Cairo ci ripensa, nessun premio salvezza

Il presidente, con quel 5-1 di San Siro, si è sentito toccare nel vivo, proprio lui che al cospetto della squadra dell'amico/nemico Berlusconi voleva fare bella figura. Ci hanno pensato i suoi a fare il contrario. E così i giocatori granata si sono giocati il premio salvezza. Cairo ha ammesso che parlarne ha portato sfortuna e che al momento non è il caso di tirare fuori soldi per una salvezza che, se ci sarà, resterà tra le più sofferte e, diciamolo, anche meno meritate.
A TorinoGranata l'avevamo già scritto che era fuori luogo parlare di premi per restare in A. Quei 1,2 milioni promessi da Cairo da dividere tra i giocatori possono essere impegnati meglio, per comprare un giocatore di qualità per la prossima stagione, per non andare sempre sui solito prestiti o comproprietà o, peggio ancora, acquistare giocatori rotti o panchinari.
Ora bisogna continuare a remare tutti dalla stessa parte, perchè non ha senso fare isterismi in questo periodo, dopo che la piazza finora ha avuto una pazienza da monaco tibetano. Se pensiamo che a Firenze i tifosi si sono mobilitati perchè la Fiorentina non ha agganciato il Genoa al quarto posto, chissà cosa sarebbe successe se la Viola per tre anni consecutivi avesse lottato per la salvezza.
Il ritiro non si farà, almeno ci sarà solo da venerdì, perchè Camolese, da uomo pragmatico qual è, preferisce rimanere alla Sisport dove c'è tutto il materiale utile a lavorare bene. Le punizioni a gente che viaggia tra i 20 ed i 40 anni danno sempre un senso puerile al calcio, che sarebbe bello rimanesse legato all'infanzia, ma nel senso buono del termine, mantenendo lo spirito ludico della giovinezza.
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