Torino, l’integralismo non paga
In un momento storico del campionato nel quale l’integralismo tattico degli allenatori sembra più un limite che un vantaggio, non fa eccezione il Torino di Giampaolo. Il tecnico dei granata raccoglie la terza sconfitta su tre gare disputate, e non riesce ad accompagnare con il supporto del collettivo l’ottima vena realizzativa del Gallo Belotti, protagonista di un avvio di stagione da sogno, perlomeno a livello personale. Il 4-3-1-2 dell’ex tecnico del Milan non trova i riscontri di equilibrio attesi nemmeno contro il Cagliari, palesando un’inconsistenza preoccupante in fase difensiva. Non convincono nemmeno le scelte dei singoli, alcune obbligate come quella di Rincon in veste di play basso, altre ponderate come quella di Lukic sulla trequarti in una posizione in cui servirebbe altro. Premesse negative a fronte delle aspettative di rilancio scatenate in estate dalla scelta di puntare su un allenatore “da progetto”. Il Torino resta un cantiere aperto e le qualità dell’allenatore meritano la pazienza dovuta alla possibilità di costruire una struttura e credibile. Però la classifica piange ed il rischio di rimanere nuovamente affossati dopo la passata stagione nefasta è troppo alto per essere corso di nuovo.