Quei 20000 e anche tutti gli altri tifosi del Toro vanno ascoltati e meritano rispetto

Quei 20000 e anche tutti gli altri tifosi del Toro vanno ascoltati e meritano rispetto
La Marcia dei tifosi del Toro
© foto di Elena Rossin
Oggi alle 12:00Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Il 4 maggio per le strade di Torino a marciare c’erano oltre 20000 tifosi del Toro, ma loro rappresentavano tutto il popolo granata che è ben più numeroso. Non tutti sono potuti andare, costi del giungere a Torino, lavoro, non avere la forza fisica di camminare così tanto, problematiche familiari e tanti altri validi motivi. Questa Marcia lascerà il segno nella storia del Toro il presidente Cairo ne prenda atto.

Il numero di persone che hanno marciato è molto significativo e tentare di ridimensionare il numero dei partecipanti indicandone molti meno fa sorridere, per non dire altro. E sono stati ancor più significativi i tanti striscioni a iniziare da quello che era posto ad aprire il corteo “Il Toro siamo noi!”. Già perché se non ci fossero i tifosi non ci sarebbe neppure il Torino. E poi altri striscioni che esprimevano perfettamente il significato della Marcia. Fra i tanti: “Popolo granata, vanto e gloria gli unici degni di questa storia”, “Per il simbolo del cuore”, “Di padre in figlio”, “Torneranno i tempi d’oro”, “Nati per lottare”, “Non molleremo mai”, “Cairo è ora di salutare lascia il Toro a chi lo sa amare”, “Questo popolo vuole sognare Cairo vendi”, “Cairo vattene”. Orgoglio, senso di appartenenza, conoscenza e rispetto della propria storia, voglia di un futuro migliore ribadito con i cori che hanno riecheggiato da piazza Solferino, luogo di partenza del corteo dove il 3 dicembre 1906 nell’allora birreria Voigt, oggi bar Norman, è nato il Torino, a piazza Modena, ai piedi del colle di Superga dove il 4 maggio 1949, contro il terrapieno della Basilica posta in cima alla collina, si schiantò l’aereo che stava riportando a casa il Grande Torino.

I filmati della manifestazione, su Internet ce ne sono tantissimi anche sul sito e sulla pagina Facebook di Torinogranata.it, testimoniano la giornata del 4 maggio 2025 e i giocatori del Torino dovrebbero, se non lo hanno ancora fatto, andarli a vedere perché così capirebbero un po’ meglio il significato e il valore della maglia che indossano e in campo non farebbero prestazioni come quella dell’ultima gara col Venezia, soprattutto nel 1° tempo. E i giocatori dovrebbero anche, come ha fatto Samuele Ricci di sua iniziativa personale, andare a visitare il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, si trova a villa Claretta Assandri in via G.B. La Salle 87 a Grugliasco, comune in provincia di Torino per prenotare una visita basta chiamare il numero + 39 339 337. 04.26 oppure inviare una mail a volontari@museodeltoro.it. I calciatori sarebbero accolti a braccia aperte dai volontari del Museo, già perché se non ci fossero loro questo luogo che raccoglie la storia del Torino non esisterebbe, e come hanno fatto con Ricci e con chiunque si presenti al Museo gli faranno fare una visita guidata mostrando e spiegando i tantissimi reperti esposti.  

Anche il presidente del Torino Fc, Urbano Cairo, e il direttore tecnico, Davide Vagnati, così come tutti i dirigenti del club dovrebbero vedere i filmati della Marcia per cercare di comprendere lo stato d’animo dei tifosi che non ne possono più dell’andazzo degli ultimi 20 anni. Promesse disattese, rose smantellate per fare plusvalenze, campagne acquisti volte allo spendere il meno possibile e giocatori presi quasi sempre negli ultimi giorni di mercato che portano al più al limbo e alla mediocrità del piazzarsi a metà classifica. Tutto questo hanno espresso i 20000 in marcia che rappresentavano il popolo granata unito e coeso. I tifosi del Toro anno ascoltati e meritano rispetto.