Torino, tre punti mancati
E' giusto chiarire che un 2-2 contro il Lecce è un risultato positivo, anche perchè sta persino stretto al Torino, che ha avuto alcune possibilità per chiudere la partita ma non c'è riuscito. La solita frenesia, la paura di non farcela e qualche preziosismo non riuscito, come Di Michele che ha perso una buona palla d'attacco per cercare un colpo di tacco che invece ha smarcato l'avversario.
Il Toro, a livello di gioco, ha fatto dei passi in avanti rispetto alla gara di Trieste e Colantuono ha avuto delle risposte positive. E' mancato del cinismo sotto rete, ma è positivo il ritorno di Gasbarroni che, appena entrato, ha dato più mordente alla manovra dei suoi. Leon non ha ancora trovato il giusto ritmo, fa molto movimento, ma sbaglia troppo nel tiro finale. Bene Rubin, finalmente un'ottima prova per mettere a tacere chi lo ha criticato, dalla curva si è preso anche gli applausi. Su tutti però si eleva Bianchi, non solo per il suo stacco di testa del momentaneo vantaggio granata, ma perchè ci ha creduto fino alla fine sbagliando addirittura un gol a porta vuota, ma poi si è ampiamente riscattato. Rimane un rebus Leon, un giocatore che al momento rimane incompiuto, buone qualità tecniche, ma non riesce mai ad inserirsi a dovere in un modulo di gioco, anche perchè giocando poco fatica ad inserirsi. Per fortuna è tornato abile Gasbarroni, che riesce sempre ad inventarsi colpi ad effetto per mandare a rete le punte.
Per il resto il Lecce non è andato in fuga e la classifica rimane corta, ma il Torino non riesce a scrollarsi dal gruppone che insegue. C'è tempo, ma prima che poi la rincorsa diventi faticosa è meglio correre ai ripari. Colantuono ora, visto che questa volta la prestazione è stata buona e può far rifiatare la sua giugulare, dovrà lavorare sotto il profilo psicologico, credere maggiormente nei propri mezzi, ragionare meglio prima di tirare a vuoto.