Beppe Aghemo: "Sono entusiasta di questo Toro"
Abbiamo intervistato in esclusiva Beppe Aghemo, ex presidente del Torino. I granata sorprendono positivamente. Le prestazioni di Ogbonna sono da grande calciatore. Bianchi è grandissimo. Antenucci sulla fascia ha trovato la sua collocazione. Iori ogni gara fa un gran lavoro. C’è timore che la sfortuna possa improvvisamente ricordarsi del Torino. Ventura ha dato serenità alla squadra e continuità di risultati.
Che cosa pensa di questo Torino?
“Mi ha sorpreso, l’ultima volta che avevamo parlato del Toro era all’inizio della campagna acquisti e stava incamminandosi su una strada che non ritenevo la migliore, ma dissi che Ventura era un gran allenatore e che quindi dava una certa garanzia. Devo dire che il cambiamento del Torino è sorprendente, soprattutto se si pensa che Guberti è infortunato, considero questo calciatore il più grande acquisto degli ultimi cinque anni, e la squadra riesce a fare certe prestazioni meravigliose, a dare serenità e soprattutto a dare continuità di risultati”.
Primo in classifica, sei punti sulle seconde, miglior difesa, dieci risultati utili consecutivi di cui ben otto vittorie. Più di così non si può chiedere.
“E’ la tranquillità che riesce a dare la maggior qualità di questo Toro. Non vorrei esaltarmi perché sono un tifoso, e si sa che pensare al risultato poi condiziona il giudizio, però sono entusiasta di questo Toro. Anche ieri con la Juve Stabia, partita non facile perché i campani stavano giocando bene, ho visto il Torino calmo e tranquillo fino a quando non c’è stata l’occasione e Bianchi ha fatto gol. Una squadra così mi dà assoluta fiducia per il futuro e non vedo come possa perdere punti, se addirittura continua così penso che battiamo tutti i record del mondo”.
A parte Guberti, quali altri giocatori l’hanno impressionata positivamente in queste dieci partite?
“Io per Ogbonna non avevo una predilezione, ma ha fatto delle partite fantastiche e soprattutto nella gara con la Sampdoria, dove ha giocato una grande partita, solo un giocatore di grande classe può giocare una gara così. Mi ha definitivamente convinto e avere un Ogbonna di tale portata è splendido. E poi Bianchi per lui non so più quali aggettivi usare: è un grandissimo, anche come persona. Altri giocatori che mi hanno sorpreso sono Antenucci e Iori. Antenucci, al quale ultimamente Ventura ha trovato la giusta collocazione sulla fascia, sta rispondendo alla grande. Iori sta facendo un grosso lavoro. Ma tutta la squadra sta facendo bene. Ma devo dire che sono sempre più innamorato di Ventura perché è lui il vero artefice della rinascita del Torino”.
Per rimanere con i piedi per terra qual è la cosa che le piace di meno di questo Torino?
“Meglio dire la cosa della quale ho più paura: il Torino quest’anno non ha la sfortuna solita. Non dico che sia fortunato, perché non lo è, e spero che questa mancanza continui a essere tale. Se continuiamo a stare in un contesto nel quale non succede nulla di negativo, come rigori non dati, arbitri che non fischiano i falli contro di noi, invasioni di campo e infortuni, per questo abbiamo già dato abbondantemente in questo inizio di stagione, allora credo che la serenità data dall’ambiente esterno possa essere un qualcosa in più. Mi fa paura che possa sempre succedere qualche cosa, perché ciò che stiamo vivendo è troppo bello”.
Le sembra quasi di vivere un sogno, ma ventisei punti dopo dieci partite sono una realtà e non frutto della casualità come potrebbero esserlo una o due vittorie.
“Certo nessuna casualità. In trasferta non c’è partita, infatti il Torino gioca meglio perché può giocare in contropiede con i suoi attaccanti che sono molto validi e rapidi. In casa trova squadre più chiuse e fa più fatica, ma ha una grandissima virtù: la pazienza data dalla consapevolezza che prima o poi il gol verrà. Ecco questo credo che sia una grande caratteristica di una grande squadra. Ventura è riuscito a dare tranquillità e serenità a un gruppo di ragazzi che già erano forti per se stessi, ma che non si erano mai espressi. Infatti vedere la Sampdoria delle ultime gare mi è sembrato di vedere il Torino delle ultime stagioni: grandi giocatori, ma nessuna tranquillità. Credo che la differenza fra i due allenatori, con tutto rispetto per Atzori, si faccia sentire. Ventura è un grande allenatore”.