Cairo ha visto il potenziale del Torino e che serve poco per migliorare, ma lui deve intervenire nel mercato

13.12.2021 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
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Urbano Cairo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Aver sentito dire da Juric che nulla è stato fatto, “non c’è stata neanche l’intenzione di realizzare l’idea”, di quello che chiedeva lui per rendere il Torino come frulla nella sua testa ha fatto venire un colpo al cuore a chi ama veramente il Toro. E’ un ambizioso Juric, ma di certo non ha chiesto e non pretende che venga allestito un Torino che competa per lo scudetto, però neppure che vivacchi a metà classifica, posizione più posizione meno, come sta facendo adesso dopo che lui, con non pochi sforzi e fra mille difficoltà, ha ridato alla squadra personalità e gioco a seguito di due stagioni nelle quali era sprofondata ed era stata a un passo dal finire in Serie B.

Ieri con il Bologna, che prima della partita aveva cinque punti in più ed era avanti quattro posizioni in classifica, il Torino ha disputato una partita gagliarda mettendo sotto gli avversari e vincendo. E’ vero che i felsinei hanno disputato una pessima prestazione, come ha detto Mihajlovic nel post gara: “Il Bologna non ha giocato, abbiamo sbagliato atteggiamento. Avevamo preparato diversamente la partita. Non abbiamo mai dribblato l'uomo e così non si vincono le partite. Merito al Torino che ci è stato superiore in tutto. Abbiamo difeso male e attaccato peggio. Siamo stati troppo bassi e remissivi. E' stata la nostra peggior partita con quella con l'Empoli". Ma resta che il Torino il suo lo ha fatto e avrebbe anche potuto segnare più dei due gol che ha realizzato e non subire il rigore.

Cairo era allo stadio, come sempre, e ha visto con i suoi occhi il potenziale del Torino e sa perfettamente che Juric non aveva la squadra al completo, in infermeria ci sono Belotti, Djidji, Edera Kone e Verdi, e che elementi fondamentali come Ansaldi,  Mandragora, Pjaca e Praet sono rientrati da poco da periodi abbastanza lunghi di assenze forzate a causa di infortuni per cui sono ancora alla ricerca della forma migliore e che in passato già avevano avuto problemi fisici importanti che ne hanno condizionato l’utilizzo e la carriera. Sa quindi che la rosa che ha fornito a Juric ha delle carenze ed ha elementi fragili che vanno gestiti per non correre il rischio che si facciano di nuovo male. Così come sa che ci sono giocatori che non rientrano nei piani tecnici e che non sono funzionali al gioco dell’allenatore, Baselli, Izzo, Rincon, Verdi e Zaza. Il presidente non può non aver notato che l’allenatore ha ridato smalto a Djidji, Lukic, Rodriguez e che sta facendo di tutto per far crescere Buongiorno, Pobega, Singo, Vojvoda e Zima.

Juric sta facendo tutto ciò che è nelle sue facoltà per portare il Torino al salto di qualità. “L’obiettivo è sempre migliorare tutti i giocatori. Questa è la mia squadra, li sento bene. Danno tutti il massimo, ma penso che possano dare ancora di più”. E’ consapevole il mister che quanto fa non basta e che ci sono dei limiti alla crescita: “Bisogna giocare bene, migliorare su tanti aspetti tecnici e, secondo me, su certe cose abbiamo difficoltà e non riusciremo mai a fare tutto ciò che mi frulla per la testa”. E se lo ha detto in pubblico di sicuro lo avrà detto anche in privato a Cairo e a Vagnati perché con la rosa che ha a disposizione non può evidentemente fare più di tanto esattamente come è accaduto prima di lui ad altri allenatori, Ventura, Mihajlovic e Mazzarri che si sono scontrati come lui con gli stessi problemi.  “Quando finisce il mercato io riprendo il lavoro e le risposte che mi hanno dato i giocatori sono molto soddisfacenti, ma l’obiettivo in generale era diverso. E su questo si è fatto proprio lo zero per cento, non è che se io faccio bordello vengono presi due-tre giocatori. E’ una barzelletta. Il lavoro serio è una roba tutta diversa. L’idea globale come pensavo nella mia testa non c’è stata e non c’è stata neanche l’intenzione di realizzarla” ha detto Juric. E allora ci si chiede ma Cairo che idea ha per il Torino? L’anno scorso a gennaio su pressione di Davide Nicola prese Madragora e Sanabria e adesso che cosa farà? Darà ascolto a Juric? Il mercato inizia il tre gennaio, fra ventuno giorni, e arriveranno le risposte a queste domande. Cairo ormai da anni è contestato da buona parte dei tifosi del Toro e placare almeno in parte i malumori dipende solo da lui e da quanto concretamente farà per permettere al Torino di fare il salto di qualità.