Con il Parma ai minimi termini la grande occasione per i granata
Ci sono dei momenti in cui il destino offre grandi opportunità come capita questa sera al Torino che nel suo stadio, quindi supportato dai suoi tifosi, affronterà il Parma, messo malissimo per punti in classifica, solo tre dopo otto partite che significano ultimo posto, e con i giocatori contati a causa di infortuni, ben sette affollano l’infermeria Biabiany, Bidaoui, Cassani, Jorquera, Paletta, Palladino e Pozzi, e in più il capitano Lucarelli è squalificato. Mentre sono stati appena recuperati Acquah, Coda e De Ceglie. Il Torino per sua fortuna, invece, ha recuperato quasi tutti, tranne Basha ancora impegnato a svolgere un programma personalizzato e Bovo che nella rifinitura di ieri ha accusato un risentimento muscolare e le sue condizioni saranno valutate tra oggi e domani. Ovviamente Ventura dovrà fare a meno di Benassi, fermato dal giudice sportivo, oltre che di Barreto per scelta tecnica e di Farnerud che non é stato convocato in modo che possa proseguire nella normale distribuzione dei carichi di lavoro post infortunio per raggiungere al più presto il top della forma, così come Masiello. Dire quindi che Ventura è messo abbastanza bene e Donadoni molto male è un eufemismo.
Le occasioni però vanno colte ed è proprio questo che si chiede al Torino. Approcciare bene alla partita e non fare come l’anno scorso quando giocò con il Bologna che aveva appena ceduto Diamanti e si presentava all’Olimpico con più di un giocatore infortunato e una posizione in classifica con molti punti in meno dei granata, ma che riuscì comunque a vincere, perché il Torino scese in campo senza sufficiente convinzione o forse con troppa sufficienza e finì per perdere. Il Torino dovrà dimostrare anche di avere equilibrio e saper imporre il proprio gioco per tutto l’arco della gara, col fare attenzione a non perdere maldestramente la palla finendo per innescare il contropiede degli avversari e con il concretizzare le occasioni da gol indirizzando la palla nello specchio della porta e possibilmente anche segnando.
Con tutto il rispetto per il Parma, ma questa sera l’unico risultato accettabile per il Torino è la vittoria, il pareggio lascerebbe insoddisfatti e andrebbe analizzato con doverosa severità. Si chiede troppo? Ma non scherziamo! Sarebbe irrispettoso nei confronti del Torino pretendere meno. Il Parma ha perso sette partite (con Cesena, Milan, Roma, Udinese, Genoa, Atalanta e Sassuolo) e solo una volta é riuscito a vincere, con il Chievo. Ha incassato venti gol e ne ha segnati dodici. Aggiungiamoci gli infortuni e la squalifica di Lucarelli e la pressione per doversi assolutamente togliere da un avvio di stagione disastroso ed ecco che chiedere al Torino una vittoria è il minimo sindacale. Sicuramente la squadra di Donadoni non è scarsa e seppur in estate si sarebbe potuto rinforzarla maggiormente l’attuale classifica non ne fotografa il reale valore, però l’estrema difficoltà nella quale versa facilita gli avversari che la devono affrontare. Che in attacco tocchi a Quagliarella affiancato dall’ex di turno Amauri o da altro attaccante, che il compito di conferire fantasia al gioco granata sia affidato a El Kaddouri o a Sanchez Miño o anche a tutti e due, che in porta ci sia Gillet o Padelli non ha grande importanza perché Cassano va arginato e reso inoffensivo e Mirante va costretto a raccogliere la palla nella sua rete. Il Torino può farcela, ma deve volerlo fino in fondo.