Volata Toro, capolinea Juve
L’ultima giornata di campionato giocata di pomeriggio regala alla Juve l’ennesima delusione e fa chiudere (salvo cataclismi quasi impensabili nell’ultimo turno) i bianconeri nel peggiore dei modi, con la squadra settima e fuori dalle coppe, fallendo pure l’obiettivo Europa League. La formica atomica Giovinco non ha avuto pietà del suo passato, firmando il gol vittoria di un Parma che, già salvo, ha avuto più fame e determinazione di un avversario che è sembrato rimasto fermo alla clamorosa rimonta subita dal Chievo.
Delneri si era autoconfermato, prima della gara di lunedì scorso, ma fallire la Champions e poi anche l’obiettivo minimo del sesto posto (salvo harakiri della Roma contro una Samp già retrocessa) significa che il tecnico ha sbagliato tutto, non riuscendo a far nulla per fermare l’emorragia. Perdere al Tardini ha significato anche porre fine alla serie positiva di cui Delneri andava fiero, peccato che i pareggi contro Cesena, Catania e Chievo siano state vittorie buttate via, che sono costate punti pesanti nella rincorsa all’obiettivo europeo. Le parole di Chiellini dopo la sconfitta di Parma sono state molto dure: “Non siamo mai stati una squadra, di fronte alle difficoltà ci siamo sfaldati”. Ora toccherà a qualcun altro (Villas Boas, Conte e Mazzarri i candidati) inaugurare un nuovo ciclo nel nuovo stadio, di sicuro non potrà fare peggio di Del Neri, che è riuscito nell’impresa di eguagliare Maifredi, mancando l’Europa.
Risolto il problema allenatore, bisognerà rifondare la squadra ad iniziare dalla difesa, che ha incassato un solo gol in meno della Sampdoria finita in B. Col Real Marotta e Paratici hanno parlato di Benzema e Diarra, ma i bianconeri devono innestare giocatori di peso in tutti i reparti, ma per arrivare a certi giocatori sarà fondamentale anche vendere bene e fare cassa, ad iniziare da Buffon (proseguendo con Chiellini?), oltre ad avere risorse importanti dalla proprietà, che in questo senso non ha fatto ancora chiarezza sui numeri e gli investimenti.
Mentre la Juve inizia a programmare il futuro, il Toro si gioca ancora il presente, che vuol dire centrare i playoff. Con lo scatto della Reggina nelle ultime uscite, ormai è rimasto solo il sesto posto, con i granata che sono nel mirino di Livorno, Empoli e Padova. Aver ritrovato la strada del successo contro la Triestina è stato fondamentale, dopo quattro pareggi di fila, ma le vittorie delle rivali lasciano aperto ogni discorso, a 180’ dalla fine. Per non correre rischi serviranno sei punti, ma è difficile pensare che questo Toro possa vincere sia ad Empoli che nell’ultima in casa contro il Padova. Per questo, oggi pesano i due punti buttati via contro il Piacenza, anche se sono state molte le occasioni sciupate dai granata in questa stagione.
Con Ogbonna leader della difesa e capitan Bianchi sempre puntuale in attacco (ad eccezione di sabato), aver ritrovato Antenucci goleador e poter recuperare Lazarevic nelle ultime due partite sarà fondamentale per Lerda nella caccia al sesto posto. Poi da giugno inizierà un nuovo mini campionato, ma prima il Toro deve arrivarci e solo giocando come ha fatto nel secondo tempo con la Triestina i granata avranno chance di accedere alla post season e puntare poi al salto di categoria.