Il Torino e i playoff: storia di "un amore" scomodo
Il cammino del Torino in questa stagione è stato ricco di colpi di scena. E' stato come essere sulle montagne russe: su e giù, su e giù. C'è stato un momento in cui i granata sembravano pronti al grande salto, poi, dopo poco, sembrava addirittura dovessero rimanere dove l'anno scorso sono scivolati, così, senza neanche averci provato. Dopo settimane di lotte, di scontenti, di malumori, di cambi al vertice, ecco che il nuovo Torino, quello che tutti si aspettavano da subito, ha preso la corsia di sorpasso per farsi strada tra la "folla". Per mesi abbiamo sentito tutti dire: "la Serie B è difficile, solo alla fine i veri risultati arriveranno" e così è stato. Solo negli ultimi 90' i primi verdetti al vertice hanno preso forma. Chi mai si sarebbe aspettato il Cesena, appena arrivato alla chitichella dalla Lega Pro, in Serie A senza neanche passare dalla scomoda porticina dei playoff? Dopo quasi 20 anni, torna in A una formazione alla quale inizialmente si dava poco e niente. Che dire del Torino. Aveva a disposizione una rosa da primi in classifica da subito ed invece, solo quando i giocatori scomodi che avrebbero dovuto fare la differenza se ne sono andati, il vero cuore Toro ha uniziato a pulsare veramente.
Colantuono ora ha due giorni per riorganizzare la squadra, per motivarla e aiutarla a non sentire la stanchezza, lì pronta a bussare alla loro porta. 48 ore sono poche per ricaricare le pile e chi pensava che la gara di ieri sarebbe stata come una partita tra amici, visti i tanti voluti assenti, si è dovuto ricredere: era da diverse giornate che non si vedeva un Toro così arrembante. Morello continuerà a sostituire, egregiamente, l'infortunato-sfortunato Sereni, mentre con molta probablilità cambieranno almeno 6-7 degli 11 scesi in campo contro il Cittadella. In bocca al lupo a tutti e vinca il migliore.