Bilancio positivo e con basi per continuare a consolidare il presente

Chiusura dell’anno in crescendo per la squadra granata. Cerci e Immobile con diciassette gol contendono a Higuain e Callejón lo scettro di miglior coppia d’attacco.
24.12.2013 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Bilancio positivo e con basi per continuare a consolidare il presente
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Settimo posto in solitario con un fosso formato da cinque punti che separa il Torino da Parma, il prossimo avversario, Genoa, Lazio, Udinese e Cagliari. Già questo primo dato macroscopico dice molto sull’attuale momento della squadra granata, ma soffermarsi solo su questo sarebbe riduttivo e ingiusto. Sedici punti conquistati in casa e nove in trasferta, frutto di sei vittorie, tre consecutive nelle ultime giornate, sette pareggi e quattro sconfitte, trenta gol realizzati, che valgono il settimo attacco, e ventiquattro subiti, nona difesa a pari merito con quella del Cagliari.

 

Cerci è il capocannoniere granata con nove gol realizzati, quattro su rigore, e Immobile lo segue con otto e insieme stanno formando una delle coppie d’attacco migliori del campionato, solo Higuain e Callejón del Napoli sono riusciti a fare altrettanto, anche loro rispettivamente con nove, tre su rigore, e otto reti. Per onestà bisogna dire che in pochi prima che iniziasse la stagione avrebbero ipotizzato che i due granata dopo diciassette giornate avrebbero conquistato un simile bottino, così come in pochissimi anche fra i più ottimisti si sarebbero lasciati andare a prevedere che il Torino prima di Natale si trovasse nella parte sinistra della classifica e con alle spalle ben tredici squadre.

 

E’ soprattutto nelle ultime giornate che il Torino ha convinto perché è riuscito a dare continuità sia al gioco sia ai risultati, in precedenza aveva già raccolto applausi per come interpretava le partite, ma nei pensieri di chi lo osservava rimaneva il dubbio che non fosse sufficientemente maturo e cinico per raccogliere tanto quanto seminava. Oggi la squadra convince di più e quando la si vede in campo trasmette una buona dose di sicurezza anche quando deve affrontare avversari che chiudono tutti gli spazi e le creano difficoltà nell’esprimere il proprio gioco, come avvenuto nel primo tempo con il Chievo. Questa sicurezza è confermata dal confronto con le altre squadre fornito dai dati elaborati da Panini Digital. Il Torino è al decimo posto per possesso palla (25’:24’’), al dodicesimo per palle giocate (534,5), al sesto per percentuale di passaggi riusciti (68,9), al tredicesimo per giocate utili (94,3), al dodicesimo per supremazia territoriale (9’:12’’), al settimo per percentuale di pericolosità (52,5), al quattordicesimo per tiri verso la porta (68,9), al sesto per tiri nello specchio della porta (5,5), al dodicesimo per percentuale di attacco alla porta (45), al diciottesimo per percentuale di difesa dell’area (50), al settimo per gol realizzati (1,8), al sesto per angoli battuti (5,8) e al quindicesimo per falli fatti (13).

 

A fine anno si fanno bilanci e quindi si può affermare che quello del Torino è positivo. L’arrivo dell’anno nuovo porta anche a riflettere sul futuro e con facile previsione si può affermare che se il Torino continuerà a comportarsi in campo come ha fatto in queste prime diciassette giornate non abbandonerà la parte sinistra della classifica. Più difficile da pronosticare se potrà raggiungere traguardi ambiziosi quali l’Europa League, come sognano tanti tifosi e come forse anche qualcuno in società spera. Rammentando che la squadra non è stata allestita per certi obiettivi che se non sono programmati finiscono non solo per non essere raggiunti, ma, molto peggio, per danneggiare quanto di buono fatto. Senza a tutti i costi voler fare i pessimisti e i porta iella in prospettiva futura forse è meglio assestarsi sul risultato di oggi che poggia su una buona base, ma che deve essere consolidata con il medesimo piazzamento a fine stagione, poi se ci sarà la volontà da parte della società di programmare un successivo passo in avanti è doveroso che s’innalzi ancora l’asticella degli obiettivi, senza correre il rischio di fare adesso il passo più lungo della gamba.