Il dopo Bianchi è un altro nodo cruciale del mercato granata
Il giorno dell’addio inesorabilmente si avvicina, dopo cinque anni il capitano del Torino si appresta a salutare i suoi tifosi. Domenica sera con il Catania, se sarà schierato da mister Ventura, sarà la sua ultima partita con la maglia granata e dal primo luglio nulla più lo legherà al Torino, se non l’affetto reciproco per i suoi ex tifosi. Gli addii mettono sempre tristezza, tanta o poca dipende dall’intensità del rapporto che c’era. Sicuramente non tutti nel Torino saranno dispiaciuti del divorzio dal capitano, così come una parte dei tifosi, pur riconoscendoli meriti per i gol segnati e per la serietà professionale, non sarà così dispiaciuta di non vederlo più dalla prossima stagione.
Lasciando stare le valutazioni sentimentali, una cosa è certa: sostituirlo non sarà facile. Nonostante Bianchi non sia l’attaccante adatto al gioco di Ventura, il capitano è quello che quest’anno ha segnato più di tutti, dieci reti che potrebbero comunque essere incrementate con il Catania. Il bottino non è stato di quelli stratosferici, però non sempre il giocatore è stato schierato e sicuramente il gioco della squadra non lo ha favorito, ma per onestà bisogna anche dire che in alcune occasioni è stato lui a sbagliare il tiro finale. E’ indubbio quindi che la società dovrà reperire un sostituto che renda almeno un po’ più di Bianchi, altrimenti i rimpianti per non averlo più potrebbero crescere nel corso del prossimo campionato e ritorcersi contro chi all’interno del club non era un suo estimatore.
Trovare una punta che sia abbastanza prolifica, che abbia le caratteristiche tattiche richieste da mister Ventura e che abbia un costo e un ingaggio compatibile con i parametri del Torino non è facile. Puntare su giocatori scommessa perché non si sono mai cimentati con il campionato italiano o perché sono giovani sarebbe un azzardo che potrebbe rendere l’obiettivo, parte sinistra della classifica, arduo da raggiungere. Stesso discorso vale per calciatori che in questa stagione o per infortuni o perché non rientravano appieno nei programmi della società o dell’allenatore hanno calcato poco i campi di gioco. L’ideale sarebbe trovare un Klose (malgrado qualche acciacco al primo anno alla Lazio in campionato ha realizzato dodici reti in ventisette gare e nel secondo ha segnato a oggi quindici gol per un totale di ventotto partite disputate) che ha esperienza, cultura del lavoro, visione del gioco e capacità balistiche non indifferenti. Certo non è facile trovare un giocatore come Klose, perché calciatori con le sue caratteristiche vanno in club con aspirazioni maggiori rispetto al puntare al decimo posto e per quanto si sacrifichino per la squadra non possono votarsi troppo al lavoro di copertura sottraendo energie alla loro natura di bomber e rischiare così di essere poco incisivi sotto porta, però muovendosi per tempo e investendo il giusto non è impossibile per il Torino trovare un sostituto di Bianchi che non lo faccia rimpiangere.
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