimenticare che dopo una o due partite buone c’è sempre qualcuno che si crede un fenomeno. Ai primi problemi lo spogliatoio facilmente si spacca e poi ci vuole tempo per ricostruirlo, per fortuna come è avvenuto di recente c’è sempre qualche giocatore che aiuta a ricucire come hanno fatto Tameze e Linetty come ha detto Juric dopo la partita con l’Empoli: “Condividevo con loro, come con voi, le cose che non andavano bene negli allenamenti e nei comportamenti e sono stato troppo buono per la prima volta nella mia vita e ho permesso cose sulle quali non dovevo passare sopra. E queste cose influiscono negativamente su tutto l’andamento degli allenamenti e dei comportamenti. Tameze mi conosce dai tempi di Verona, lui con Linetty e altri mi hanno dato una grande mano ci hanno permesso di ritrovare i nostri valori di sacrificio, di volontà di imparare a giocare bene a calcio, di pensare al compagno ed essere meno egoisti e più altruisti: tutti valori che devono contraddistinguere una squadra di calcio. Penso che ci siamo ripresi alla grande e questi ragazzi sono stati splendidi e mi hanno fatto un po' di psicanalisi in un certo senso e abbiamo ripreso la strada giusta e sonno molto soddisfatto. Ora quando arrivo agli allenamenti ho un grande sorriso, alleno sulla tattica, sulla forza e sulla tecnica e non perdo tempo sulle stron..te”.
Il Torino a due partite dalla fine del girone d’andata è comunque al 9° posto e la classifica nella parte medio alta resta affollata e ancora abbastanza compatta, nelle prossime due gare, prima del giro di boa, il tasso di difficoltà aumenterà infatti i granata dovranno vedersela con la Fiorentina in trasferta e poi il Napoli in casa. L’essere al 9° posto e con tante partite ancora da giocare alimenta il sogno di poter continuare la corsa verso un posto in Europa, ma la probabilità che si tratti solo di un’illusione è alta. Il mercato invernale è alle porte, aprirà i battenti il due gennaio, e se venissero presi tempestivamente giocatori adeguati che rendono la coperta non più corta e vanno a colmare le lacune, difficoltà nell’ultimo passaggio, nei tiri in porta e nello sfruttare i calci d’angolo e anche le punizioni, allora forse si potrebbero evitare altre partite come quella con l’Udinese, ma purtroppo è meglio non contarci troppo: i precedenti fanno storia.