Giorni cruciali per il Torino: il mercato rivelerà capacità e intenzioni del club

Okaka è tornato prepotentemente nelle mire del Torino. La scelta del regista sarà fondamentale. Il futuro di Darmian, Maksimovic, Glik e Peres stabilirà quanto il Torino dovrà cambiare l’organico.
23.06.2015 11:36 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Giorni cruciali per il Torino: il mercato rivelerà capacità e intenzioni del club
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© foto di Diego Fornero/Torinogranata.it

La deadline più importante l’aveva tracciata da tempo il presidente Cairo fissando come termine ultimo per l’eventuale cessione dei big il 30 giugno, fra sette giorni. Il Parma è fallito, cosa che purtroppo era più che prevedibile da molti mesi, e i dirigenti delle altre società hanno avuto molto tempo per prendere accordi con i calciatori oramai ex gialloblù in modo da aggiudicarseli a parametro zero e chi è stato più bravo si ritrova oggi con un affare concluso. Le ultime compartecipazioni, sono state abolite, si risolveranno giovedì, fra due giorni. Il primo luglio inizia ufficialmente il calciomercato e quindi possono essere depositati i contratti dei calciatori e se le trattative sono state ben avviate chiuderle in questi giorni o al massimo sforando ai primi di luglio è più che fattibile.

 

Quattro punti chiave che cambieranno parecchio, o forse non più di tanto, il volto del Torino. Sicuramente nel giro di dieci-dodici giorni si capirà se l’asticella è stata innalzata e quali sono le intenzioni per il futuro. Tutto ciò ovviamente comporterà un giudizio positivo o meno sui dirigenti, quanto positivo o quanto negativo lo stabiliranno le mosse di mercato poi sarà un problema di Ventura far rendere al meglio i giocatori che gli saranno messi a disposizione e sarà il campo a emettere i verdetti. Avelar e Acquah sono già stati presi, dal fallimento del Parma potrebbero arrivare Mendes e Cassani e se così sarà con poco meno di sei milioni di euro il Torino avrebbe sistemato per metà alcuni ruoli chiave: la fascia sinistra, Avelar, e quella destra, Cassani, e una mezz’ala destra e un difensore centrale che gravita più sulla parte destra. Tutti giocatori con un’età compresa fra i 23 di Acquah e i 31 di Cassani. Non saranno nomi altisonanti che mandano in delirio i tifosi, ma sono discreti giocatori che possono fare bene nel Torino, se sì inseriranno senza avere problemi e tutto fa penare che potrà essere così. Ovviamente il discorso è fatto pensando che i big, Darmian, Maksimovic, Glik, Peres potrebbero andare via e che è incerto il risultato della comproprietà di Benassi con l’Inter e di come evolverà la situazione del prestito di El Kaddouri con il Napoli, perché se alcuni big restassero allora il quadro si farebbe decisamente più completo e meno complicato.

 

Proponendo un’ipotesi di formazione abbastanza realistica: Padelli; Glik / Bovo (Mendes), Jansson / Glik (Mendes / Bovo), Moretti (Silva); Peres (Cassani), Acquah (Vives), Gazzi (Vives), mancherebbe la mezz’ala sinistra poiché Farnerud è infortunato, Avelar (Molinaro, se fosse esercitata l’opzione di prolungargli il contratto per un anno); Quagliarella (Martinez), Maxi Lopez (Amauri). Alcuni tasselli non ci sono, però a sette giorni dall’apertura del calciomercato non sarebbe una situazione così preoccupante, tanto più che Benassi ed El Kaddouri potrebbero restare in granata se il Torino fosse disposto a sborsare due milioni di euro per il primo e i 4,7 pattuiti per il secondo. Cifre non di poco conto viste le lacune che hanno palesato questi calciatori, però, pur di accontentare Ventura la società potrebbe fare il sacrificio, starà poi al mister risponderne se i due non rendessero per quanto speso. Su El Kaddouri c’è sempre la variante Mino Raiola, il suo agente, che potrebbe già avere trovato accordi per portarlo all’estero e allora in questo caso il Napoli eserciterebbe il contro riscatto per poi incassare dalla vendita del belga-marocchino un gruzzoletto, ma resta il sospetto che se il Torino non chiede sconti El Kaddouri diventa tutto granata.

 

Con uno scenario di questo tipo se si aggiungesse Okaka la fotografia del nuovo Torino si farebbe decisamente più nitida. L’attaccante di origini nigeriane, ma “italianissimo” poiché è nato nel nostro paese, è in uscita dalla Sampdoria che per lui chiede 5 milioni, mentre Cairo è disposto ad arrivare a 4, un giusto compromesso di 4,5 quasi sicuramente chiuderebbe l’accordo in favore del Torino. Con Okaka l’attacco sarebbe praticamente sistemato al più il club granata potrebbe valutare se puntare su Martinez o mandarlo a farsi le ossa altrove e decidere se Amauri va tenuto come quinto attaccante, l’ingaggio è un po’ alto, 750 mila euro, e l’età, 35 anni, non porterebbero a questa decisione, di conseguenza se il giocatore avesse offerte potrebbe essere lasciato andare via senza chiedere nulla per il suo cartellino, il guadagno sarebbe sul risparmio dell’ingaggio. La sostituzione di Amauri sarebbe con un giovane di prospettiva, quindi a costi decisamente contenuti. Tutto questo permetterebbe d’investire una cifra maggiore sul “cervello” del centrocampo in modo da trovare il giocatore che serve veramente al Torino, Cigarini e Jorginho sono sempre obiettivi, ma la società potrebbe virare anche su altri profili. Sistemata adeguatamente la mediana, l’organico andrebbe completato con qualche figura magari anche comprimaria, ma che garantisca una discreta affidabilità in modo che la coperta nell’arco della stagione non risulti corta.

 

I tifosi potrebbero pensare che un mercato di questo tipo sia inadeguato o comunque non sufficiente per ambire a un posto utile per l’Europa League. Per certi aspetti potrebbe essere vero, però le fortune delle squadre che non hanno budget da nababbi, che permettono di ingaggiare campioni, spesso si fondano sul giusto equilibrio e su calciatori non da prime pagine dei giornali, ma capaci di rendere costantemente e con la voglia di applicarsi quotidianamente con dedizione e serietà sposando veramente la causa della squadra e sentendosi a loro agio e in sintonia con la maglia che indossano. Giorni cruciali in casa Torino con i tifosi che aspettano e sperano, soprattutto di non essere delusi.