TORINO, Quei tesori da Rubin a Dzemaili
In questo Torino si vede ancora la mano di Antonelli e del suo gruppo di lavoro: Pratali era, dopo Domizzi, il centrale suggerito a Cairo dal vecchio management, Dzemaili è giunto anche grazie ai buoni uffici dell’ex amministratore delegato, e Bianchi - già concupito senza successo a gennaio - è arrivato grazie alla cessione di Grella (sontuosa operazione del ds Pederzoli), poi rivelatasi una straordinaria plusvalenza da oltre cinque milioni di euro (Cairo e Antonelli, nel giugno 2007, lo ingaggiarono a parametro zero). Per non parlare dei Rubin, dei Sereni, degli Zanetti. Nel riconoscere questo va tributato un elogio pure ai precedenti ds: da Salvatori a Tosi, in modi e tempi diversi, ciascuno ha contribuito alla crescita del Toro, oggi esaltata dalla fortificata esperienza del presidente Cairo.