ESCLUSIVA TG – Patrignani: “Ho totalmente perdonato Juric, con tutti i suoi difetti me lo tengo stretto e spero che rimanga al Torino”

07.02.2024 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Mario Patrignani
Mario Patrignani

Mario Patrignani è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Patrignani è un medico e grande tifoso granata nonché molto noto presidente del Toro Club Pesaro. Con lui abbiamo parlato dell’effetto che hanno avuto sui tifosi le parole dette dall’allenatore del Torino Ivan Juric.

Che impressione le ha fatto ciò che ha detto Juric sui tifosi del Toro?
“Juric è entrato nel nostro mondo e ha sposato il nostro spirito e si è posto la missione, non c’entrano i soldi, di riportare il Toro in altro e quando ha capito chi siamo e cosa eravamo, la nobiltà del nostro passato e la nostra leggenda è entrato dentro di noi e voleva riportarci dove ci compete e sta dando l’anima. Secondo me, siccome la squadra è abbastanza competitiva, ma è fragile, come tutti sappiamo e ha una voragine nel ruolo dell’esterno sinistro e sarebbe bastato spendere poco per prendere un calciatore che appunto ricoprisse quel ruolo e non è stato fatto (in verità è stato preso Masina, ndr)  per cui l’allenatore è molto scontento (ha usato un’espressione molto più colorita: è inca….o nero, ndr) con la società e non potendo prendersela più di tanto, anche per il suo futuro professionale, ha sparato delle ca….e  nei riguardi della tifoseria dicendo, alla vigilia della partita con la Salernitana, che in tante partite allo stadio c’è stato poco pubblico, poi dopo la gara ha detto che i tifosi erano fantastici (lo stadio era quasi pieno, ndr), ma che troppe volte i giudizi si basano sui risultati e ha così un po’ offeso la tifoseria.
Sì, ha offeso la tifoseria, quella che non è mai contenta e che critica, ma ha esaltato quella che è attaccata alla squadra anche se perde. Devo dire che io quando vedo le maglie granata mi commuovo quasi per cui vado in giro per l’Italia e l’Europa sia che il Toro vinca sia che perda e basta che i giocatori in campo diano l’anima e che finiscano la partita con la maglia sudata e stremati e allora sono contento. Non sono gobbo, milanista o interista, ma ho scelto la squadra della poesia e i giocatori devono dare l’anima. Domenica, o in partite simili, non è stata data l’anima perché i giocatori sono sembrati quasi dei pensionati che portano a spasso il cane ai giardinetti. Dare l’anima, correre e metterci il tremendismo e poi se si perde pazienza. Tanti anni fa dopo un derby perso, con i giocatori che però erano veramente usciti dal campo stremati, abbiamo portato in trionfo l’allora allenatore.
Quello che non ha capito Juric, pur essendosi integrato nel nostro spirito, che moltissimi tifosi quando si sono resi conto che con Cairo non c’è futuro, che il presidente è estraneo alla nostra storia, è milanista e non spende soldi a un certo punto per risentimento estremo non vanno più allo stadio. Non è che questi tifosi non amino il Toro, ma non vogliono andare a sostenere quella che chiamano la “Cairese”. E’ questo ciò che Juric non ha capito, ma lo capirà”.

E delle successive scuse cosa pensa?
Ha detto delle ca….e domenica e tant’è vero che poi il giorno dopo si è ripreso e giustamente ha chiesto una conferenza stampa per chiedere scusa e per dire quale sia il suo pensiero e io l’ho scusato totalmente, ma quello che non capisco è perché dica che se non andiamo in Europa va via poiché cosa sta a fare. Ma se c’è un percorso di crescita e se veramente la società dovesse rinsavire e dargli quei giocatori che mancano per fare una squadra davvero competitiva se anche non si è andati in Europa allora lui deve rimanere e non andare via come se avesse fallito. Questo discorso non lo accetto, ma capisco che abbia detto così perché vuole stimolare la società ad allestire una squadra competitiva e non si può sempre comprare solo se si vende e pensare solo alla parità del bilancio. Cairo con quello che ha avuto dal Toro è diventato uno dei più conosciuti imprenditori d’Italia ricevendone una grandissima visibilità e non ripagare con niente non va per niente bene.
Juric sicuramente ce l’ha con la società perché non gli dà ciò che vuole per far crescere di più la squadra e allora dice che se non andiamo in Europa va via, ma ha detto ca….e. Si è scusato, si è pentito e poiché credo che sia sincero e che non faccia la sceneggiata per cui a un uomo così non posso non volergli bene, anche se dice ca….e e delle volte, spesso, le fa anche sul campo. In 50 anni ho visto un’infinità di partite e vedo i suoi difetti, ma è un uomo che quando è arrivato c’era un Toro che si era salvato per due volte in modo immeritato e lui ha ridato l’orgoglio di tifare per questa squadra. Io non dimentico che due anni fa abbiamo strapazzato la Fiorentina, un cronista allora disse che questa non era una squadra ma un’orda di Unni che vanno a massacrare il villaggio perché in quella partita la squadra è stata davvero fenomenale e con il vero spirito Toro. Ma ogni tanto questo spirito viene perso perché la squadra è senza personalità e non c’è un capitano che dia l’esempio come faceva il nostro Mazzola che si tirava su le maniche e iniziava il quarto d’ora tremendi sta. Adesso quando le cose vanno male i giocatori si adagiano e sembrano delle pecorelle e alle volte fanno veramente pena. Juric si rende conto di questo e infatti dice che non ci dorme la notte perché vorrebbe portare il Toro in alto. Io ci credo e l’ho totalmente perdonato e spero che rimanga con noi per portarci in alto, augurandomi che la società rinsavisca o se non si riesce a fare il salto di qualità per portarci dove ci compete dopo 18 anni allora che Cairo lasci il posto ad altri che possano investire in modo che sia allestita una squadra che arrivi dove meritiamo di stare”.

In questi giorni avrà di certo sentito tanti tifosi e avrete parlato di Juric, la prossima partita sarà con il Sassuolo a Reggio Emilia, ma la successiva con il Lecce a Torino. Alla prima gara in casa, venerdì 16, come verrà accolto il mister dai tifosi?
“Dopo che lunedì si è aperto e si è addirittura scusato direi bene. Ha detto delle ca….e, non c’è alcun dubbio e infatti lui stesso ha detto di essere un cretino. Più di dire così, ha capito che il suo è stato un comportamento fuori luogo. E quando uno capisce e si pente  che cosa si deve fare fischiarlo? No, no. Se non ci fosse Juric saremmo ancora con allenatori a sperare che Immobile sbagli il rigore che ci avrebbe mandati in Serie B, per carità. Io Juric me lo tengo stretto con tutti i suoi difetti. Sabato con mio nipote, che è un ultras, vado a vedere la partita col Sassuolo e poi il venerdì successivo sarò a Torino e spero che nessuno fischi Juric e che la squadra sia sostenuta come i tifosi del Toro hanno sempre fatto. Juric ci accusa che vogliamo sempre vincere, ma non è vero perché la tifoseria del Toro chiede che i giocatori si immedesimino nella maglia, che diano l’anima e che escano dal campo stremati il resto vincere o perdere perché marchiati gobbi non mi interessa, preferisco 100mila volte essere del Toro”.