Ricci: "Ringrazio Juric perchè mi ha fatto crescere"

Il centrocampista del Torino e della nazionale italiana, Samuele Ricci, ha parlato a Vivo Azzurro Tv, concentrandosi proprio sull'Italia.
"È consapevole delle proprie potenzialità, è matura e, anche se ci sono molti giovani, tanti giocano già ad alti livelli. Per come la vivo io imparo tanto da giocatori che giocano in squadre molto importanti e fanno la Champions, anche nelle piccole cose come la palestra e il recupero. Cerco di trarre beneficio da ogni singola cosa. Stiamo facendo vedere che abbiamo grandi potenzialità".
Sulle cose belle vissute con la maglia azzurra ha aggiunto: "Con la Nazionale ho sempre avuto un rapporto bellissimo, c'è un legame particolare, molto bello e molto sentito. Sono partito dall'Under 17 fino ad arrivare qua... Mi chiamò Mancini, fu molto bello perché anche inaspettato. Da lì ho continuato anche con Spalletti, con entrambi si è creato subito un bellissimo rapporto. Adesso devo dare continuità e continuare a lavorare come sto facendo".
Sul suo inizio da giocatore ha ricordato: "Tutto è iniziato a 5-6 anni, chiesi a mamma di portarmi a giocare con i miei amici, che già giocavano, e verso i 9-10 anni mi visionò l'Empoli. Non poteva esserci decisione migliore, ho fatto tutta la trafila fino alla Serie B e alla Serie A".
Ricci ha anche parlato della sua esperienza in Africa, un viaggio in Namibia con la famiglia, un'esperienza che ha cambiato un po' la sua prospettiva di vita: "Per me viaggiare è importante e mi aiuta a preservare il mio equilibrio".
Il regista granata ha poi riconosciuto la sua crescita grazie a Ivan Juric, nonostante che, inizialmente, avesse qualche remora sul suo modulo: "Devo solo dirgli grazie per quanto sono cresciuto dal punto di vista del calciatore e dell’uomo".
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