Bene gli under 22 però se arrivassero dal vivaio sarebbe meglio
Sapere che la prossima stagione il capocannoniere della serie A non giocherà più nel Torino non è piacevole, però tutti se ne stanno facendo una ragione. Rimane al momento e lo sarà ancora per un po’ di tempo, forse fino all’ultimo secondo di apertura del calciomercato, l’incognita se Cerci il prossimo campionato vestirà ancora la maglia granata e i più pessimisti pensano che anche Darmian potrebbe ricevere un’offerta irrinunciabile e che di conseguenza anche lui potrebbe fare le valigie, salutare e andarsene. Tanto più che si attende l’ufficializzazione di Bruno Peres che è un terzino destro e che in rosa in teoria c’è già come vice-Darmian Vesovic, anche se il montenegrino da quando è arrivato a gennaio ha giocato solo ed esclusivamente quando Ventura non aveva altri giocatori da schierare in campo e per un totale di 190 minuti. Al momento però è inutile fasciarsi la testa sulla possibile partenza di Cerci o di Darmian perché i due sono giocatori a tutti gli effetti del Torino e non sono neppure in scadenza di contratto, al più magari aspirano ad un adeguamento dello stipendio, soprattutto se saranno nella lista dei ventitre e andranno in Brasile a giocare il Mondiale.
Sorge spontanea una domanda: perché mai il Torino deve andare a reperire giovani di belle speranze e vogliosi di emergere in giro per l’Italia o addirittura all’estero e non può allevarseli nel vivaio? La domanda non è per nulla peregrina visto che la Primavera di Moreno Longo mercoledì sera alle ventuno a Rimini affronterà l’Atalanta nei quarti di finale del campionato di categoria che stabilirà chi vincerà lo scudetto. Se i ragazzi di Longo, dopo aver disputato un campionato esaltante ed essersi qualificati alla fase finale con larghissimo anticipo, sono arrivati dove sono vorrà dire che hanno qualità, però nell’arco della stagione, a parte allenarsi con la prima squadra, al più sono stati convocati per sopperire a infortuni e squalifiche, ma per loro non c’è mai stata la reale possibilità di esordire in serie A. Per carità l’esordio deve essere guadagnato e meritato, come più volte ha detto mister Ventura, però per quanto privi d’esperienza per la serie A non lo saranno più di giovani che arrivano dall’estero e che faticano prima di tutto con la lingua poiché non parlano italiano e hanno bisogno di parecchio, per non dire molto tempo, per apprendere movimenti e schemi di gioco?
Nessuno pretende che i migliori ragazzi di Longo passino in prima squadra nella prossima stagione, però che almeno per il futuro si pongano le basi per far sì che il Torino allevi in casa i propri giocatori sarebbe molto più che auspicabile, oltre tutto ci sarebbe un enorme vantaggio anche di tipo economico. Bava e tutto i settore giovanile stanno facendo tanto, con un budget un po’ incrementato potrebbero fare anche meglio così gli Immobile e i Maksimovic crescerebbero con la maglia granata addosso, magari alla fine anche loro saluterebbero per andare a cimentarsi su palcoscenici maggiori, ma è anche possibile che qualcuno nonostante sirene allettanti decida ugualmente di continuare ad indossare il granata. Al giorno d’oggi i giocatori bandiera sono in via d’estinzione, però se non si prova neppure ad allevarli si può essere certi che si estingueranno.