ESCLUSIVA TG – Pepe (TC Bat): “Non ne possiamo più della gestione Cairo. Anche per noi del Toro arriverà il nostro turno come accaduto all’Atalanta e ad altre squadre”

Nico Pepe, presidente del Toro Club Bat Valentino Mazzola, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato della Marcia dei tifosi del Toro dello scorso 4 maggio, della prossima partita della squadra granata con l’Inter e delle prospettive future del club e del calciomercato.
Domenica scorsa c’è stata la Marcia alla quale hanno partecipato oltre 20000 tifosi del Toro. Il suo club come si pone nei confronti della contestazione al presidente Cairo?
“Il nostro club è stato sempre a fianco ai gruppi principali che hanno contestato Cairo fin dagli anni scorsi. Noi viviamo a 1000 chilometri da Torino, la sede del club è a Canosa di Puglia nella provincia di Barletta-Andria-Trani, e facciamo un po’ fatica a stare in contatto con l’ambiente granata, ma cerchiamo di fare la nostra parte come tifosi. E insieme a Mario Patrignani siamo stati fra coloro che hanno fatto uscire su Tuttosport pagine che spiegavano i motivi della contestazione al presidente e il punto di vista di noi tifosi. E abbiamo appoggiato con molta forza la contestazione perché veramente non ne possiamo più, come quasi tutti i tifosi del Toro. Si è arrivati finalmente a far capire che la maggior parte la pensa allo stesso modo. Il nostro club, come credo anche altri, ha patito il modo di fare della dirigenza granata. E anche noi abbiamo avuto difficoltà interne e litigi con chi negli anni scorsi appoggiava ancora Cairo per la paura di rivivere gli anni della retrocessione in B e del fallimento. Questo ha provocato anche rotture interne al club, ma oggi dopo vent’anni tutti hanno capito di che pasta è fatto Cairo e quindi contestare è stato il minimo”.
Anche voi del Toro Club Bat siete in linea con le idee di tutti gli altri che contestano ossia una società che ha perso l’identità e manca di rispetto nei confronti della storia granata, che non ha abbastanza ambizioni, che vende i giocatori migliori senza sostituirli adeguatamente e tutto il resto?
“Certo. Vogliamo un cambio di proprietà proprio per dare nuova linfa al nostro Toro e soprattutto per far tornare al primo posto i valori granata che sono venuti meno in questi anni”.
Questo campionato sta per volgere al termine e il Torino, che è all’11° posto, arriva alla terzultima giornata dopo la gara con il Venezia caratterizzata da una prestazione che soprattutto nel 1° tempo ha lasciato tutti sconcertati per dell’approccio negativo della squadra e domenica affronterà l’Inter che ha appena conquistato della finale di Champions e che sta lottando col Napoli per lo scudetto. Come pensate possa essere affrontata la partita dal Torino?
“Mah, dopo aver visto l’ultima trasferta a Napoli, alla quale abbiamo partecipato come club, e dopo quella col Venezia sinceramente siamo molto pessimisti tant’è che abbiamo legato alla trasferta di Lecce al risultato della partita con l’Inter. Siamo molto scettici per la gara con l’Inter, anche se speriamo in un atto d’orgoglio da parte della squadra perché arrivare a diverse partite dalla fine del campionato e non avere obiettivi e interessi e questo si trasforma in partite prive di ardore e di voglia di vincere. E’ una cosa bruttissima vedere le altre squadre vincere e lottare per qualche cosa e noi invece perennemente stare in una situazione dove non si gode di nulla non è per niente bello. Per questo siamo molto pessimisti e temiamo di vedere un’altra brutta partita con l’Inter”.
Magari si può sperare che l’Inter sia stanca fisicamente e mentalmente visto che ha profuso tante energie nella partita di martedì sera col Barcellona, anche se è in lotta col Napoli per lo scudetto?
“Sì, speriamo in questo, ma a volte abbiamo l’impressione che i nostri si stanchino più in allenamento che in partita per cui non saprei. L’Inter è una corazzata e ha tanti giocatori per cui può mettere in campo una seconda squadra che comunque sarebbe forte e molto motivata. La speranza che l’Inter sia scarica è piccola, tutto dipende da noi e da come scenderemo in campo. Speriamo che sia almeno una bella partita di fine campionato”.
Il Torino concluderà il campionato verosimilmente fra il 10° e il 12° posto, in linea con quanto accaduto nelle ultime tre stagioni. Cosa sperate per il prossimo futuro dal punto di vista sportivo?
“Il problema è che quando ci si trova a non avere più speranza è un sentimento molto brutto. Perché noi non abbiamo più nemmeno la speranza di vedere la squadra costruita in modo tale da vedere la squadra lottare per qualche obiettivo. All’inizio dello scorso campionato era stato preso Zapata, ma se si fonda una squadra su un giocatore senza avere ricambi in panchina e un’ossatura non completa perché sono stati ceduti calciatori forti e per giunta negli ultimi giorni di mercato vendi anche uno dei migliori, come è avvenuto quest’anno con Bellanova, esattamente come è stato fatto sempre in questi anni allora i tifosi arrivano a non avere più speranza. La vediamo triste e se non ci sarà un cambio di proprietà - dubitiamo che possa esserci nell’immediato perché non viviamo nel mondo dei sogni per cui non pensiamo che Cairo venda subito il Torino, anche se lo speriamo – ci aspettiamo il solito mercato con l’ormai ben conosciuto modus operandi: vendita dei giocatori più forti e arrivo di sostituti a poco prezzo. E questo ci porterà nuovamente a seguire la squadra nel prossimo campionato in modo non molto entusiastico”.
Non pensate positivo, vostro malgrado.
“Non siamo affatto positivi, anche perché siamo convinti che Cairo non riscatterà nemmeno Elmas: il Torino farà il solito giochetto del ribasso del prezzo stabilito al momento del prestito, sarà chiesto lo sconto e intanto gli altri club prendono giocatori e formano la squadra e noi arriveremo a fine mercato e cercheremo di mettere qualche toppa e stremo sempre nella stessa situazione di questi ultimi anni”.
Dal punto di vista societario ha detto che non credete che Cairo possa vendere il Torino a breve, ma perché siete convinti di questo?
“Cairo è un uomo d’affari e se non fa appunto l’affare non vende, questo è poco ma sicuro. Si sente talmente forte che non ha paura delle critiche, anche se con la Marcia ha ricevuto un bel colpo al suo ego. Magari ha un po’ vacillato, ma non crediamo che mollerà il Torino facilmente. Se non troverà l’acquirente che offrirà la cifra che lui ha in mente difficilmente venderà il club. Quando questo accadrà noi del Toro Club Bat festeggeremo con fuochi d’artificio, magari qui la gente non capirà perché ci sono i fuochi d’artificio ma lo sapremo noi il perché. Abbiamo la speranza che prima o poi arriverà il nostro turno come è accaduto all’Atalanta, al Bologna, alla Fiorentina, alla Lazio. Crediamo questo, nei decenni ci sono stati momenti storici in cui le squadre hanno avuto risultati sportivi positivi e per questo speriamo e crediamo che arriverà il nostro momento e speriamo che arrivi quanto prima”.
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