Il Torino deve essere più forte di tutto e tutti, può farlo tornando a segnare
Gli arbitri non sbagliano mai e tutt’al più accade che commettano qualche piccola svista, ma non si tratta di grandi cose per dirla alla Nicchi, il presidente degli arbitri. Chi critica l’operato degli arbitri è quindi eccessivo e commette atto di lesa maestà. Detto ciò che tifosi, dirigenti delle società, allenatori, giocatori, giornalisti e commentatori non si facciano neppure venire in mente che il campionato possa essere falsato dalle decisioni di arbitri e assistenti, anche se in alcuni casi l’errore è talmente palese che non c’è neppure bisogno della moviola per vederlo. Il Torino fra torti subiti (Atalanta, seconda giornata; Milan, 3ª; Juventus, 6ª; Sampdoria, 7ª; Napoli, 9ª; Juventus, 25ª; Sampdoria, 26ª e Napoli, 28ª) e decisioni a favore (Atalanta, 21ª e Verona, 24ª) ha perso nove punti e ne ha guadagnati due, quindi è sotto di sette punti e invece di avere trentasei dovrebbe averne quarantatre.
Fatta la doverosa chiarezza sulla classifica è inutile rimuginare su quello che è stato, meglio che il Torino si concentri sulle rimanenti dieci partite e ritrovi se stesso tornando ad essere la squadra che è arrivata al sesto posto ed era in piena lotta per aggiudicarsi un piazzamento utile per disputare l’Europa League. Fra calo fisico, infortuni, appagamento per mancanza di stimoli dato dalla salvezza praticamente raggiunta, qualche giocatore che forse è un po’ distratto da prospettive più prestigiose e qualche scelta dell’allenatore che può non essere del tutto condivisibile, seppur ovviamente legittima, come qualche strategia di mercato che con la prova del campo ha dato conferme alle perplessità iniziali, il Torino non sempre nell’ultimo mese ha sfoderato prestazioni all’altezza.
Sabato alle diciotto i granata dovranno affrontare il Livorno che sta lottando con tutte le forze per evitare la serie B, quindi alla squadra di Di Carlo le motivazioni non mancheranno. Ventura deve affrontare il problema della fascia sinistra e del far ritrovare alla squadra la via del gol. Cerci e Immobile finora sono stati i giocatori che hanno permesso con le loro reti di far disputare al Torino una stagione positiva, ma da quando hanno smesso di segnare, gara con il Verona il sedici febbraio, non sono più stati conquistati punti, va bene i torti arbitrali, va bene che sono state affrontate squadre del calibro di Juventus, Inter e Napoli, però se non si butta la palla nella rete avversaria non c’è nessuna possibilità di vincere al massimo si può pareggiare e se poi gli avversari segnano la sconfitta è certa. E’ ovvio che non si può pretendere che siano quasi esclusivamente Cerci e Immobile a segnare quindi anche gli altri giocatori devono riuscirci. Nell’ultima partita con il Napoli Meggiorini e Bovo ci sono andati vicini, però palo e traversa hanno impedito loro di fare gol, un po’ di sfortuna c’è stata, ma anche un briciolo d’imprecisione perché i tiri perfetti sono quelli che infilano la palla dentro la porta e non sui montanti o peggio ancora fuori. Il Torino deve ritrovare motivazioni collettive ed individuali in modo da non trascorrere l’ultima parte del campionato in modo anonimo e magari dovendo continuare a recriminare per decisioni che lo penalizzano. Caro Toro aiutati che il ciel ti aiuterà.