Fatica il Toro da trasferta, fatica... "e nun ce piac', l'àmm' a ccagnà"
Citazioni colte a parte, prima che il Toro di Ivan Juric possa ottenere il (meritato) successo internazionale di un'opera come "Gomorra", ne dovrà passare di acqua sotto i ponti. Eppure, i granata in formato trasferta erano partiti piuttosto bene, festeggiando una vittoria alla seconda uscita, per di più su un terreno complicato (quanto meno guardando alle passate due stagioni) come quello del Sassuolo.
La classifica differita, relativa al rendimento delle compagini di Serie A lontane dalle mura amiche, vede i granata, in termini di media punti, davanti a sole tre formazioni: il Cagliari di Mazzarri, reduce proprio dalla sfida col Toro terminata con un pari, lo Spezia, e la Salernitana. Tre delle ultime quattro, tutte dal mezzo punto a gara di media in giù, appena alle spalle di Juric e dei suoi, il cui quoziente si attesta, in virtù del succitato successo sui neroverdi, risalente al mese di settembre, ai pari di Venezia e di Cagliari, e a una sfilza di sconfitte, ad appena 0,63 punti a gara. Meglio dei granata hanno fatto le due genovesi, i succitati lagunari, e l'Udinese, tutte al di sotto del Toro nella classifica vera e propria. Squadra dunque solida in casa, ma fragile in trasferta; la capacità di riconquistare palla, e ripartire dalla propria trequarti in velocità, certamente c'è. Da migliorare, senza dubbio, l'efficacia negli ultimi trenta metri: Singo, Brekalo, Pjaca, e naturalmente Sanabria, sono tutti chiamati a divenire più freddi e precisi sugli ultimi passaggi e sulle conclusioni.
All'orizzonte, ora, dopo il doppio impegno del Grande Torino, che opporrà ai granata Bologna ed Hellas Verona, le prossime due uscite esterne, al cospetto di titani del calibro di Inter e Atalanta. Purtroppo, al tecnico croato, è arduo poter dire, al momento, "stà senza p'nzièr'".