Con la Lazio ci vuole una partita da Toro dove si bada al concreto

I granata sono chiamati a una prova di carattere con i biancocelesti. Scontata la squalifica tornerà Cerci. All'andata Ventura schierò la squadra con il consueto 4-2-4. La Lazio non può concedersi passi falsi se vuole un posto in Europa.
14.03.2013 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Con la Lazio ci vuole una partita da Toro dove si bada al concreto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non sarà una passeggiata domenica sera per il Torino con la Lazio, meglio che i granata si dimentichino che nelle ultime otto partite in campionato la squadra di Petkovic ha raccolto solo cinque punti, frutto del pareggio a Palermo, e in casa di quello con il Napoli e della vittoria con il Pescara, come è anche più prudente che non pensino al pari ottenuto all’andata. Più saggio per la truppa di Ventura è ricordare che i biancocelesti finora hanno messo a segno quattordici vittorie esattamente il doppio di quelle granata. Neppure è il caso di fare troppo affidamento sul fatto che la Lazio potrà risentire della partita in Europa League con lo Stoccarda di questa sera o del fatto che sarà ancora priva di Klose alle prese con il recupero dall’infortunio.

I giocatori del Torino devono solo scendere in campo con la determinazione di ottenere un risultato positivo, poi se sarà pareggio o vittoria dipenderà da tanti fattori e non ultimo dall’avversario, e di rimanere concentrati in ogni secondo della partita, gettare al vento punti per errori evitabilissimi non deve più accadere. La Lazio non può permettersi di fare sconti se vuole aggiudicarsi un posto utile in Europa, l’Inter ha i suoi stessi punti e sta attraversano un periodo di difficoltà e la squadra di Petkovic deve approfittare di questo, la Fiorentina ha un punto in più e il Milan quattro, mentre la Roma segue a tre lunghezze di distanza, fare calcoli speculativi è impossibile. Stesso discorso vale per i granata che hanno già visto assottigliarsi il margine di sicurezza, seppur esiste ancora.

Domenica tornerà Cerci, ma un giocatore da solo non può fare la differenza, se non si chiama Messi. All’andata Ventura si affidò al 4-2-4 con in difesa Gillet, Darmian, Glik, autore dell’iniziale vantaggio seguito nella ripresa dal pareggio di Mauri, e D’Ambrosio; a centrocampo Brighi e Gazzi; in attacco come esterni iniziarono Cerci e Santana, nel corso della ripresa sostituiti da Birsa e Stevanovic e nel ruolo di punte Bianchi e Sgrigna che poi ha lasciò il posto a Meggiorini. E’ probabile che domenica il mister opti per lo stesso tipo di modulo che è il più collaudato, anche perché tutti gli esterni oggi sono a disposizione e fra gli attaccanti mancherà il solo Diop, che deve scontare l’ultima delle tre giornate inflittegli dopo l’espulsione con il Cagliari. Su quali uomini ricadrà la scelta di Ventura, soprattutto sulle punte di ruolo, è ancora presto per ipotizzarlo e sicuramente dipenderà anche da come e da chi sarà impegnato da Petkovic questa sera con lo Stoccarda. Ma, a prescindere dai granata che scenderanno in campo dall’inizio, è certo che dovranno avere un approccio alla partita da Toro dando il centouno per cento senza commettere errori ingenui che puntualmente vengono pagati a caro prezzo: gli otto punti dal Siena vanno mantenuti e se possibile migliorati, sicuramente non diminuiti.