Dubbi di mercato: rimane il problema del centrocampista al Torino
Ventura rivuole El Kaddouri, da tempo sono inseguiti Kone, Marquinho, Cigarini e Valdifiori, tra i più gettonati, e anche altri giocatori che dovrebbero aumentare il tasso tecnico del centrocampo del Torino. Di parole se ne sono fatte a fiumi, però, si nota una difficoltà a passare ai fatti. Tutti i calciatori che sono accostati al Torino hanno caratteristiche differenti, alcuni simili, ma non mai uguali e questo è già indice che c’è qualche cosa che non convince appieno. Eppure è arci-noto da anni che alla squadra serve un uomo che detti i tempi della manovra, crei la superiorità numerica a ridosso dell’area di rigore avversaria, effettui passaggi precisi e magari segni anche qualche gol. Nel tempo si sono avvicendati molti giocatori, ma mai nessuno si è rivelato quello giusto, così il problema continua a trascinarsi senza essere risolto. Più che nel mercato di gennaio dovrebbe essere affrontato in quello estivo, però, adesso non può essere accantonato.
Il nodo della questione è sia di campo, con il venire incontro ai desiderata di Ventura, sia economico, non spendere troppo per un giocatore che non ha le caratteristiche tecniche e/o caratteriali che effettivamente servono. Tanto per essere chiari, un calciatore di ripiego per tamponare la situazione non deve condizionare il futuro e deve integrarsi con chi già c’è senza finire per creare doppioni o comunque una situazione che costringa l’allenatore ad alternanze per non bruciare nessuno, tanto meno diventare un panchinaro che non è mai o quasi utilizzato. In estate sono stati presi giovani di prospettiva Benassi, con l’acquisto definitivo dopo averlo provato per un’intera stagione, Acquah, Baselli e Obi, sempre infortunato, più Prcic, “oggetto” misterioso perché quasi mai utilizzato. A tutti sono stati fatti contratti di lunga durata (il solo Prcic è in prestito) e anche i costi non sono stati bassi, se dopo sei mesi fossero anche solo parzialmente accantonati si svaluterebbero. Rischio d’impresa certo, però comunque un problema. Nonostante tutto però tergiversare e far durare troppo le valutazioni sui vari El Kaddouri, Kone, Marquinho, Cigarini, Valdifiori e chi più ne ha più ne metta serve solo a fare il male del Torino. Decidere e agire subito.
Senza scordare che c’è sempre un certo Cerci che solo con mister granata Ventura è riuscito a dare il meglio di sé e che ormai è fuori dal progetto tecnico del Milan, che l’ha in prestito fino a giugno. Infatti, con Mihajlovic non è mai scoccata la scintilla, forse anche a causa dei trascorsi fra i due ai tempi della Fiorentina, e se il tecnico naturalizzato serbo dovesse lasciare il club rossonero e al suo posto arrivare Marcello Lippi è tutto da vedere se l’ex Ct campione del Mondo intende includere Alessio nel gruppo. A complicare le sorti di Cerci anche l’Atletico Madrid, proprietario del suo cartellino, che dalla prossima estate e per due finestre di mercato non potrà acquistare giocatori, venderli sì, però potrebbe volersi sbarazzare subito di un giocatore che ha già bocciato da tempo. Il ritorno di Cerci al Torino è molto difficile, non tanto se dipendesse da Ventura, ma per i costi dell’operazione sommati alle reticenze dei dirigenti che hanno mal digerito l’addio fortemente voluto dal giocatore e dal suo entourage, soprattutto per certi toni ritenuti assolutamente non consoni e irrispettosi nei confronti del Torino, che lo aveva preso e rilanciato alla grande. E i tifosi granata non lo riaccoglierebbero a braccia aperte e con grande entusiasmo come hanno, invece, fatto con Immobile, anche se i due ricostruirebbero la coppia che a suon di gol e assist riportò il Torino a calcare i campi europei, grazie all’esclusione del Parma per le note vicende.
Accontentare Ventura, optate per una soluzione tampone o definitiva, sempre se ci sia l’opportunità. Mah! Che si faccia il bene del Toro, questa è l’unica direttiva da seguire.