Corsa contro il tempo per dare a Mazzarri qualche rinforzo in più per il ritiro

Bremer potrebbe esserci già domani al raduno al Filadelfia. Sistemata la difesa mancano i giusti tasselli per il centrocampo. Le modifiche all’attacco legate alle cessioni.
05.07.2018 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Corsa contro il tempo per dare a Mazzarri qualche rinforzo in più per il ritiro
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A un giorno dal raduno e a tre dall’inizio del ritiro a Bormio il Torino ha ufficializzato solo l’acquisto di Izzo il riscatto di N’Koulou e i rinnovi di Moretti ed Edera. Si attende che sul sito ufficiale del Torino compaia anche l’annuncio del prolungamento del contratto a Sirigu e ci sarebbe la volontà di chiudere anche per un altro difensore centrale . Il prescelto dovrebbe essere Bremer, sembra proprio che Verissimo sia stato scaricato dopo la lunghissima telenovelas e i troppi tentativi da parte del Santos e degli altri che detengono le rimanenti quote del cartellino di giocare al rialzo sul prezzo. Mazzarri, quindi, avrebbe Sirigu in porta e davanti a lui la diga formata da Izzo, N’Koulou e Moretti con Lyanco che è ancora alle prese con il recupero dopo l’intervento chirurgico al piede volto a risolverei problemi che gli hanno fatto chiudere molto anzitempo lo scorso campionato e appunto Bremer che avrà bisogno di tempo per ambientarsi e calarsi nel calcio italiano e nel gioco di Mazzarri. Per Bonifazi, invece, si profila il prestito in modo che possa giocare con maggiore continuità e il suo posto potrebbe essere preso da un giovane della Primavera, Bianchi, Ferigra o Fiordaliso, se durante il ritiro si dimostrerà all’altezza di poter essere un rincalzo per una squadra che ha l’obbligo di puntare con decisione a un posto utile per l’Europa League. In porta a fare da secondo a Sirigu al momento c’è Ichazo perché Milinkovic-Savic è andato in prestito alla Spal, quindi, dovrà essere preso un portiere, ma questa non è la priorità.

Priorità, invece, dovrà essere data al centrocampo la cui situazione sembra ancora decisamente in alto mare. In uscita dopo i saluti di Molinaro per fine contratto ci sono Barreca, Valdifiori, Obi e Acquah e su Baselli c’è sempre la spada di Damocle che potrebbe essere ceduto un po’ per ottenere una plusvalenza e un po’ perché nel 3-5-2 ci vorrebbero giocatori con caratteristiche in parte differenti dalle sue. Si può dire che la situazione di Daniele sia simile a quella che la scorsa estate portò Benassi alla Fiorentina. Tornerà Lukic dopo il prestito al Levante e si giocherà le chance di restare in granata. Per il resto ad affiancare Ansaldi, De Silvestri, Rincon e allo stato attuale delle cose Baselli non si hanno certezze. Al Torino sono stati accostati tanti nomi da Pereyra a Meïté, da Barak a N’Dong, da Jankto a Sarr, da Laxalt a Peres, da Lazzari a Donsah, da Ionita a Locatelli, da Duncan a Grassi, da Viviani a Sandro, da Imbula a Battaglia, da Martella a Krunic. Qualcuno costa parecchio, qualcun altro non convince del tutto, c’è chi si è piazzato o sta andando altrove, ma sta di fatto che se non si trovano gli uomini giusti per il centrocampo Mazzarri avrà non pochi grattacapi da risolvere perché mancherà l’indispensabile e imprescindibile equilibrio alla squadra.

Discorso assai complicato anche per l’attacco che va sfoltito e adeguato all’impianto di gioco che vuole proporre il mister. L’intenzione è di cedere Niang e c’è da capire che cosa vuole fare Ljajic e anche se su di lui tecnico e società vogliono effettivamente continuare a puntare. Le fortune del Torino in termini di risultati passeranno anche dalle scelte che saranno fatte su chi sarà la spalla di Belotti e chi potrà essere il suo valido sostituto in caso di bisogno. Adattare qualcuno che già è in rosa e ha dimostrato di fare bene a comporre la coppia d’attacco con Belotti potrà rivelarsi una mossa vincente, ma anche rappresentare un limite. Cairo e Petrachi hanno tanto da fare e il tempo stringe e Mazarri non può fare miracoli.