I segnali di miglioramento ci sono, però al Torino manca sempre qualche cosa

Il centrocampo a rischio emergenza per gli infortuni di Rincon e Obi e per la squalifica di Acquah. Le strategie di mercato alla prova dei fatti appaiono ben poco lungimiranti.
04.02.2018 10:46 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
I segnali di miglioramento ci sono, però al Torino manca sempre qualche cosa
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Il Torino con Mazzarri è più attento in fase difensiva e di conseguenza la squadra risulta più equilibrata, ma rimane non abbastanza incisivo sottoporta pur creando occasioni da gol perché non sempre l’ultimo passaggio o il tiro sono precisi. Anche con la Sampdoria pur avendo giocato meglio dell’avversario, soprattutto nel primo tempo, e al netto delle decisioni dell’arbitro Rocchi, sempre molto severo nel giudicare i granata, gli uomini di Mazzarri potevano sfruttare meglio certe situazioni offensive come, invece, ha fatto la Sampdoria che da questo punto di vista ha capitalizzato di più. I granata hanno fatto dieci tiri dei quali sette nello specchio della porta (Niang tre, Acquah, Ansaldi, Rincon e Falque uno a testa) realizzando un gol (Acquah) e i blucerchiati cinque con tre in porta (Kownacki, Torreira e Verre) e anche loro hanno segnato una rete (Torreira). Oltre a questi dati corroborano la maggior capacità di saper sfruttare di più  quanto prodotto da parte della squadra di Giampaolo le statistiche (presenti sul sito dalla lega di serie A) relative alle occasioni da gol nove del Torino (Niang quattro, Falque tre, Belotti e Rincon una) e tre della Sampdoria (Torreira, Verre e Zapata). Assist quattro a due. Fuorigioco due a tre. Angoli quattro a sei. Cross nove a nove. Palle perse trentacinque a ventiquattro. Palle recuperate ventuno a ventuno. Ripartenze da recupero tre a tre. Mazzarri, quindi, ha da lavorare per innalzare il livello qualitativo dei suoi in modo da non aver nulla da rimpiangere.

Gli obiettivi, però, si raggiungono anche grazie al contributo della società e non solo dell’allenatore e dei giocatori. Sotto questo profilo il Torino deve pretendere un metro di giudizio da parte degli arbitri e dei loro assistenti identico a quello riservato alle altre squadre e soprattutto non lesinare gli sforzi in sede di calciomercato. Emblematici da questi punti di vista la partita con la Sampdoria e l’ultima sessione di mercato appena conclusa.
L’arbitro Rocchi sempre molto fiscale nel giudicare i granata è stato indulgente, invece, quando doveva farlo con i blucerchiati: mancano un secondo giallo a Ramirez, un angolo non dato dopo un intervento di Viviano su tiro di Niang, una possibile punizione dal limite per spinta a Belotti da parte di Murru e non aver fermato subito il gioco in occasione del fortuito colpo di Quagliarella a De Silvestri con il difensore a terra e sanguinate dal naso.

Capitolo mercato. Un centrocampista era il principale rinforzo che serviva, però, dopo un tira e molla decisamente stucchevole l’arrivo di Donsah è saltato. Se non era considerato il miglior rinforzo allora i dirigenti granata dovevano cercare un altro giocatore. E come quando in campo un gol mancato apre la via alla rete per gli avversari, così una sorta di pena del contrappasso si è riversata sui granata: mancato arrivo di un centrocampista ed emergenza o comunque uomini contati in mediana. Per Rincon si teme uno stiramento e nella migliore delle ipotesi ha riportato una contrattura, mentre per Obi potrebbe essere solo una botta all’anca e se sarà così dovrebbe essere disponibile, almeno per andare in panchina, per la gara con l’Udinese a differenza di Acquah che sarà squalificato a seguito dell’espulsione dovuta alle due ammonizioni beccate ieri con la Sampdoria. Mazzarri potrebbe ritrovarsi con i soli Valdifiori e Baselli e se fortunato potrà disporre anche di Obi. Certo, può sempre contare su Ansaldi che ha già dimostrato di essere a suo agio anche in mezzo al campo, ma si tratta pur sempre di un difensore. L’allenatore del Torino potrebbe sopperire anche utilizzando Ljajic o Falque a centrocampo, però, si tratterebbe comunque di ripiegare su soluzioni per tamponare l’emergenza. Se si tiene conto che Valdifiori non sembra rientrare appieno nei piani del mister, non per nulla già più di una volta ha utilizzato Ansaldi perché ha caratteristiche tecniche più consone alla sua concezione del gioco, è evidente quanto un interno di centrocampo servisse. Anche De Silvestri non dovrebbe aver riportato danni seri al naso, sarà comunque sottoposto ad accertamenti, e di conseguenza essere regolarmente a disposizione di Mazzarri.
Come rinforzi sarebbe stato utile anche un vice Belotti, il “Gallo” si sta avvicinando a una buona condizione fisica, ma rimane il fatto che finora il suo contributo in termini di gol è fermo a quota quattro e che Niang non ha quell’istinto da bomber puro da renderlo lo spauracchio delle difese e dei portieri avversari. In più Berenguer, altro che si dà da fare ma non è così avvezzo a segnare, con la Sampdoria è stato tenuto in panchina. E poi c’è la questione Ljajic che superato l’infortunio non è mai stato utilizzato da Mazzarri, avrà anche le sue colpe il serbo, però, questo non toglie che la società ben conoscendo la situazione degli attaccanti non sia corsa ai riparti lasciando sulle spalle di Falque, l’unico che sta segnando con continuità (è arrivato a nove centri), il peso di sostenere tutto il reparto offensivo in attesa del miglior Belotti. Per l’approdo in Europa serve il contributo di tutti e a oggi quello della società è da considerarsi non sufficiente.