Glik: "Lotteremo su tre fronti! La società ha preso gente di livello. E sul futuro di Cerci..."
Il capitano del Torino, Kamil Glik ha parlato della scorsa stagione (aveva pre-detto in tempi non sospetti che i granata si sarebbero giocati l'accesso in Europa) e di quella che sta per cominciare, soffermandosi sui nuovi arrivi. Ecco le sue parole riportate da Tuttosport: "Diciamo che abbiamo vinto tutti, non ho vinto io nell’azzeccare certe previsioni. Come ho sempre detto non posso che essere orgoglioso di questa squadra perché con grande umiltà, lavorando giorno al massimo, anche nei momenti in cui le cose non vanno al meglio. Ora siamo molto contenti perché siamo arrivati ai playoff di Europa League da testa di serie e ci capita questa grande opportunità di accedere ai giorni, alla vera Europa League. E poi pure in Coppa Italia inizieremo già dagli ottavi di finale per cui spero in una stagione davvero molto divertente".
Quanto e in cosa si sente migliorato rispetto a quel difensore polacco che iniziò la sua avventura granata in serie B 4 stagioni fa?
"Davvero molto e sotto tutti gli aspetti. Sotto quello strettamente calcistico, quindi nella capacità di gestire il pallone, a quella mentale. Sono davvero pronto, adesso, per giocare ai livelli della serie A e della Europa League. Ho un’età, 26 anni, in cui si entra nel momento migliore della carriera per un difensore centrale. Ora sono nella condizione anche anagrafica ideale per disputare quaranta/cinquanta partite a stagione. E questa mia nuova situazione la devo soprattutto al tecnico e alla società per la fiducia che mi hanno concesso e che mi ha dato l’opportunità di crescere".
Come ogni estate il calciomercato ha cambiato molte squadre e tra queste pure voi. Come vedi il Torino, anche rispetto alla scorsa stagione?
"L’anno scorso pensavo che saremmo potuti arrivare tra i primi dieci anche se non mi aspettavo poi il risultato che abbiamo ottenuto. Ora è presto per fare previsioni per la nuova annata, ma la mia speranza è che il Toro si possa misurare su tutti e tre i fronti: il campionato, la Coppa Italia, che la reputo una competizione importante dove cercare di fare bene e l’Europa League, che sarebbe una opportunità e un’esperienza bellissima. Ora è un po’ presto per fare una comparazione con il Toro dell’anno passato anche perché ogni giocatore ha caratteristiche particolari. La scorsa stagione c’era Ciro (Immobile ndr) che giocava in un modo diverso da chi ora è arrivato. L’importante è poter contare su Ventura che come sempre saprà valorizzare al meglio il potenziale tutti quelli che ha e avrà a disposizione".
Ma quanto sarebbe importante poter contare su Cerci?
"Alessio è stato sempre importante in questi due anni. Per il Toro conta molto, ma questi discorsi sul suo futuro riguardano lui e la società. E’ ovvio che si tratti di un giocatore forte e con qualità. Sarebbe utile che restasse con noi, io spero che rimanga però dire di più per me è difficile".
Gli arrivi di Quagliarella, Nocerino e Molinaro quanto alzano il vostro peso specifico?
"Fabio ha grande qualità, Nocerino ha fatto benissimo prima nel Palermo e poi nel Milan, Cristian ha grande esperienza. E’ ovvio che con loro è arrivata gente di livello. MI pare che si siano inseriti bene, trovandosi a proprio agio. Io e i miei compagni di lungo corso granata abbiamo cercato di far sì che stessero bene nel Toro sin dal primo giorno".