Un nuovo presidente per i primi dieci anni di Premio 'Dardanello'
“Sono passati dieci anni, e sembra ieri”: Roberto Beccantini, giornalista, fondatore ed at- tuale presidente onorario del Premio giornalistico intitolato alla memoria di Piero Dardanello, sa- luta così l'ormai prossimo decennale di vita dell'evento. Un anniversario che non solo riserva nu- merose novità in prospettiva futura ma che obbliga a rivolgere lo sguardo verso il recente passa- to, tracciando un bilancio decisamente lusinghiero di questo decennio.
“Dal ricordo di un vuoto - incalza Beccantini - nacque un discorso, dal discorso una telefo- nata, dalla telefonata un’idea. Piero Dardanello è stato un grande giornalista di cappa e strada, nel senso alto e nobile dei termini, un cronista curioso e testardo, direttore per somma di sentieri e non di scorciatoie. Il mestiere gli piaceva tutto, ha pedalato in testa alla generazione «di carta», la mia. Quella che si è fatta le ossa battendo tasti e marciapiedi, più che telecomandi e mouse. Un altro modo di fare giornalismo; di più, un altro mondo. Non necessariamente migliore: diverso. Il big bang, lo dobbiamo alla famiglia Dardanello e ai generosi pionieri dell’Unione Sportiva Dilet- tantistica Tre Valli. Il progetto di affiancare al torneo di calcio un «torneo» distinto, riservato a chi racconta lo sport, affiorò piano piano dalla volontà di legare la scomparsa di Piero a qualcosa di palpabile, di attuale, di formativo. Fu Michele Pianetta a telefonarmi. Mi mise in contatto con San - dro Dardanello. Ci confrontammo, si decise di porre il paletto dell’età, quarant’anni, un po’ per uscire dalla foresta dei riconoscimenti analoghi e un po’ per aderire allo spirito d’avventura che sempre aveva gonfiato il taccuino di Piero”.
Roberto Beccantini ha presieduto la giuria per sette anni, cedendo il testimone nelle ultime due edizioni a Paolo De Paola: “Ho avuto l’onore e il privilegio di presiedere la giuria per sette anni. Non solo. Ho avuto la fortuna di poter contare sui consigli preziosi di Enzo d’Orsi e il soste- gno «a distanza» di Giuseppe Pistilli. Siamo passati, poco alla volta, da un piano squisitamente artigianale a uno scenario più vasto, attenti ad allargare i confini senza tradire le radici. E così, fin dalla prima edizione, abbiamo deciso di tener vivo anche l’aspetto regionale, dal momento che la luna e le stelle hanno bisogno di dita che le indichino”.
Dalla decisione di Roberto Beccantini di lasciare la presidenza, all'idea di istituire una re- gola semplice ma indelebile: “Presidente della giuria sarà sempre il direttore di «Tuttosport». Ieri Paolo De Paola, oggi Vittorio Oreggia - in omaggio al rapporto di lavoro e d’amore che dal 1982 al 1993 ha unito la testata alla testa e alle cicche di Piero”.
“Ringrazio Enzo d’Orsi per l’importante contributo di questi nove anni - commenta il coor- dinatore della giuria, Michele Pianetta - e sono certo che, anche in futuro, non verranno meno i suoi appassionati consigli. Al tempo stesso, benvenuto al nuovo presidente di giuria, Vittorio Oreggia, che saprà indubbiamente proseguire con lo stesso entusiasmo del suo predecessore, Paolo De Paola, a cui va la nostra riconoscenza. Con ugual piacere accogliamo Lorenzo Tanace- to, responsabile dei servizi sportivi della redazione cuneese de “La Stampa”: allarghiamo ulterior- mente l’orizzonte, mantenendo comunque ben salde le nostre radici”.
Perché... “Dardanello - conclude Beccantini - era un precettore burbero, attratto dai banchi più che dalle cattedre o dai pulpiti. Il riconoscimento che porta il suo nome vuole essere un fiam- mifero con il quale fare luce nella nebbia del giornalismo moderno. Averlo acceso e portato per sette anni, mi riempie d’orgoglio”.
UFFICIO STAMPA
Paolo Cornero
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