Il mal da trasferta del Torino: a Firenze un’altra occasione per guarirlo
Fra i problemi che il Torino non è riuscito a risolvere e che lo affliggono da inizio stagione c’è il mal da trasferta. I numeri parlano chiaro: su tredici partite in campionato solo due vittorie (Palermo e Crotone), quattro pareggi (Pescara, Udinese, Sassuolo ed Empoli) e ben sette sconfitte (Milan, Atalanta, Inter, Sampdoria, Napoli, Bologna e Roma); i gol incassati sono stati ventiquattro su quaranta e le reti realizzate diciassette su quarantasei. Risultato dieci punti conquistati sui trentacinque totali. Poco, troppo poco. A tutto questo si aggiunge che da dicembre la squadra ha invertito il trend ed è passata dal rendere, pur con qualche caduta, in modo più che soddisfacente, media punti 1,78 nelle prime quattordici partite, ad avere un passo da retrocessione, con la media che si è abbassata a 0,9 nelle ultime undici gare. Sia ben chiaro, rischi per il Torino di essere coinvolto nella lotta per non retrocedere non ce ne sono, ma è inquietante il cambiamento in negativo.
Qualche infortunio ha pesato, ma non basta a spiegare i passi indietro. Che nella rosa ci fossero lacune era evidente già alla chiusura del mercato estivo, infatti, l’unico reparto che aveva un potenziale buono era l’attacco e i numeri l’hanno confermato, quarantasei gol in venticinque partite sono un buon bottino e gli attaccanti di ruolo hanno contribuito mettendone a segno ben trentacinque (Belotti 17, Falque 10, Ljajic 6, Maxi Lopez 1 e Martinez 1). Il complesso è ottimo, ma in trasferta anche gli attaccanti hanno reso molto meno (Belotti 6, Ljajic 3, Falque 2, Maxi Lopez 1). Ormai l’obiettivo Europa League è sfumato, ma questo non deve permettere che non si cerchino soluzioni ai problemi a iniziare proprio dall’avere un gioco più redditizio in trasferta e di conseguenza incrementando il numero di gol realizzati dagli attaccanti e non solo.
La Fiorentina sarà un banco di prova interessante perché è squadra di buon livello, seppure anche i viola abbiano deluso in questa stagione e siano praticamente fuori anche loro dalla corsa per la prossima Europa League. Il Torino lunedì sera dalla sua avrà il vantaggio di aver preparato la partita con più tempo e senza le scorie che accumulerà la Fiorentina nella gara di questa sera con il Borussia Mönchengladbach valevole per il passaggio agli ottavi d’Europa League, la vittoria per uno a zero dell’andata in Germania non permette alla squadra di Sousa di abbassare la guardia. Per Mihajlovic ci sarà ancora emergenza infortuni in difesa perché ieri Rossettini, Castan e Carlão hanno continuato a svolgere lavoro specifico, ma almeno sono tonati arruolabili Avelar e Molinaro e a centrocampo Valdifiori. Il Torino ha l’obbligo, diventato morale, di darsi una regolata e di uscire dall’ormai lungo periodo, più di due mesi e mezzo, di risultati insoddisfacenti e di iniziare a fare bene con continuità anche in trasferta. Mancano tredici partite alla fine del campionato e ci sono ancora sei gare lontano dal Grande Torino (Fiorentina, Lazio, Cagliari, Chievo, Juventus e Genoa) e diciotto punti in palio conquistarne almeno undici è un obiettivo assolutamente realistico, di più sarebbe cosa gradita.