Defrel al Palermo non significa automaticamente Belotti in granata
Belotti è senza ombra di dubbio un obiettivo del Torino, però non è un obiettivo facile da raggiungere. Zamparini per cederlo vuole una cifra consistente è ha detto che il giocatore fra un paio d’anni potrebbe valere 20-25 milioni, quindi è evidente che non ha nessuna intenzione di rinunciare a consistenti plusvalenze, pertanto se deciderà di sedersi al tavolo per trattare lo farà partendo da una valutazione importante non inferiore ai 7 milioni di euro. Durante le trattative si sa che può succedere di tutto, ma è ben difficile che il prezzo del cartellino dell’attaccante possa variare in modo consistente al ribasso nei prossimi giorni o anche più avanti. Non che il Torino non debba investire per un attaccante che promette molto bene e che ha ventuno anni (è nato il 20 dicembre 1993), ma non bisogna dimenticare che in questa sessione di mercato il club granata ha già speso 22 milioni di euro e incassati diciotto dalla cessione di Darmian, con una differenza con il segno meno di quattro. La squadra doveva essere rinforzata e per farlo è invitabile aprire il portafoglio, però tenendo sempre ben presente il bilancio non è difficile ipotizzare che prima di spendere ancora la società decida di cedere qualcuno, soprattutto se vorrà effettuare un investimento consistente come richiede l’acquisto di Belotti. Il fatto che il Palermo abbia chiuso per Defrel porta a pensare che Zamparini apra alla cessione di Bellotti e in Italia e all’estero i club che sono interessati all’attaccante non mancano, Atalanta, Bologna, Torino, Anderlecht, Villareal e Watford sono stati ripetutamente accostati al giocatore. La possibilità che il patron del Palermo apra un’asta è tutt’altro che remota, soprattutto se dovessero inserirsi anche altre società intenzionate a investire sul ragazzo. Bisogna vedere chi parteciperà all’eventuale asta e con quale gruzzolo.
Nessun riposo dopo la prima uscita stagionale di ieri nel triangolare con Bormiese e Grosio così questa mattina il Torino é tornato a faticare. Bovo ha svolto un lavoro personalizzato in modo da recuperare al più presto dall’elongazione femorale alla coscia destra, la previsione è di dieci-dodici giorni. Ventura ha regolarmente diretto la seduta nonostante l’attacco febbrile di ieri sera che gli aveva impedito di partecipare alla presentazione ufficiale. L’allenamento è iniziato, come al solito, con il riscaldamento e la corsa e proseguito con esercizi di coordinazione e il salto degli ostacoli di corsa. A seguire passaggi di prima intenzione con Ventura che chiedeva di eseguirli in velocità. Nella seconda parte della sessione di lavoro ripetute di corsa con ritmo variabile con a tratti scatti in campo lungo, solo Acquah, Baselli, Graziano, Mantovani e Jansson avevano direttive differenti dal resto dei compagni sull’intensità da tenere. I portieri, invece, si esercitavano con i loro preparatori. Verso la fine anche un po’ di divertimento: Maksimovic s’involava in velocità e gli altri lo inseguivano gridando. Stretching e bagno in piscinetta al termine del lavoro, finito qualche minuto dopo per Jansson, Baselli e i portieri. Per Baselli un aiuto direttamente da mister Ventura durante lo stretching per allungare i muscoli delle gambe. L’allenamento è terminato alle 11,35.
Allenamento pomeridiano con inizio alle 17.