Al Torino serve un po’ di tempo per diventare una squadra equilibrata

Gli infortuni di Ljajic e Belotti e gli arrivi di più di un nuovo difensore negli ultimi giorni di mercato stanno condizionando l’avvio di campionato della squadra granata.
13.09.2016 10:35 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Al Torino serve un po’ di tempo per diventare una squadra equilibrata
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Si sa che nel calcio contano solo i risultati e quando si perdono due partite, Milan e Atalanta, su tre, l’altra è stata vinta con il Bologna, anche se si è solo all’inizio del campionato si palesano le prime apprensioni sul reale valore della rosa e sulle capacità di amalgamare il gruppo in rapporto al tipo di gioco che si vuole esprimere. Il Torino è in rodaggio e lo dimostrano i tre punti in classifica, ma soprattutto i sei gol subiti a fronte degli otto fatti, cinque dei quali in un’unica gara.

Bisogna preoccuparsi? La situazione oggi non è allarmante per svariati motivi. Spesso i gol subiti sono stati causati da errori individuali che con un po’ più d’attenzione e furbizia possono essere evitati. Già questo è indice che c’è la possibilità di correggere questa lacuna. Parecchi nuovi giocatori sono arrivati nell’ultima parte del calciomercato Hart e Valdifiori il 31 agosto, De Silvestri e Castan il 18 e Rossettini il 16. Ben quattro del reparto difensivo sono da meno di un mese alle dipendenze di Mihajlovic ed è evidente a chiunque che non possono ancora essersi integrati al meglio. Tanto più che la preparazione estiva dura circa un mese e mezzo, quindi, si può dire che i quattro sono a metà percorso, il portiere Hart è anche più indietro perché tra lui e i compagni si frappongono anche i problemi legati alla lingua. A tutto questo bisogna anche aggiungere che nel frattempo c’è stata la sosta per gli impegni della Nazionale e che Mihajlovic non ha avuto tutti i giocatori a disposizione e, cosa ancor più grave, si sono infortunati Ljajic e Belotti, due attaccanti che fanno la differenza e che permettono alla squadra di agre in modo diverso se sono in campo.

Al Torino serve un po’ di tempo per trovare i giusti equilibri che permettono di sviluppare l’idea di gioco che vuole Mihajlovic. Quanto tempo? Fino alla fine del mese. Troppo? No, anche se nel frattempo ci sono da affrontare Empoli (18/9), Pescara (21) e Roma (25). Per fortuna dei granata le prime due partite delle tre in programma sono alla portata, qualche pessimista dirà che anche la gara con l’Atalanta era alla portata e si è conclusa con una sconfitta e una partita mal giocata. Vero, ma già con l’Empoli la squadra avrà una settimana in più di allenamenti e sicuramente Mihajlovic e il suo staff stanno trovando correttivi da apportare in modo da ridurre gli errori evitabili che finiscono per incidere negativamente sul risultato.
Al Torino va concessa un po’ di fiducia, ovviamente non a tempo indeterminato e non incondizionata, ma monitorando i progressi che si auspicano e ricordando che la scorsa stagione in campionato la Juventus ingranò dall’undicesima giornata e prima fu sconfitta da Udinese, Roma, Napoli e Sassuolo, pareggiò con Chievo, Frosinone e Inter e vinse con Genoa (era la quarta giornata), Bologna e Atalanta, incassando nove gol e realizzandone undici. Al Torino si possono e si devono concedere altri quindici giorni per tirarsi a lucido.