A otto giorni dal termine del mercato incognite dalla cintola in giù
Era partito bene come non mai negli ultimi anni il mercato del Torino, nonostante la cessione di Immobile la squadra ha mantenuto un buon assetto e con gli arrivi di Molinaro, Nocerino e Quagliarella ha persino aumentato qualità ed esperienza. Poi lo stallo dovuto alla questione Cerci, che il Torino sapesse che l’esterno destro fosse in odor di cambiare aria era pacifico, non per niente Ventura fin dall’inizio del ritiro ha modificato il modo di giocare in attacco facendo agire più vicine le due punte e non prevedendo più un esterno come Alessio. Se non bastasse questo, il passaporto da comunitario di Sanchez Miño ancora oggi non c’è, arriverà, ma intanto non è ancora stato possibile depositare il contratto del giocatore in Lega (così come quello di Bruno Peres) e di conseguenza l’allenatore non lo ha mai potuto testare neppure per un minuto in una partita ufficiale, per carità in allenamento si è visto che l’argentino ha una certa grinta, qualche colpo non male e anche un abbozzo di visione del gioco, ma di qui a fornire certezze ce ne corre.
A centrocampo ci sono ben tre giocatori infortunati: Basha, Farnerud e Ruben Perez. L’albanese e lo svedese sono tuttora alle prese con problemi fisici risalenti alla fine della scorsa stagione e lo spagnolo ha rimediato una botta nel triangolare a Mondovì e ci vorrà circa un mese perché torni a disposizione, senza contare che è giovane ed è nuovo e quindi ancora in fase d’apprendistato dei dettami di Ventura. Per il resto, Gazzi ormai da tempo rientra poco o nulla negli schemi di gioco dell’allenatore, non per niente lo scorso campionato non ha praticamente mai giocato. Benassi è un giovane di prospettiva, per fortuna la scorsa stagione ha accumulato un po’ d’esperienza con il Livorno. Tenendo presente che il Torino gioca con il 3-5-2 sta di fatto che a centrocampo oggi ci sono gli uomini contati: Nocerino, Vives e El Kaddouri, discorso un po’ differente per gli esterni perché a destra c’è Darmian con il suo vice Vesovic, anche se quest’ultimo potrebbe essere sacrificato per fare posto fra gli extracomunitari a Bruno Peres, e a sinistra Molinaro con il suo sostituto Masiello. Volendo c’è anche Maksimovic per la fascia destra così come Darmian può essere spostato a sinistra all’occorrenza, ma si tratterebbe nuovamente di costringere qualcuno a giocare fuori ruolo, com’era già accaduto lo scorso campionato. Nella partita con il Rnk Split si è visto che se Nocerino ed El Kaddouri non trovano gli spunti vincenti per se stessi e per i compagni in attacco alla squadra manca fantasia e imprevedibilità, magari potrà darla Sanchez Miño, ma se dovesse trovare qualche difficoltà ad adattarsi al campionato italiano Ventura si ritroverebbe a non avere alternative se non Gazzi, nel caso rimanga, e Benassi e più avanti, una volta definitivamente guariti, Basha e Farnerud. Decisamente un po’ poco per una formazione che punta alla fase a gironi dell’Europa League e a piazzarsi sesta in campionato, quello che non viene raccolto di partita in partita difficilmente lo si recupera con il trascorrere del tempo.
Anche in attacco grandi certezze non ce ne sono. Quagliarella sa segnare e ha buona esperienza anche internazionale, Martinez oltre a essere giovane deve ancora prendere le misure con il calcio italiano e Barreto e Larrondo hanno segnato nelle amichevoli estive e con gli svedesi del Brommapojkarna, ma già con i croati dello Spalato hanno sprecato troppe occasioni e questo non fa ben sperare per il futuro, soprattutto dà poche certezze nel breve-medio periodo. Cerci ormai è un capitolo a parte e se anche dovesse alla fine restare in granata, possibilità rasenti lo zero in questo momento, avrebbe la serenità di non farsi prendere dal rammarico per non aver avuto l’opportunità di cimentarsi in squadre che lottano per obiettivi maggiori del Torino? Forse sì perché è un professionista, ma è pur sempre un uomo e un po’ patirebbe la situazione. In attacco, quindi, l’unico che in questo memento può dare garanzie è Quagliarella, però da solo non può fare i miracoli. Servono urgentemente un centrocampista che aumenti l’imprevedibilità delle giocate offensive e un attaccante che sia idoneo a fare coppia con Quagliarella e che segni con una certa continuità. Mancano otto giorni alla chiusura del calciomercato, non c’è più tempo per attendere, salvo correre il rischio di dover recitare il mea culpa più avanti.