Che regalo sarebbe vincere con il Chievo: base solida per il futuro
Non capitava da molto tempo poter dire che il Torino non ha la necessità di scendere in campo per conquistare punti al fine di non ritrovarsi invischiato fra le squadre che sono a ridosso della zona retrocessione, quindi domani con il Chievo i granata potranno giocare con spensieratezza pensando solo a divertirsi e a divertire, in fin dei conti il calcio è nato come un gioco e tuttora lo è, anche se dominato e controllato dal business. Se i giocatori del Torino riusciranno a mettere in pratica con profitto quanto provato in allenamento allora chiuderanno l’anno solare incrementando gli attuali ventidue punti e automaticamente questo diverrebbe una base solida dalla quale ripartire il prossimo anno.
Ventura non potrà contare sugli infortunati Larrondo, Bovo e El Kaddouri e sugli squalificati Gillet - sempre in attesa che il Tnas emetta il suo verdetto e al più tardi la sentenza definitiva si avrà il 21 gennaio (per regolamento, articolo 25 comma 3 sul lodo 1, possono passare novanta giorni dalla data dell’accettazione del ricorso che risale al 23 ottobre scorso) - e Farnerud, ma questo seppur sia un problema non è così grave perché le alternative non mancano. Vista la prova molto positiva di Maksimovic con l’Udinese e che la squadra non subisce gol da due giornate terminando le gare con la vittoria è ipotizzabile che la difesa non verrà cambiata, quindi avanti con Padelli, Maksimovic, Glik e Moretti. Discorso identico per l’attacco dove Cerci e Immobile occupano saldamente i due posti da titolari.
Rimane di conseguenza solo da sciogliere il nodo a centrocampo. Dei cinque posti rimasti due sono appannaggio di Darmian e Vives e quindi c’è spazio solo per tre giocatori nell’undici iniziale. In teoria sono in otto i candidati: D’Ambrosio, Pasquale e Masiello per la fascia sinistra, Basha, Brighi e Gazzi come interni di centrocampo e Bellomo e Barreto nel caso il mister voglia far giocare la squadra con il trequartista, se rinuncia a questo ruolo il solo Bellomo può andare a contendere il posto ai tre interni. Pensare che D’Ambrosio finisca in panchina è del tutto legittimo vista la querelle fra il giocatore e la società sul rinnovo del contratto e di conseguenza rimarrebbero sette giocatori per tre posti. Pasquale quando è stato chiamato in causa ha fatto il suo e dà l’impressione di essere in crescita nell’inserirsi negli schemi di gioco, pertanto continuare a dargli fiducia non solo sarebbe giusto, ma favorirebbe il suo pieno inserimento. Discorso più complesso per gli altri cinque perché hanno tutti caratteristiche tecniche differenti fra loro e scegliere uno o l’altro muta un po’ l’atteggiamento con il quale la squadra scende in campo: più votato ad offendere con Brighi, Bellomo e Barreto, più difensivo con Basha e Gazzi. Se prevarrà il peso del fattore campo e del fatto che il Chievo in trasferta finora ha realizzato solo tre gol in otto partite (uno con il Genoa gara però terminata con una sconfitta, uno con il Verona e un altro con il Sassuolo entrambe vittorie) e subiti otto (tre dalla Lazio, due dal Catania e dal Genoa e uno dalla Roma) allora mantenendo un certo equilibrio Brighi, Basha e Bellomo sono in ballottaggio per accaparrarsi i due posti da titolari rimasti a centrocampo.